Appare quanto mai evidente il ruolo centrale che le risorse immateriali assumono nella creazione del valore dell'impresa, costituendo una delle variabili strategiche fondamentali per la sua affermazione sul mercato. Il mutamento del contesto economico in cui le aziende si trovano ad operare, unitamente alla crescente necessità  di un confronto in ambito internazionale, ha indotto gli studiosi ad approfondire il ruolo competitivo dei fattori immateriali, sia sotto il profilo di risorse legate a rapporti con l'ambiente esterno di riferimento, sia quali elementi sviluppati nell'ambito dei processi interni all'impresa. Da qualche tempo ha preso vigore nelle ricerche aziendali il tentativo di spiegare il successo strategico dell'impresa alla luce di elementi distintivi, quali le competenze e le capacità  detenute unicamente dall'entità  economica. Le risorse immateriali divengono il fulcro di nuovi paradigmi aziendali, in quanto, essendo beni strettamene connessi al contesto in cui vengono a crearsi, garantiscono l'incremento del valore economico e la permanenza sul mercato dell'impresa, divenendo fattori capaci di creare un differenziale competitivo. L'individuazione e la valutazione del patrimonio intangibile dell'azienda costituiscono argomenti ampiamente dibattuti in Dottrina, che trovano le loro primitive radici nelle trattazioni dei Maestri dell'Economia Aziendale. Il concetto di patrimonio immateriale, cosଠcome delineato dai Padri della materia, costituisce il punto nodale dal quale muovono i primi passi tutti gli studi sviluppatisi successivamente, giungendo, in particolare nell'ultimo decennio, ad un intensificarsi di ricerche in tal senso. La percezione della centralità  che i beni immateriali hanno assunto quale fattore di successo strategico sul mercato, anche grazie al forte impulso fornito dal contesto economico aziendale, ha fatto sorgere nell'impresa l'esigenza di conoscere il contributo apportato dagli intangibili alla creazione del valore, nonchà© di dare spazio nell'informativa di bilancio alla rappresentazione e valutazione di tali risorse. Pertanto, il comprovato legame esistente tra successo d'impresa e presenza di risorse intangibili ha messo in evidenza la necessità  di individuare adeguate metodologie di raffigurazione e valorizzazione di tali risorse, analizzandone, altresà¬, i riflessi sulla evidenziazione economico-finanziaria dell'azienda, alla luce dei principi contabili nazionali e internazionali. La cultura contabile e il bilancio, quale strumento fondamentale della comunicazione economico-finanziaria, sono stati recentemente investiti dai cambiamenti intercorsi nello scenario internazionale. Il rilevante mutamento che si ਠdelineato nello scenario economico internazionale nell'ultimo decennio †" l'apertura degli scambi commerciali, la sensibilità  degli andamenti dei mercati, il ruolo giocato dallo sviluppo tecnologico †" ha affermato l'esigenza di coerenti modalità  di reporting, che siano generalmente accettate e capaci di accrescere la condivisione e la comparabilità  delle informazioni contabili. L'ingresso dei principi contabili internazionali IAS/IFRS nel contesto aziendale italiano ਠstato indotto dalla crescente integrazione degli scenari economici a livello mondiale. L'analisi condotta nella presente trattazione ਠstata rivolta, pertanto, allo studio dell'informativa contabile realizzata con riferimento alle risorse immateriali. L'attenzione si ਠfocalizzata sull'individuazione delle risorse di natura intangibile espresse in bilancio e sui metodi previsti dalla disciplina contabile nazionale e internazionale per la valorizzazione delle stesse. Dal punto di vista operativo, la ricerca ha avuto l'intento di comprendere quali siano le attività  immateriali rappresentate nei documenti contabili e secondo quali modalità  le stesse trovino evidenza nelle sintesi d'esercizio delle aziende strutturate a gruppo. La prima parte del presente elaborato †" dopo l'esplicitazione delle premesse metodologiche della ricerca, che evidenziano gli obiettivi e le ipotesi alla base della stessa †" esamina l'evoluzione del pensiero economico dottrinale nella definizione di risorse intangibili, evidenziando i presupposti teorici per la loro individuazione. L'obiettivo primario di tale fase ਠquello di tentare di fornire un'interpretazione di patrimonio intangibile, di individuare le caratteristiche che le risorse immateriali devono possedere per essere definite tali e, secondo queste, stilare le loro possibili classificazioni. La seconda parte della ricerca illustra la disciplina contabile degli intangible assets, con particolare riferimento alla normativa nazionale, attraverso l'esame del principio contabile n. 24 dedicato all'argomento dall'Organismo Italiano di Contabilità , nonchà© all'introduzione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS. Viene, infatti, illustrata l'evoluzione del quadro normativo a seguito dell'applicazione da parte dei gruppi d'impresa dei principi IFRS e, in particolar modo, sono analizzate le metodologie di valutazione ed iscrizione in bilancio delle attività  immateriali secondo quanto previsto dagli IAS 38 e IAS 36, mettendo, altresà¬, in evidenza le criticità  del passaggio di transizione dai principi contabili nazionali a quelli internazionali. Una volta definito concettualmente il patrimonio immateriale e delineate le condizioni d'iscrizione nelle sintesi d'esercizio delle risorse immateriali, nonchà© descritti i vari metodi di valutazione e la loro attitudine a rappresentarne il valore, viene svolta un'indagine empirica per verificare se ed in quale misura i beni intangibili trovino evidenza nelle rappresentazioni di bilancio. àˆ stato analizzato il contenuto dei bilanci consolidati dei gruppi d'impresa quotati alla Borsa di Milano al fine di verificare la presenza in essi del valore degli intangibles, del loro peso sul patrimonio aziendale e delle modalità  adottate per la loro valorizzazione nell'informativa e nella rappresentazione contabile.

Le risorse intangibili: profili critici di determinazione e rappresentazione nei bilanci d'impresa

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2009

Abstract

Appare quanto mai evidente il ruolo centrale che le risorse immateriali assumono nella creazione del valore dell'impresa, costituendo una delle variabili strategiche fondamentali per la sua affermazione sul mercato. Il mutamento del contesto economico in cui le aziende si trovano ad operare, unitamente alla crescente necessità  di un confronto in ambito internazionale, ha indotto gli studiosi ad approfondire il ruolo competitivo dei fattori immateriali, sia sotto il profilo di risorse legate a rapporti con l'ambiente esterno di riferimento, sia quali elementi sviluppati nell'ambito dei processi interni all'impresa. Da qualche tempo ha preso vigore nelle ricerche aziendali il tentativo di spiegare il successo strategico dell'impresa alla luce di elementi distintivi, quali le competenze e le capacità  detenute unicamente dall'entità  economica. Le risorse immateriali divengono il fulcro di nuovi paradigmi aziendali, in quanto, essendo beni strettamene connessi al contesto in cui vengono a crearsi, garantiscono l'incremento del valore economico e la permanenza sul mercato dell'impresa, divenendo fattori capaci di creare un differenziale competitivo. L'individuazione e la valutazione del patrimonio intangibile dell'azienda costituiscono argomenti ampiamente dibattuti in Dottrina, che trovano le loro primitive radici nelle trattazioni dei Maestri dell'Economia Aziendale. Il concetto di patrimonio immateriale, cosଠcome delineato dai Padri della materia, costituisce il punto nodale dal quale muovono i primi passi tutti gli studi sviluppatisi successivamente, giungendo, in particolare nell'ultimo decennio, ad un intensificarsi di ricerche in tal senso. La percezione della centralità  che i beni immateriali hanno assunto quale fattore di successo strategico sul mercato, anche grazie al forte impulso fornito dal contesto economico aziendale, ha fatto sorgere nell'impresa l'esigenza di conoscere il contributo apportato dagli intangibili alla creazione del valore, nonchà© di dare spazio nell'informativa di bilancio alla rappresentazione e valutazione di tali risorse. Pertanto, il comprovato legame esistente tra successo d'impresa e presenza di risorse intangibili ha messo in evidenza la necessità  di individuare adeguate metodologie di raffigurazione e valorizzazione di tali risorse, analizzandone, altresà¬, i riflessi sulla evidenziazione economico-finanziaria dell'azienda, alla luce dei principi contabili nazionali e internazionali. La cultura contabile e il bilancio, quale strumento fondamentale della comunicazione economico-finanziaria, sono stati recentemente investiti dai cambiamenti intercorsi nello scenario internazionale. Il rilevante mutamento che si ਠdelineato nello scenario economico internazionale nell'ultimo decennio †" l'apertura degli scambi commerciali, la sensibilità  degli andamenti dei mercati, il ruolo giocato dallo sviluppo tecnologico †" ha affermato l'esigenza di coerenti modalità  di reporting, che siano generalmente accettate e capaci di accrescere la condivisione e la comparabilità  delle informazioni contabili. L'ingresso dei principi contabili internazionali IAS/IFRS nel contesto aziendale italiano ਠstato indotto dalla crescente integrazione degli scenari economici a livello mondiale. L'analisi condotta nella presente trattazione ਠstata rivolta, pertanto, allo studio dell'informativa contabile realizzata con riferimento alle risorse immateriali. L'attenzione si ਠfocalizzata sull'individuazione delle risorse di natura intangibile espresse in bilancio e sui metodi previsti dalla disciplina contabile nazionale e internazionale per la valorizzazione delle stesse. Dal punto di vista operativo, la ricerca ha avuto l'intento di comprendere quali siano le attività  immateriali rappresentate nei documenti contabili e secondo quali modalità  le stesse trovino evidenza nelle sintesi d'esercizio delle aziende strutturate a gruppo. La prima parte del presente elaborato †" dopo l'esplicitazione delle premesse metodologiche della ricerca, che evidenziano gli obiettivi e le ipotesi alla base della stessa †" esamina l'evoluzione del pensiero economico dottrinale nella definizione di risorse intangibili, evidenziando i presupposti teorici per la loro individuazione. L'obiettivo primario di tale fase ਠquello di tentare di fornire un'interpretazione di patrimonio intangibile, di individuare le caratteristiche che le risorse immateriali devono possedere per essere definite tali e, secondo queste, stilare le loro possibili classificazioni. La seconda parte della ricerca illustra la disciplina contabile degli intangible assets, con particolare riferimento alla normativa nazionale, attraverso l'esame del principio contabile n. 24 dedicato all'argomento dall'Organismo Italiano di Contabilità , nonchà© all'introduzione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS. Viene, infatti, illustrata l'evoluzione del quadro normativo a seguito dell'applicazione da parte dei gruppi d'impresa dei principi IFRS e, in particolar modo, sono analizzate le metodologie di valutazione ed iscrizione in bilancio delle attività  immateriali secondo quanto previsto dagli IAS 38 e IAS 36, mettendo, altresà¬, in evidenza le criticità  del passaggio di transizione dai principi contabili nazionali a quelli internazionali. Una volta definito concettualmente il patrimonio immateriale e delineate le condizioni d'iscrizione nelle sintesi d'esercizio delle risorse immateriali, nonchà© descritti i vari metodi di valutazione e la loro attitudine a rappresentarne il valore, viene svolta un'indagine empirica per verificare se ed in quale misura i beni intangibili trovino evidenza nelle rappresentazioni di bilancio. àˆ stato analizzato il contenuto dei bilanci consolidati dei gruppi d'impresa quotati alla Borsa di Milano al fine di verificare la presenza in essi del valore degli intangibles, del loro peso sul patrimonio aziendale e delle modalità  adottate per la loro valorizzazione nell'informativa e nella rappresentazione contabile.
2009
Italiano
Beni immateriali - Contabilità 
Università degli Studi di Parma
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/272854
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