La ricerca di una minore invasività , sempre associata all'efficacia terapeutica, ha portato negli ultimi anni allo sviluppo di nuove tecniche di endoscopia operativa avanzata, volte al trattamento di patologie benigne, maligne e borderline dell'apparato digerente che erano in precedenza appannaggio esclusivo della chirurgia. La resezione endoscopica della mucosa (EMR) permette l'asportazione di lesioni mucose, anche di grandi dimensioni, sia delle alte che delle basse vie digerenti, apre nuovi orizzonti nella diagnosi e nel trattamento dell'esofago di Barrett ed ਠindicata anche nell'exeresi di piccoli tumori neuroendopcrini confinati alla mucosa (carcinoidi). La dissezione endoscopica della sottomucosa (ESD) si applica nell'asportazione di lesioni depresse, di grandi dimensioni o di documentata malignità , confinate alla mucosa o anche infiltranti la sottomucosa superficiale; permette una exeresi sicura, selettiva e radicale delle lesioni; apre nuovi orizzonti nel trattamento del carcinoma esofageo in fase iniziale (con basso rischio di metastasi linfonodali), in associazione alla chemioradioterapia, evitando al paziente un intervento chirurgico maggiore. La creazione di anastomosi bilio-digestive (coledocoduodenostomia, epaticogastrostomia, epaticodigiunostomia) per via interamente endoscopica sotto guida endoultrasonografica (EUS) permette una palliazione sicura ed efficace delle neoplasie epato-bilio-pancreatiche inoperabili quando non sia possibile il posizionamento di un drenaggio biliare interno in corso di colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP), evitando al paziente un drenaggio biliare transepatico percutaneo o un intervento chirurgico palliativo, e migliorandone in tal modo la qualità di vita. La miotomia endoscopica dell'esofago (POEM, per-oral endoscopic myotomy) per acalasia esofagea utilizza la tecnica dell'ESD per creare un lungo tunnel sottomucoso che corre dal terzo medio dell'esofago alla regione sottocardiale, attraverso il quale viene condotta una miotomia endoscopica estremamente selettiva della muscolatura circolare; evita al paziente i rischi generici legati ad un intervento chirurgico (miotomia sec. Heller laparoscopica) e riduce notevolmente l'incidenza di reflusso gastroesofageo post-intervento, in quanto rispetta le strutture di sostegno della giunzione esofago-gastrica deputate ai meccanismi antireflusso fisiologici. La complessità e l'efficacia terapeutica delle tecniche descritte sono del tutto paragonabili, se non per alcuni aspetti superiori, a quelle della chirurgia tradizionale: questo ci consente di raggruppare queste nuove metodiche sotto la definizione di †œchirurgia endoscopica†�.
Endoscopia operativa o chirurgia endoscopica? Nuovi orizzonti nel trattamento mini-invasivo delle patologie benigne, maligne e borderline dell'apparato digerente
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2013
Abstract
La ricerca di una minore invasività , sempre associata all'efficacia terapeutica, ha portato negli ultimi anni allo sviluppo di nuove tecniche di endoscopia operativa avanzata, volte al trattamento di patologie benigne, maligne e borderline dell'apparato digerente che erano in precedenza appannaggio esclusivo della chirurgia. La resezione endoscopica della mucosa (EMR) permette l'asportazione di lesioni mucose, anche di grandi dimensioni, sia delle alte che delle basse vie digerenti, apre nuovi orizzonti nella diagnosi e nel trattamento dell'esofago di Barrett ed ਠindicata anche nell'exeresi di piccoli tumori neuroendopcrini confinati alla mucosa (carcinoidi). La dissezione endoscopica della sottomucosa (ESD) si applica nell'asportazione di lesioni depresse, di grandi dimensioni o di documentata malignità , confinate alla mucosa o anche infiltranti la sottomucosa superficiale; permette una exeresi sicura, selettiva e radicale delle lesioni; apre nuovi orizzonti nel trattamento del carcinoma esofageo in fase iniziale (con basso rischio di metastasi linfonodali), in associazione alla chemioradioterapia, evitando al paziente un intervento chirurgico maggiore. La creazione di anastomosi bilio-digestive (coledocoduodenostomia, epaticogastrostomia, epaticodigiunostomia) per via interamente endoscopica sotto guida endoultrasonografica (EUS) permette una palliazione sicura ed efficace delle neoplasie epato-bilio-pancreatiche inoperabili quando non sia possibile il posizionamento di un drenaggio biliare interno in corso di colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP), evitando al paziente un drenaggio biliare transepatico percutaneo o un intervento chirurgico palliativo, e migliorandone in tal modo la qualità di vita. La miotomia endoscopica dell'esofago (POEM, per-oral endoscopic myotomy) per acalasia esofagea utilizza la tecnica dell'ESD per creare un lungo tunnel sottomucoso che corre dal terzo medio dell'esofago alla regione sottocardiale, attraverso il quale viene condotta una miotomia endoscopica estremamente selettiva della muscolatura circolare; evita al paziente i rischi generici legati ad un intervento chirurgico (miotomia sec. Heller laparoscopica) e riduce notevolmente l'incidenza di reflusso gastroesofageo post-intervento, in quanto rispetta le strutture di sostegno della giunzione esofago-gastrica deputate ai meccanismi antireflusso fisiologici. La complessità e l'efficacia terapeutica delle tecniche descritte sono del tutto paragonabili, se non per alcuni aspetti superiori, a quelle della chirurgia tradizionale: questo ci consente di raggruppare queste nuove metodiche sotto la definizione di †œchirurgia endoscopica†�.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/273311
URN:NBN:IT:UNIPR-273311