Il lavoro ਠincentrato sulle vicende delle donne-internate nel manicomio parmense di Colorno fra il 1880 e il 1915. L'arco cronologico prescelto coincide, dal punto di vista dell'evoluzione dei modelli psichiatrici, con la piena affermazione del paradigma organicistico, mentre in ambito economico-produttivo e politico-sociale configura un momento di svolta, una fase di profonda trasformazione e di fermento che percorre il paese e che coinvolge anche la componente femminile. L'interesse scientifico per il tema si colloca nell'alveo degli studi pi๠recenti prodotti nel campo della storiografia che si ਠoccupata delle relazioni fra psichiatria e società . In questo senso, l'approccio all'oggetto di studio ha inteso indagare, mediante l'analisi del materiale documentario disponibile presso l'archivio storico dell'ex O.P.P. le dinamiche secondo le quali, nella provincia di Parma, ha avuto luogo il processo di «medicalizzazione» della follia femminile, entro e per tramite l'istituzione manicomiale. La centratura sulla componente femminile dei soggetti internati si ਠposta come obiettivo la verifica delle eventuali interferenze fra l'immagine del femminile costruito dalla scienza, dalla cultura, dal sentire comune dell'epoca †" quindi l'idea della †œnatura femminile†� e del ruolo sociale comunemente accettato e riservato alle donne †" e le rappresentazioni/letture della follia e della †œa-normalità †� femminile. La ricerca ਠfocalizzata in particolare sull'universo †œpatologico†� che meglio consente di investigare il disagio psichico e mentale femminile, riconducibile a elementi e dati di malattia, a fattori emotivo-affettivi e socio-relazionali riguardanti il quadro biografico il contesto di vita delle ricoverate. Lo studio si concentra quindi su una macro-area definibile quale †œuniverso depressivo†�, †œintercettato†� dalle diagnosi specifiche di melanconia, lipemania, mania mite, monomania intellettiva, fra le pi๠frequenti, oppure da alcune frenosi (isterica, sensoria, puerperale, sifilitica). Lo studio si ਠproposto inoltre una ricognizione del rapporto dialettico che si ਠinstaurato fra interno †" manicomio †" ed esterno †" contesto socio-culturale locale †" rispetto all'istituzione manicomiale quale organismo composito; ha indagato il ruolo che la stessa istituzione manicomiale, con la propria presenza sul territorio, ha avuto nell'orientare l'opzione segregativa nell'ambito del processo decisionale dei medici extramanicomiali. L'analisi di molteplici †œcasi clinici†�, attraverso la lettura delle cartelle cliniche e dei documenti dei fascicoli personali delle internate, ha reso leggibile tanto il posizionamento teorico degli psichiatri che hanno diretto il manicomio di Colorno, quanto la prassi terapeutica seguita in istituto.

Tutti i segni di una manifesta pazzia: disagio psichico femminile e dinamiche di internamento nel manicomio provinciale di Colorno fra Otto e Novecento

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2012

Abstract

Il lavoro ਠincentrato sulle vicende delle donne-internate nel manicomio parmense di Colorno fra il 1880 e il 1915. L'arco cronologico prescelto coincide, dal punto di vista dell'evoluzione dei modelli psichiatrici, con la piena affermazione del paradigma organicistico, mentre in ambito economico-produttivo e politico-sociale configura un momento di svolta, una fase di profonda trasformazione e di fermento che percorre il paese e che coinvolge anche la componente femminile. L'interesse scientifico per il tema si colloca nell'alveo degli studi pi๠recenti prodotti nel campo della storiografia che si ਠoccupata delle relazioni fra psichiatria e società . In questo senso, l'approccio all'oggetto di studio ha inteso indagare, mediante l'analisi del materiale documentario disponibile presso l'archivio storico dell'ex O.P.P. le dinamiche secondo le quali, nella provincia di Parma, ha avuto luogo il processo di «medicalizzazione» della follia femminile, entro e per tramite l'istituzione manicomiale. La centratura sulla componente femminile dei soggetti internati si ਠposta come obiettivo la verifica delle eventuali interferenze fra l'immagine del femminile costruito dalla scienza, dalla cultura, dal sentire comune dell'epoca †" quindi l'idea della †œnatura femminile†� e del ruolo sociale comunemente accettato e riservato alle donne †" e le rappresentazioni/letture della follia e della †œa-normalità †� femminile. La ricerca ਠfocalizzata in particolare sull'universo †œpatologico†� che meglio consente di investigare il disagio psichico e mentale femminile, riconducibile a elementi e dati di malattia, a fattori emotivo-affettivi e socio-relazionali riguardanti il quadro biografico il contesto di vita delle ricoverate. Lo studio si concentra quindi su una macro-area definibile quale †œuniverso depressivo†�, †œintercettato†� dalle diagnosi specifiche di melanconia, lipemania, mania mite, monomania intellettiva, fra le pi๠frequenti, oppure da alcune frenosi (isterica, sensoria, puerperale, sifilitica). Lo studio si ਠproposto inoltre una ricognizione del rapporto dialettico che si ਠinstaurato fra interno †" manicomio †" ed esterno †" contesto socio-culturale locale †" rispetto all'istituzione manicomiale quale organismo composito; ha indagato il ruolo che la stessa istituzione manicomiale, con la propria presenza sul territorio, ha avuto nell'orientare l'opzione segregativa nell'ambito del processo decisionale dei medici extramanicomiali. L'analisi di molteplici †œcasi clinici†�, attraverso la lettura delle cartelle cliniche e dei documenti dei fascicoli personali delle internate, ha reso leggibile tanto il posizionamento teorico degli psichiatri che hanno diretto il manicomio di Colorno, quanto la prassi terapeutica seguita in istituto.
2012
Italiano
Colorno - Ospedali psichiatrici - Manicomio provinciale - Sec. 19.-20.
Colorno provincial asylum
Donne - Disturbi mentali
female madness
history of psychiatry
medical record
19.-20. centuries
Università degli Studi di Parma
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/273224
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPR-273224