La ricerca consiste in un percorso di avvicinamento al romanzo di Arbasino "Fratelli d'Italia", individuato come †œsintomo†� nel discorso letterario di una una transizione in atto nella società italiana dei primi anni Sessanta, la prima incrinatura dell'euforia del benessere succeduta al contesto contrassegnato dalla miseria del secondo dopoguerra. Letto in comparazione con un altro ambizioso affresco sociale quale il "Satyricon", il testo arbasiniano rivela i debiti contratti con il romanzo di età neroniana, assurto al rango di modello per diverse sperimentazioni (Fellini, Sanguineti, Maderna) che, fra gli anni '60 e i '70, ne ne fanno †œbrillare†� alcune costanti tematiche e formali: la frammentarietà , l'incompletezza, la struttura episodica, lo sguardo non giudicante di un narratore in prima persona di scarsa attendibilità . L'insieme di queste componenti, alle quali si deve aggiungere una pervasiva competenza meta-narrativa, si configura come avvio di una poetica del postmoderno, di cui il romanzo arbasiniano segna l'esordio italiano. Preceduta da una presentazione del contesto culturale focalizzata sull'esame dell'anno della prima edizione di "Fratelli d'Italia", il 1963, l'analisi, condotta con il supporto di categorie narratologiche lette alla luce della ricerca avviata sui consumi culturali da Bourdieu proprio nel 1963, rivela nella postura dell'autore un'intenzione parodica rivolta a un bersaglio ben identificabile, una classe media in balia delle mode culturali pi๠equivoche, in cerca di un prestigio sociale di non facile negoziazione.
"Lontani entusiasmi allo stato nascente". Itinerari verso "Fratelli d'Italia" e dintorni.
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2017
Abstract
La ricerca consiste in un percorso di avvicinamento al romanzo di Arbasino "Fratelli d'Italia", individuato come †œsintomo†� nel discorso letterario di una una transizione in atto nella società italiana dei primi anni Sessanta, la prima incrinatura dell'euforia del benessere succeduta al contesto contrassegnato dalla miseria del secondo dopoguerra. Letto in comparazione con un altro ambizioso affresco sociale quale il "Satyricon", il testo arbasiniano rivela i debiti contratti con il romanzo di età neroniana, assurto al rango di modello per diverse sperimentazioni (Fellini, Sanguineti, Maderna) che, fra gli anni '60 e i '70, ne ne fanno †œbrillare†� alcune costanti tematiche e formali: la frammentarietà , l'incompletezza, la struttura episodica, lo sguardo non giudicante di un narratore in prima persona di scarsa attendibilità . L'insieme di queste componenti, alle quali si deve aggiungere una pervasiva competenza meta-narrativa, si configura come avvio di una poetica del postmoderno, di cui il romanzo arbasiniano segna l'esordio italiano. Preceduta da una presentazione del contesto culturale focalizzata sull'esame dell'anno della prima edizione di "Fratelli d'Italia", il 1963, l'analisi, condotta con il supporto di categorie narratologiche lette alla luce della ricerca avviata sui consumi culturali da Bourdieu proprio nel 1963, rivela nella postura dell'autore un'intenzione parodica rivolta a un bersaglio ben identificabile, una classe media in balia delle mode culturali pi๠equivoche, in cerca di un prestigio sociale di non facile negoziazione.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/273083
URN:NBN:IT:UNIPR-273083