Il cartesianesimo accademico nei Paesi Bassi ਠun fenomeno ancora poco studiato. Ad esso ਠriconducibile la figura di Ruardus Andala (1665-1727), attivo a Franeker e da pi๠critici ritenuto un †œconservatore†� della filosofia cartesiana, nonchà© l'ultimo docente nederlandese ad averla insegnata e difesa contro i suoi nemici. Impegnato in un'instancabile attività confutatoria, infatti, Andala si fece paladino di un'ortodossia filosofica strettamente congiunta alla necessità di far prevalere quella teologica, anzi, attribuendo a quest'ultima, e all'annessa nozione di governo (bestel) divino, un ruolo fondante e dalle forti implicazioni sia in filosofia naturale che in teoria della conoscenza. Alla luce di questo presupposto viene letta, appunto, la filosofia di Descartes, considerato l'assertore di una causalità vera †" in cui, cioà¨, le cause, nella fattispecie mente e corpo, sono agenti reali, fisici, ancorchà© ontologicamente distinti †" da opporre ai modelli fittizi degli occasionalisti, di Leibniz e Wolff, nonchà© di Spinoza, il bersaglio pi๠ricorrente nella polemica andaliana. àˆ proprio nella lotta contro questi paradigmi che prende corpo il tentativo di affermare non solo il primato dell'interpretazione di un †œDescartes secondo la teologia†�, ma anche la validità di una †œteologia cartesiana†�.
Il primato dell'interpretazione: lineamenti di una "teologia cartesiana" in Ruardus Andala (1665-1727).
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2012
Abstract
Il cartesianesimo accademico nei Paesi Bassi ਠun fenomeno ancora poco studiato. Ad esso ਠriconducibile la figura di Ruardus Andala (1665-1727), attivo a Franeker e da pi๠critici ritenuto un †œconservatore†� della filosofia cartesiana, nonchà© l'ultimo docente nederlandese ad averla insegnata e difesa contro i suoi nemici. Impegnato in un'instancabile attività confutatoria, infatti, Andala si fece paladino di un'ortodossia filosofica strettamente congiunta alla necessità di far prevalere quella teologica, anzi, attribuendo a quest'ultima, e all'annessa nozione di governo (bestel) divino, un ruolo fondante e dalle forti implicazioni sia in filosofia naturale che in teoria della conoscenza. Alla luce di questo presupposto viene letta, appunto, la filosofia di Descartes, considerato l'assertore di una causalità vera †" in cui, cioà¨, le cause, nella fattispecie mente e corpo, sono agenti reali, fisici, ancorchà© ontologicamente distinti †" da opporre ai modelli fittizi degli occasionalisti, di Leibniz e Wolff, nonchà© di Spinoza, il bersaglio pi๠ricorrente nella polemica andaliana. àˆ proprio nella lotta contro questi paradigmi che prende corpo il tentativo di affermare non solo il primato dell'interpretazione di un †œDescartes secondo la teologia†�, ma anche la validità di una †œteologia cartesiana†�.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/273232
URN:NBN:IT:UNIPR-273232