La ricerca vuole mettere in luce le sperimentazioni effettuate da Ugo Carrega e Vincenzo Accame sul libro, nell'ambito pi๠ampio delle ricerche artistiche condotte sul medium libro tra gli anni Sessanta e Settanta in Italia. Il libro per Carrega ed Accame viene a configurarsi come un luogo di ricerca nel quale esperire le proprie ipotesi verbovisuali, luogo in cui sperimentare nuovi rapporti tra i segni, con il fine di giungere ad una nuova scrittura. Nella prima parte della tesi ਠstata effettuata la ricostruzione storica delle ricerche verbovisuali italiane, in particolare quelle svoltesi a Roma, Napoli e Genova, primi e principali centri di sperimentazione in tal senso. àˆ stato poi analizzato e contestualizzato il superamento della poesia lineare e tradizionale da parte di Carrega e Accame e l'avvio di una fase sperimentale nella quale i segni verbali ed extraverbali vengono posti in relazione all'interno dello spazio della pagina determinando la nuova scrittura, definita da Carrega †œscrittura simbiotica†�. In questa fase ਠstata posta attenzione al contesto in cui queste sperimentazioni vengono a verificarsi: contesto genovese per Carrega, attraverso l'esperienza di «Ana Eccetera», degli Oberto e di D'Ottavi, mediata dalla conoscenza dell'opera di Pound e della cultura orientale, in particolare giapponese; contesto milanese per Accame, attraverso l'esperienza della neoavanguardia riunita attorno a «Il Verri», a «Malebolge» e al Gruppo 63, ma anche genovese attraverso il fratello Felice Accame, vicino agli Oberto e a Carrega, personalità  quest'ultima, con la quale collabora per la realizzazione della rivista «Tool». La seconda parte ਠincentrata sul tema specifico di questo lavoro, ovvero il libro come luogo di ricerca. Ad una introduzione sulla problematica inerente il termine †œlibro d'artista†�, attraverso la quale si ਠvoluto restituire il dibattito critico sviluppatosi ma anche proporre un modello per identificare questo particolare manufatto (sulla scorta di quanto definito da Ulisses Carrià³n a partire dagli anni Settanta), segue il tema della nascita del libro d'artista contemporaneo nel contesto degli anni Sessanta, sia in Europa che in America. L'analisi si incentra sui libri realizzati da Ugo Carrega e da Vincenzo Accame ed ਠstata condotta rintracciando le modalità  del loro operare sull'oggetto libro e sulla pagina, che risentono profondamente delle sperimentazioni e delle riflessioni di Breton e Duchamp. Lo studio ਠstato condotto tenendo conto della vasta produzione sia verbovisuale sia libraria, ma si ਠsoffermata con maggiore attenzione su alcuni libri per lo pi๠inediti. Dalle analisi condotte sono state rintracciate modalità  e intenzioni affini, ma al contempo ਠapparsa chiara una differenza tra i libri di Carrega e di Accame: se infatti i libri realizzati da Accame sono tra loro molto omogenei sia formalmente che per le tecniche utilizzate, i libri di Ugo Carrega sono formalmente pi๠eterogenei tanto per le tecniche che per materiali utilizzati e sono stati pertanto suddivisi in gruppi distinti. Obiettivo del lavoro di analisi dei libri ਠstato quello di rintracciare le radici dell' operazione verbovisuale dei due autori e il significato che questa ricerca sul libro assume nel contesto pi๠ampio della loro attività  artistica.

"Il libro come luogo di ricerca". Percorsi sperimentali di Ugo Carrega e Vincenzo Accame

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2017

Abstract

La ricerca vuole mettere in luce le sperimentazioni effettuate da Ugo Carrega e Vincenzo Accame sul libro, nell'ambito pi๠ampio delle ricerche artistiche condotte sul medium libro tra gli anni Sessanta e Settanta in Italia. Il libro per Carrega ed Accame viene a configurarsi come un luogo di ricerca nel quale esperire le proprie ipotesi verbovisuali, luogo in cui sperimentare nuovi rapporti tra i segni, con il fine di giungere ad una nuova scrittura. Nella prima parte della tesi ਠstata effettuata la ricostruzione storica delle ricerche verbovisuali italiane, in particolare quelle svoltesi a Roma, Napoli e Genova, primi e principali centri di sperimentazione in tal senso. àˆ stato poi analizzato e contestualizzato il superamento della poesia lineare e tradizionale da parte di Carrega e Accame e l'avvio di una fase sperimentale nella quale i segni verbali ed extraverbali vengono posti in relazione all'interno dello spazio della pagina determinando la nuova scrittura, definita da Carrega †œscrittura simbiotica†�. In questa fase ਠstata posta attenzione al contesto in cui queste sperimentazioni vengono a verificarsi: contesto genovese per Carrega, attraverso l'esperienza di «Ana Eccetera», degli Oberto e di D'Ottavi, mediata dalla conoscenza dell'opera di Pound e della cultura orientale, in particolare giapponese; contesto milanese per Accame, attraverso l'esperienza della neoavanguardia riunita attorno a «Il Verri», a «Malebolge» e al Gruppo 63, ma anche genovese attraverso il fratello Felice Accame, vicino agli Oberto e a Carrega, personalità  quest'ultima, con la quale collabora per la realizzazione della rivista «Tool». La seconda parte ਠincentrata sul tema specifico di questo lavoro, ovvero il libro come luogo di ricerca. Ad una introduzione sulla problematica inerente il termine †œlibro d'artista†�, attraverso la quale si ਠvoluto restituire il dibattito critico sviluppatosi ma anche proporre un modello per identificare questo particolare manufatto (sulla scorta di quanto definito da Ulisses Carrià³n a partire dagli anni Settanta), segue il tema della nascita del libro d'artista contemporaneo nel contesto degli anni Sessanta, sia in Europa che in America. L'analisi si incentra sui libri realizzati da Ugo Carrega e da Vincenzo Accame ed ਠstata condotta rintracciando le modalità  del loro operare sull'oggetto libro e sulla pagina, che risentono profondamente delle sperimentazioni e delle riflessioni di Breton e Duchamp. Lo studio ਠstato condotto tenendo conto della vasta produzione sia verbovisuale sia libraria, ma si ਠsoffermata con maggiore attenzione su alcuni libri per lo pi๠inediti. Dalle analisi condotte sono state rintracciate modalità  e intenzioni affini, ma al contempo ਠapparsa chiara una differenza tra i libri di Carrega e di Accame: se infatti i libri realizzati da Accame sono tra loro molto omogenei sia formalmente che per le tecniche utilizzate, i libri di Ugo Carrega sono formalmente pi๠eterogenei tanto per le tecniche che per materiali utilizzati e sono stati pertanto suddivisi in gruppi distinti. Obiettivo del lavoro di analisi dei libri ਠstato quello di rintracciare le radici dell' operazione verbovisuale dei due autori e il significato che questa ricerca sul libro assume nel contesto pi๠ampio della loro attività  artistica.
2017
Italiano
Accame, Vincenzo
Accame, Vincenzo <1932-1999>
Carrega, Ugo
Carrega, Ugo <1935-2014>
Experimental poetry
Letteratura - Italia - Sec. 20
Letteratura e arte
Libri d'artista
Linguaggio
Literature, Experimental
Literature, Experimental - Italy - 20th century
Poesia - Italia - Sec. 20.
Poesia visiva italiana
Visual poetry
Visual poetry, Italian
Words in art
Writing in art
Università degli Studi di Parma
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/273084
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPR-273084