LࢠattivitàƒÂ di ricerca finalizzata alla stesura della tesi di dottorato si àƒ¨ concentrata sullo studio del fenomeno della politicizzazione delle correnti e del Consiglio superiore della magistratura, con particolare riferimento ai cambiamenti che si sono susseguiti nella legislazione elettorale per lࢠelezione dei membri togati. Il difficile rapporto tra magistratura e mondo politico - fenomeno che ha origini lontane, ma sempre attuale nella realtàƒÂ sociale di un paese cosàƒ¬ politicamente complesso come quello italiano - ha dei risvolti importanti di natura politica, storico-sociale e giuridica. Le interferenze tra la sfera della giustizia e quella della politica sembrano quasi inevitabili in un contesto che ha superato la concezione esecutoria della funzione assegnata ai giudici. Infatti, se il compito del giudice fosse solo quello di applicare le norme elaborate dal legislatore, non sarebbe necessario affrontare la questione su come garantire lࢠautonomia del magistrato. Partendo, dunque, dal presupposto che i contatti tra politica e giustizia esistono e sono difficili da regolamentare, bisogna prendere in considerazione che le implicazioni politiche nellࢠattivitàƒÂ giudiziaria potrebbero mettere in discussione uno dei principi sanciti nella Costituzione che prevede lࢠautonomia del sistema giudiziario. Il lavoro inizia con unࢠanalisi dellࢠevoluzione del sistema giudiziario, con particolare riferimento al Consiglio superiore della magistratura. Attraverso una ricostruzione storica si cerca di facilitare il lettore nella comprensione del ruolo assunto dal Csm nel nostro sistema politico e giudiziario. La cultura giuridica che si àƒ¨ sviluppata nel nostro ordinamento, a partire dallࢠantefatto francese , ha inciso fortemente sulla concezione del ruolo del giudice e di conseguenza sulla natura dellࢠorgano di autogoverno della magistratura. Il periodo seguente alla liberazione dello Stato italiano fu caratterizzato dal passaggio dalla dittatura alla democrazia. I primi interventi promossi dai governi di liberazione nazionale non modificarono lࢠassetto dellࢠordinamento giudiziario del 1941, caratterizzato dalla profonda dipendenza della magistratura allࢠesecutivo e da una struttura gerarchico-piramidale.Le previsioni costituzionali, nonostante le incertezze negli anni della Costituente, si delinearono per le reali garanzie di autonomia e indipendenza accordate al sistema giudiziario. Lࢠapprovazione della Carta fondamentale ha creato un nuovo ordine giudiziario, conferendo alla Magistratura lࢠeffettiva emancipazione dal potere politico e la definitiva sottrazione dellࢠingerenza dellࢠesecutivo. SaràƒÂ la successiva legge istitutiva del Csm, intervenuta solo dopo dieci anni dallࢠentrata in vigore della Costituzione, a ridimensionare la garanzia di indipendenza della Magistratura. In particolare, quello che sembrava in contraddizione con i principi di indipendenza e autonomia fissati dal disegno costituzionale era il ruolo attribuito al ministro della Giustizia, che aveva il potere di proporre le delibere del Consiglio, di promuovere lࢠazione disciplinare e il ruolo di ࢠconcertoࢠnella nomina degli incarichi direttivi. Dopo aver delineato le caratteristiche del Csm e lࢠassetto dellࢠordinamento giudiziario àƒ¨ stato necessario individuare il problema di ricerca, ovvero quello del fenomeno della politicizzazione del Consiglio superiore della magistratura, non solo attraverso i meccanismi elettorali che hanno interessato lࢠelezione dei membri togati, ma anche mediante lo studio della struttura interna e delle funzioni del Consiglio, configurandolo nel sistema giudiziario con tutte le criticitàƒÂ endogene. La ricostruzione dei mutamenti che hanno interessato lࢠorgano di autogoverno della magistratura, induce a riflettere sullࢠincidenza della legge elettorale sul processo di ࢠspoliticizzazioneࢠdel Consiglio messo in atto dal mondo politico. La ricerca ha lࢠobbiettivo di analizzare in che modo le riforme del sistema elettorale hanno incoraggiato o meno la formazione delle correnti giudiziarie. In ogni caso, lo studio di un fenomeno cosàƒ¬ complesso non ha potuto prescindere dal ruolo politico assunto dal Consiglio nello svolgimento delle sue funzioni, al di làƒÂ del sistema di elezione prescelto. Le funzioni e le caratteristiche organizzative del Csm mettono in luce gli elementi del sistema intaccati da pratiche di lottizzazione e politicizzazione. Lo studio della politicizzazione delle correnti giudiziarie e del Consiglio superiore della magistratura sono analizzati da diversi punti di vista: il dato elettorale ci aiuta a comprendere in che modo la legge per lࢠelezione dei membri togati possa effettivamente incidere su tale fenomeno, mentre le funzioni e le caratteristiche organizzative del Consiglio evidenziano i caratteri del sistema intaccati da pratiche di lottizzazione e politicizzazione. La ricerca individua gli aspetti piàƒ¹ problematici della struttura e delle funzioni del Consiglio attraverso lࢠanalisi delle riforme che lo hanno interessato e che di volta in volta sono indirizzate al contenimento del ruolo giocato dai gruppi organizzati in seno al Csm. Lࢠanalisi dei sistemi elettorali deve partire dalla considerazione che la legge elettorale di per sàƒ© non puàƒ² risolvere un problema cosàƒ¬ radicato nel tessuto stesso del sistema giudiziario. Questo non vuol dire che bisogna trascurare il problema. Anzi, proprio la carenza di fonti bibliografiche ci deve indurre a studiare il fenomeno in maniera approfondita.
La magistratura e il CSM nel sistema costituzionale italiano : il fenomeno della politicizzazione delle correnti
2014
Abstract
LࢠattivitàƒÂ di ricerca finalizzata alla stesura della tesi di dottorato si àƒ¨ concentrata sullo studio del fenomeno della politicizzazione delle correnti e del Consiglio superiore della magistratura, con particolare riferimento ai cambiamenti che si sono susseguiti nella legislazione elettorale per lࢠelezione dei membri togati. Il difficile rapporto tra magistratura e mondo politico - fenomeno che ha origini lontane, ma sempre attuale nella realtàƒÂ sociale di un paese cosàƒ¬ politicamente complesso come quello italiano - ha dei risvolti importanti di natura politica, storico-sociale e giuridica. Le interferenze tra la sfera della giustizia e quella della politica sembrano quasi inevitabili in un contesto che ha superato la concezione esecutoria della funzione assegnata ai giudici. Infatti, se il compito del giudice fosse solo quello di applicare le norme elaborate dal legislatore, non sarebbe necessario affrontare la questione su come garantire lࢠautonomia del magistrato. Partendo, dunque, dal presupposto che i contatti tra politica e giustizia esistono e sono difficili da regolamentare, bisogna prendere in considerazione che le implicazioni politiche nellࢠattivitàƒÂ giudiziaria potrebbero mettere in discussione uno dei principi sanciti nella Costituzione che prevede lࢠautonomia del sistema giudiziario. Il lavoro inizia con unࢠanalisi dellࢠevoluzione del sistema giudiziario, con particolare riferimento al Consiglio superiore della magistratura. Attraverso una ricostruzione storica si cerca di facilitare il lettore nella comprensione del ruolo assunto dal Csm nel nostro sistema politico e giudiziario. La cultura giuridica che si àƒ¨ sviluppata nel nostro ordinamento, a partire dallࢠantefatto francese , ha inciso fortemente sulla concezione del ruolo del giudice e di conseguenza sulla natura dellࢠorgano di autogoverno della magistratura. Il periodo seguente alla liberazione dello Stato italiano fu caratterizzato dal passaggio dalla dittatura alla democrazia. I primi interventi promossi dai governi di liberazione nazionale non modificarono lࢠassetto dellࢠordinamento giudiziario del 1941, caratterizzato dalla profonda dipendenza della magistratura allࢠesecutivo e da una struttura gerarchico-piramidale.Le previsioni costituzionali, nonostante le incertezze negli anni della Costituente, si delinearono per le reali garanzie di autonomia e indipendenza accordate al sistema giudiziario. Lࢠapprovazione della Carta fondamentale ha creato un nuovo ordine giudiziario, conferendo alla Magistratura lࢠeffettiva emancipazione dal potere politico e la definitiva sottrazione dellࢠingerenza dellࢠesecutivo. SaràƒÂ la successiva legge istitutiva del Csm, intervenuta solo dopo dieci anni dallࢠentrata in vigore della Costituzione, a ridimensionare la garanzia di indipendenza della Magistratura. In particolare, quello che sembrava in contraddizione con i principi di indipendenza e autonomia fissati dal disegno costituzionale era il ruolo attribuito al ministro della Giustizia, che aveva il potere di proporre le delibere del Consiglio, di promuovere lࢠazione disciplinare e il ruolo di ࢠconcertoࢠnella nomina degli incarichi direttivi. Dopo aver delineato le caratteristiche del Csm e lࢠassetto dellࢠordinamento giudiziario àƒ¨ stato necessario individuare il problema di ricerca, ovvero quello del fenomeno della politicizzazione del Consiglio superiore della magistratura, non solo attraverso i meccanismi elettorali che hanno interessato lࢠelezione dei membri togati, ma anche mediante lo studio della struttura interna e delle funzioni del Consiglio, configurandolo nel sistema giudiziario con tutte le criticitàƒÂ endogene. La ricostruzione dei mutamenti che hanno interessato lࢠorgano di autogoverno della magistratura, induce a riflettere sullࢠincidenza della legge elettorale sul processo di ࢠspoliticizzazioneࢠdel Consiglio messo in atto dal mondo politico. La ricerca ha lࢠobbiettivo di analizzare in che modo le riforme del sistema elettorale hanno incoraggiato o meno la formazione delle correnti giudiziarie. In ogni caso, lo studio di un fenomeno cosàƒ¬ complesso non ha potuto prescindere dal ruolo politico assunto dal Consiglio nello svolgimento delle sue funzioni, al di làƒÂ del sistema di elezione prescelto. Le funzioni e le caratteristiche organizzative del Csm mettono in luce gli elementi del sistema intaccati da pratiche di lottizzazione e politicizzazione. Lo studio della politicizzazione delle correnti giudiziarie e del Consiglio superiore della magistratura sono analizzati da diversi punti di vista: il dato elettorale ci aiuta a comprendere in che modo la legge per lࢠelezione dei membri togati possa effettivamente incidere su tale fenomeno, mentre le funzioni e le caratteristiche organizzative del Consiglio evidenziano i caratteri del sistema intaccati da pratiche di lottizzazione e politicizzazione. La ricerca individua gli aspetti piàƒ¹ problematici della struttura e delle funzioni del Consiglio attraverso lࢠanalisi delle riforme che lo hanno interessato e che di volta in volta sono indirizzate al contenimento del ruolo giocato dai gruppi organizzati in seno al Csm. Lࢠanalisi dei sistemi elettorali deve partire dalla considerazione che la legge elettorale di per sàƒ© non puàƒ² risolvere un problema cosàƒ¬ radicato nel tessuto stesso del sistema giudiziario. Questo non vuol dire che bisogna trascurare il problema. Anzi, proprio la carenza di fonti bibliografiche ci deve indurre a studiare il fenomeno in maniera approfondita.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/273056
URN:NBN:IT:UNIROMA3-273056