La tesi di dottorato affronta il tema dell'adattamento ai cambiamenti climatici e propone, per la città  di Parma, una mappa del rischio indotto dalle isole di calore sulle persone sensibili quale strumento a supporto delle scelte urbanistiche per gli interventi di rigenerazione urbana. Lo studio considera la città  come un sistema complesso, articolato e soggetto a fattori endogeni ed esogeni che determinano situazioni di fragilità  all'interno dell'organismo urbano. Il titolo della tesi, †œUna fragilità  adattabile†�, ਠun ossimoro che intende mettere in rilievo il duplice ruolo della città  come luogo di accumulo e produzione di esternalità  negative clima alteranti, ma nello stesso tempo come contesto privilegiato di sperimentazioni e pratiche urbanistiche atte ad aumentare la resilienza del sistema, come evidenziato in diversi documenti internazionali. Il campo di indagine ਠristretto ai quartieri residenziali della città  media emiliana, realizzati nel secondo dopoguerra. La periodizzazione ਠstata scelta per motivazioni che possono essere ascritte, in primo luogo al fatto che, in accordo con la letteratura di settore, il secondo dopoguerra puಠessere considerato quale uno spartiacque nel processo generativo della città : si interrompe il rapporto storicamente radicato tra città  compatta e il territorio agricolo e il consumo di suolo diventa una variabile dipendente dal processo di espansione. In secondo luogo i quartieri realizzati a partire dagli anni Cinquanta del Novecento presentano elementi di vulnerabilità , al cui campo semantico la fragilità  appartiene, rappresentati dal loro modello insediativo, dal fatto di avere avuto una stabilizzazione della popolazione residente che invecchiando ਠdiventata la pi๠esposta ai rischi ambientali (non a caso †˜fragilità ' ਠcomune espressione nelle professioni socio-sanitarie e caratterizza un approccio alla condizione dell'anziano), dall'evidenza che il parco edilizio costitutivo, quello che ਠgeneralmente considerato essere il †˜patrimonio della classe media', necessita di opere di manutenzione profonda. Il dato climatico inoltre non rientra ancora tra le parametrazioni degli elementi costituenti il quadro conoscitivo, alla base degli strumenti della pianificazione urbanistica comunale. Fornire quindi delle linee guida per la trasformazione della città  consolidata, atte ad innalzare il comfort urbano, contrastando il fenomeno delle isole di calore, rappresenta un fattore di originalità , poichà© esse si basano su valutazioni supportate da un nuovo strumento d'indagine basato su un intreccio di dati e competenze di natura climatologica ed urbanistica. Il lavoro svolto ਠinfatti frutto di una collaborazione con Ibimet, l'Istituto di Biometereologia del CNR. L'aspetto pi๠innovativo, nella redazione per la città  di Parma della carta del rischio indotto dalle isole di calore sulla popolazione sensibile, ਠstato la mappatura svolta sul singolo edificio che tiene conto della distribuzione territoriale dei residenti considerati maggiormente vulnerabili. Le fasce d'età  analizzate sono gli anziani con pi๠di settantacinque anni, i bambini al di sotto dei cinque anni e gli over sessantacinque. Questi ultimi in realtà  sono stati esaminati in quanto, data l'inerzia temporale che intercorre tra la redazione di uno strumento urbanistico e la sua attuazione, possono con buona ragione diventare un fattore di vulnerabilità  nel breve periodo. Il dato di micro scala ha dimostrato non solo che il contesto in cui il fabbricato ਠsituato ha, come ovvio, una forte influenza nella valutazione del rischio, ma che questo aumenta improvvisamente per la popolazione sensibile quando il consumo di suolo varca la soglia dell'80% circa, in un intorno dal raggio di 200 m.

Una fragilità  adattabile. Mappe climatiche e indirizzi urbanistici per la resilienza dei quartieri residenziali della città  media emiliana

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2017

Abstract

La tesi di dottorato affronta il tema dell'adattamento ai cambiamenti climatici e propone, per la città  di Parma, una mappa del rischio indotto dalle isole di calore sulle persone sensibili quale strumento a supporto delle scelte urbanistiche per gli interventi di rigenerazione urbana. Lo studio considera la città  come un sistema complesso, articolato e soggetto a fattori endogeni ed esogeni che determinano situazioni di fragilità  all'interno dell'organismo urbano. Il titolo della tesi, †œUna fragilità  adattabile†�, ਠun ossimoro che intende mettere in rilievo il duplice ruolo della città  come luogo di accumulo e produzione di esternalità  negative clima alteranti, ma nello stesso tempo come contesto privilegiato di sperimentazioni e pratiche urbanistiche atte ad aumentare la resilienza del sistema, come evidenziato in diversi documenti internazionali. Il campo di indagine ਠristretto ai quartieri residenziali della città  media emiliana, realizzati nel secondo dopoguerra. La periodizzazione ਠstata scelta per motivazioni che possono essere ascritte, in primo luogo al fatto che, in accordo con la letteratura di settore, il secondo dopoguerra puಠessere considerato quale uno spartiacque nel processo generativo della città : si interrompe il rapporto storicamente radicato tra città  compatta e il territorio agricolo e il consumo di suolo diventa una variabile dipendente dal processo di espansione. In secondo luogo i quartieri realizzati a partire dagli anni Cinquanta del Novecento presentano elementi di vulnerabilità , al cui campo semantico la fragilità  appartiene, rappresentati dal loro modello insediativo, dal fatto di avere avuto una stabilizzazione della popolazione residente che invecchiando ਠdiventata la pi๠esposta ai rischi ambientali (non a caso †˜fragilità ' ਠcomune espressione nelle professioni socio-sanitarie e caratterizza un approccio alla condizione dell'anziano), dall'evidenza che il parco edilizio costitutivo, quello che ਠgeneralmente considerato essere il †˜patrimonio della classe media', necessita di opere di manutenzione profonda. Il dato climatico inoltre non rientra ancora tra le parametrazioni degli elementi costituenti il quadro conoscitivo, alla base degli strumenti della pianificazione urbanistica comunale. Fornire quindi delle linee guida per la trasformazione della città  consolidata, atte ad innalzare il comfort urbano, contrastando il fenomeno delle isole di calore, rappresenta un fattore di originalità , poichà© esse si basano su valutazioni supportate da un nuovo strumento d'indagine basato su un intreccio di dati e competenze di natura climatologica ed urbanistica. Il lavoro svolto ਠinfatti frutto di una collaborazione con Ibimet, l'Istituto di Biometereologia del CNR. L'aspetto pi๠innovativo, nella redazione per la città  di Parma della carta del rischio indotto dalle isole di calore sulla popolazione sensibile, ਠstato la mappatura svolta sul singolo edificio che tiene conto della distribuzione territoriale dei residenti considerati maggiormente vulnerabili. Le fasce d'età  analizzate sono gli anziani con pi๠di settantacinque anni, i bambini al di sotto dei cinque anni e gli over sessantacinque. Questi ultimi in realtà  sono stati esaminati in quanto, data l'inerzia temporale che intercorre tra la redazione di uno strumento urbanistico e la sua attuazione, possono con buona ragione diventare un fattore di vulnerabilità  nel breve periodo. Il dato di micro scala ha dimostrato non solo che il contesto in cui il fabbricato ਠsituato ha, come ovvio, una forte influenza nella valutazione del rischio, ma che questo aumenta improvvisamente per la popolazione sensibile quando il consumo di suolo varca la soglia dell'80% circa, in un intorno dal raggio di 200 m.
2017
Italiano
Heat Risk
medium-sized italian cities
UHI-Urban Heat Island;
Urban Resilience
Urbanistica
Università degli Studi di Parma
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/273150
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPR-273150