Nella complessa strategia riproduttiva delle specie marine nidificanti intervengono diverse componenti ecologiche abiotiche (i.e. caratteristiche fisiche del substrato) e biotiche (i.e. disponibilitàƒÂ  di specie algali) che potrebbero assumere un ruolo importante nel successo riproduttivo. La formulazione e lࢠanalisi di diverse ipotesi sul ruolo di queste componenti costituisce lo scopo del presente lavoro di ricerca usando come modello il labride Symphodus ocellatus. Il primo passo àƒ¨ stato quello di indagare circa la distribuzione spaziale della popolazione allࢠinterno dellࢠarea di studio, sia durante il periodo riproduttivo sia durante i periodi non riproduttivi. Lࢠindagine àƒ¨ stata svolta su diversi ambienti: roccia, sabbia e Posidonia oceanica. I risultati hanno mostrato che la specie predilige i fondali rocciosi, dove trascorre lࢠintera fase adulta, e solo occasionalmente si trova anche su P. oceanica che potrebbe utilizzare come rifugio temporaneo in presenza di predatori. Inoltre, esaminando diverse localitàƒÂ  a substrato roccioso, àƒ¨ emerso che gli individui di S. ocellatus erano presenti solo in alcune di queste. Questo potrebbe indicare la presenza di fattori capaci di influire fortemente sulla distribuzione spaziale della popolazione. Il secondo obiettivo àƒ¨ stato quello di indagare sul ruolo dellࢠhabitat nella riproduzione di S. ocellatus, ad una scala spaziale piàƒ¹ piccola. Nello specifico sono stati studiati per la prima volta i requisiti di habitat per la nidificazione secondo la domanda: Ad una scala spaziale minore, a livello di microarea, esistono delle variabili che potrebbero influenzare la scelta del sito di nidificazione? I risultati sembrano indicare che S. ocellatus per la costruzione del nido predilige bassi fondali con una ricca copertura vegetale. In particolare, la presenza di Dictyotales e di forme algali a canopy alta sono requisiti elettivi fra le variabili esaminate per la scelta del sito di nidificazione. Le alghe a canopy alta potrebbero costituire una forma di protezione del nido, rappresentando una barriera fisica per lࢠattenuazione del moto ondoso, specie in ambienti tanto turbolenti come quelli di basso fondale. Un altro aspetto che potrebbe essere legato alla preferenza di ambienti a canopy alta potrebbe essere il rischio predatorio. In questo senso le alghe erette potrebbero determinare una diminuzione della visibilitàƒÂ  del nido che risulterebbe vantaggiosa contro le incursioni di maschi cospecifici e di predatori. Nel terzo obiettivo la scala di indagine si àƒ¨ ridotta ulteriormente a livello di ࢠnidoࢠ. àƒ stato approfondito il ruolo delle risorse usate dal labride per la costruzione del nido studiandone la struttura e la composizione algale. In questa fase di indagine àƒ¨ stata avanzata anche lࢠipotesi che le specie algali impiegate nella costruzione del nido siano scelte dal labride attivamente. Studiando la struttura del nido sono emerse delle differenze fra la porzione superiore e la porzione inferiore in termini di composizione algale, specie algali differenti sono incorporate in siti differenti allࢠinterno del nido. In particolare, J. rubens caratterizza la porzione superiore del nido che costituisce il substrato di deposizione delle uova, mentre Cystoseira spp. e Dictyota linearis caratterizzano la composizione in specie della porzione inferiore, altamente intrecciate costituiscono la base del nido. Lࢠesame del nido suggerisce, quindi, che il pesce costruisce il nido dalla base verso la parte superiore cambiando gradualmente le specie algali impiegate. Per quanto riguarda la composizione in specie del nido àƒ¨ risultato che le specie piàƒ¹ utilizzate per la costruzione sono rispettivamente Jania rubens, Dictyota linearis, Lophocladia lallemandii e Cladophora rupestris. Queste specie infatti rappresentavano da sole piàƒ¹ del 80% del peso secco dei nidi osservati. Inoltre, i risultati hanno confermato lࢠipotesi secondo la quale le specie algali impiegate nella costruzione del nido sono scelte attivamente dal labride. Infatti S. ocellatus seleziona attivamente determinate specie algali rispetto ad altre. Nello specifico àƒ¨ risultato un alto valore di preferenza per la specie Jania rubens la cui presenza nellࢠhabitat intorno al nido risultava essere inferiore rispetto ad altre specie algali (per esempio Cystoseira spp. e Dictyota linearis). La selezione attiva da parte di S. ocellatus per questa specie potrebbe essere dovuta alle caratteristiche strutturali dellࢠalga. Tali caratteristiche potrebbero rispondere a determinate esigenze funzionali implicate nella protezione e nel corretto sviluppo delle uova, e quindi nel successo riproduttivo. Infatti la fitta matrice di frammenti dellࢠalga calcarea, flessibili ed al tempo stesso molto resistenti, potrebbe conferire al nido una resistenza meccanica, protezione delle uova e allo stesso tempo unࢠadeguata ossigenazione, superiori a quelli forniti da altre specie algali. Lࢠultimo obiettivo del dottorato àƒ¨ stato quello, quindi, di approfondire il ruolo funzionale delle specie algali presenti nel nido per rispondere alla domanda: Perchàƒ© il labride impiega determinate specie algali nella costruzione del nido rispetto ad altre? àƒ stata cosàƒ¬ formulata unࢠipotesi basata sul comportamento meccanico delle specie: le specie algali piàƒ¹ rappresentate allࢠinterno del nido di S. ocellatus hanno delle performance meccaniche migliori in termini di resistenza rispetto alle specie meno presenti. I risultati delle prove di micropressione, microtrazione e delle prove a rottura confermano tale ipotesi e mostrano come le specie piàƒ¹ selezionate da parte del pesce sono le piàƒ¹ resistenti. Nel dettaglio, Jania rubens, Dictyota linearis e Cladophora rupestris che sono le specie piàƒ¹ usate presentano un carico di rottura maggiore rispetto alle specie Laurencia hybrida e Cystoseira sp. meno selezionate dal Tordo ocellato. Questo studio rappresenta un primo passo verso la comprensione dei processi che sono alla base delle scelte effettuate da S. ocellatus relative lࢠuso delle risorse impiegate nel delicato processo della nidificazione.

Fattori ecologici nel processo riproduttivo di una specie marina nidificante, Symphodus ocellatus: ruolo dell'habitat e delle risorse

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2011

Abstract

Nella complessa strategia riproduttiva delle specie marine nidificanti intervengono diverse componenti ecologiche abiotiche (i.e. caratteristiche fisiche del substrato) e biotiche (i.e. disponibilitàƒÂ  di specie algali) che potrebbero assumere un ruolo importante nel successo riproduttivo. La formulazione e lࢠanalisi di diverse ipotesi sul ruolo di queste componenti costituisce lo scopo del presente lavoro di ricerca usando come modello il labride Symphodus ocellatus. Il primo passo àƒ¨ stato quello di indagare circa la distribuzione spaziale della popolazione allࢠinterno dellࢠarea di studio, sia durante il periodo riproduttivo sia durante i periodi non riproduttivi. Lࢠindagine àƒ¨ stata svolta su diversi ambienti: roccia, sabbia e Posidonia oceanica. I risultati hanno mostrato che la specie predilige i fondali rocciosi, dove trascorre lࢠintera fase adulta, e solo occasionalmente si trova anche su P. oceanica che potrebbe utilizzare come rifugio temporaneo in presenza di predatori. Inoltre, esaminando diverse localitàƒÂ  a substrato roccioso, àƒ¨ emerso che gli individui di S. ocellatus erano presenti solo in alcune di queste. Questo potrebbe indicare la presenza di fattori capaci di influire fortemente sulla distribuzione spaziale della popolazione. Il secondo obiettivo àƒ¨ stato quello di indagare sul ruolo dellࢠhabitat nella riproduzione di S. ocellatus, ad una scala spaziale piàƒ¹ piccola. Nello specifico sono stati studiati per la prima volta i requisiti di habitat per la nidificazione secondo la domanda: Ad una scala spaziale minore, a livello di microarea, esistono delle variabili che potrebbero influenzare la scelta del sito di nidificazione? I risultati sembrano indicare che S. ocellatus per la costruzione del nido predilige bassi fondali con una ricca copertura vegetale. In particolare, la presenza di Dictyotales e di forme algali a canopy alta sono requisiti elettivi fra le variabili esaminate per la scelta del sito di nidificazione. Le alghe a canopy alta potrebbero costituire una forma di protezione del nido, rappresentando una barriera fisica per lࢠattenuazione del moto ondoso, specie in ambienti tanto turbolenti come quelli di basso fondale. Un altro aspetto che potrebbe essere legato alla preferenza di ambienti a canopy alta potrebbe essere il rischio predatorio. In questo senso le alghe erette potrebbero determinare una diminuzione della visibilitàƒÂ  del nido che risulterebbe vantaggiosa contro le incursioni di maschi cospecifici e di predatori. Nel terzo obiettivo la scala di indagine si àƒ¨ ridotta ulteriormente a livello di ࢠnidoࢠ. àƒ stato approfondito il ruolo delle risorse usate dal labride per la costruzione del nido studiandone la struttura e la composizione algale. In questa fase di indagine àƒ¨ stata avanzata anche lࢠipotesi che le specie algali impiegate nella costruzione del nido siano scelte dal labride attivamente. Studiando la struttura del nido sono emerse delle differenze fra la porzione superiore e la porzione inferiore in termini di composizione algale, specie algali differenti sono incorporate in siti differenti allࢠinterno del nido. In particolare, J. rubens caratterizza la porzione superiore del nido che costituisce il substrato di deposizione delle uova, mentre Cystoseira spp. e Dictyota linearis caratterizzano la composizione in specie della porzione inferiore, altamente intrecciate costituiscono la base del nido. Lࢠesame del nido suggerisce, quindi, che il pesce costruisce il nido dalla base verso la parte superiore cambiando gradualmente le specie algali impiegate. Per quanto riguarda la composizione in specie del nido àƒ¨ risultato che le specie piàƒ¹ utilizzate per la costruzione sono rispettivamente Jania rubens, Dictyota linearis, Lophocladia lallemandii e Cladophora rupestris. Queste specie infatti rappresentavano da sole piàƒ¹ del 80% del peso secco dei nidi osservati. Inoltre, i risultati hanno confermato lࢠipotesi secondo la quale le specie algali impiegate nella costruzione del nido sono scelte attivamente dal labride. Infatti S. ocellatus seleziona attivamente determinate specie algali rispetto ad altre. Nello specifico àƒ¨ risultato un alto valore di preferenza per la specie Jania rubens la cui presenza nellࢠhabitat intorno al nido risultava essere inferiore rispetto ad altre specie algali (per esempio Cystoseira spp. e Dictyota linearis). La selezione attiva da parte di S. ocellatus per questa specie potrebbe essere dovuta alle caratteristiche strutturali dellࢠalga. Tali caratteristiche potrebbero rispondere a determinate esigenze funzionali implicate nella protezione e nel corretto sviluppo delle uova, e quindi nel successo riproduttivo. Infatti la fitta matrice di frammenti dellࢠalga calcarea, flessibili ed al tempo stesso molto resistenti, potrebbe conferire al nido una resistenza meccanica, protezione delle uova e allo stesso tempo unࢠadeguata ossigenazione, superiori a quelli forniti da altre specie algali. Lࢠultimo obiettivo del dottorato àƒ¨ stato quello, quindi, di approfondire il ruolo funzionale delle specie algali presenti nel nido per rispondere alla domanda: Perchàƒ© il labride impiega determinate specie algali nella costruzione del nido rispetto ad altre? àƒ stata cosàƒ¬ formulata unࢠipotesi basata sul comportamento meccanico delle specie: le specie algali piàƒ¹ rappresentate allࢠinterno del nido di S. ocellatus hanno delle performance meccaniche migliori in termini di resistenza rispetto alle specie meno presenti. I risultati delle prove di micropressione, microtrazione e delle prove a rottura confermano tale ipotesi e mostrano come le specie piàƒ¹ selezionate da parte del pesce sono le piàƒ¹ resistenti. Nel dettaglio, Jania rubens, Dictyota linearis e Cladophora rupestris che sono le specie piàƒ¹ usate presentano un carico di rottura maggiore rispetto alle specie Laurencia hybrida e Cystoseira sp. meno selezionate dal Tordo ocellato. Questo studio rappresenta un primo passo verso la comprensione dei processi che sono alla base delle scelte effettuate da S. ocellatus relative lࢠuso delle risorse impiegate nel delicato processo della nidificazione.
2011
Italiano
Marine fish
Nesting
Symphodus ocellatus
Tyrrhenian Sea
Università degli Studi di Parma
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/273227
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPR-273227