I polimorfismi metabolici, ossia le variabili espressioni fenotipiche degli enzimi coinvolti nella biotrasformazione degli xenobiotici, dovuti a differenze di sequenza genetica presenti nelle popolazioni con frequenze pari ad almeno l'1%, possono spiegare parte della variabilità  interindividuale nella risposta all'esposizione a fattori di rischio. Vengono riportati i risultati di due studi epidemiologici, in cui i polimorfismi metabolici sono stati valutati come modificatori del rischio nello sviluppo della malattia di Parkinson (MP) e come modificatori degli indicatori biologici di esposizione e di effetto nella stima del rischio derivante dall'esposizione professionale a basse dosi di benzene. Il primo studio, retrospettivo caso-controllo, di dimensioni Europee, ha evidenziato che i polimorfismi delle glutatione S-transferasi M1-1 (GSTM1) e P1-1 (GSTP1) e dell'acetil N-transferasi 2 (NAT-2) modulano significativamente il ruolo †œneuroprotettivo†� svolto dal fumo di tabacco nei confronti della MP. Il secondo studio, trasversale su un ampio gruppo di lavoratori professionalmente esposti alle basse concentrazioni di benzene misurabili in ambiente urbano, e costituito da taxisti, vigili urbani e benzinai, dimostra la modulazione delle concentrazioni urinarie dell'indicatore di esposizione acido S-fenilmercapturico (SPMA) da parte dei polimorfismi metabolici influenzanti le attività  glutatione S-transferasiche M1-1, T1-1 e A1-1 (GSTM1, GSTT1, GSTA1). E' dimostrata inoltre la modulazione del danno ossidativo indotto dall'esposizione a benzene, valutato tramite misura degli indicatori urinari di danno ossidativo alla guanina, da parte del polimorfismo metabolico dell'enzima NAD(P)H:chinone ossidoreduttasi 1 (NQO1).

Polimorfismi metabolici: applicazioni nello studio della patologia multifattoriale e nel monitoraggio biologico dell'esposizione a xenobiotici

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2011

Abstract

I polimorfismi metabolici, ossia le variabili espressioni fenotipiche degli enzimi coinvolti nella biotrasformazione degli xenobiotici, dovuti a differenze di sequenza genetica presenti nelle popolazioni con frequenze pari ad almeno l'1%, possono spiegare parte della variabilità  interindividuale nella risposta all'esposizione a fattori di rischio. Vengono riportati i risultati di due studi epidemiologici, in cui i polimorfismi metabolici sono stati valutati come modificatori del rischio nello sviluppo della malattia di Parkinson (MP) e come modificatori degli indicatori biologici di esposizione e di effetto nella stima del rischio derivante dall'esposizione professionale a basse dosi di benzene. Il primo studio, retrospettivo caso-controllo, di dimensioni Europee, ha evidenziato che i polimorfismi delle glutatione S-transferasi M1-1 (GSTM1) e P1-1 (GSTP1) e dell'acetil N-transferasi 2 (NAT-2) modulano significativamente il ruolo †œneuroprotettivo†� svolto dal fumo di tabacco nei confronti della MP. Il secondo studio, trasversale su un ampio gruppo di lavoratori professionalmente esposti alle basse concentrazioni di benzene misurabili in ambiente urbano, e costituito da taxisti, vigili urbani e benzinai, dimostra la modulazione delle concentrazioni urinarie dell'indicatore di esposizione acido S-fenilmercapturico (SPMA) da parte dei polimorfismi metabolici influenzanti le attività  glutatione S-transferasiche M1-1, T1-1 e A1-1 (GSTM1, GSTT1, GSTA1). E' dimostrata inoltre la modulazione del danno ossidativo indotto dall'esposizione a benzene, valutato tramite misura degli indicatori urinari di danno ossidativo alla guanina, da parte del polimorfismo metabolico dell'enzima NAD(P)H:chinone ossidoreduttasi 1 (NQO1).
2011
Italiano
Biologic monitoring
Biotransformation
Genetic polymorphism
Multifactorial disease
Università degli Studi di Parma
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/273121
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPR-273121