La presente tesi di dottorato si propone di incrementare le conoscenze ecologiche relative allo sviluppo della comunità potamoplanctonica in relazione alle principali variabili fisiche, chimiche e biologiche rilevate lungo il corso del fiume Adige. Lo studio ਠstato effettuato in cinque stazioni ubicate lungo la parte valliva e planiziale del fiume, per un tratto di circa 245 km, da Bolzano a Rovigo. Nelle cinque stazioni, i nutrienti algali non sembrano rappresentare un fattore limitante per la crescita algale. Le concentrazioni medie annuali di fosforo totale e DIN (azoto inorganico disciolto) hanno sempre presentato valori superiori a 20 ?g P l-1 e 0,5 mg N l-1. Le densità della comunità zooplanctonica (principalmente composta da rotiferi) hanno mostrato valori piuttosto limitati registrando una media annuale inferiore a 1000 ind. m-3. Gli organismi zooplanctonici hanno sempre presentato una dipendenza negativa dalla portata del fiume, senza alcuna particolare relazione con la biomassa algale, ciಠche porterebbe ad escludere un possibile controllo top down sulla comunità fitoplanctonica . Analogamente, le biomasse algali totali hanno mostrato un'evidente correlazione negativa con la portata idraulica e, in minor misura, con le variabili ad essa connesse. Pi๠specificatamente, le limitate biomasse medie annuali rilevate in tutti i tratti osservati (generalmente sempre inferiori a 3 ?g l-1 come clorofilla-a) sono state associate all'alta velocità di corrente del fiume, mai inferiore a 0,5 m s-1. Da nord verso la foce, la comunità fitoplanctonica mostra evidenti cambiamenti passando da una comunità dominata da specie bentoniche e ticoplanctoniche (specie presenti solo occasionalmente nella colonna d'acqua) ad una comunità costituita da organismi pi๠tipicamente planctonici e a rapida crescita (piccole diatomee centriche, Chlorococcales e Cryptophyceae). Inoltre, l'analisi multivariata delle matrici fitoplanctoniche mette in evidenza un significativo impatto della regimentazione idraulica sull'evoluzione stagionale della comunità specialmente nella stazione valliva. La bassa concentrazione della biomassa fitoplanctonica ਠdovuta principalmente al particolare regime alpino del fiume Adige, caratterizzato da elevate portate nei periodi pi๠favorevoli allo sviluppo algale. Ciಠcontrasta ampiamente con quanto accade invece nei principali fiumi europei dove i periodi di bassa portata coincidono con gli intervalli di tempo compresi tra fine primavera ed estate. Questo aspetto evidenzia come sia importante prendere in considerazione, nella valutazione dello stato †œtrofico†� di un fiume, anche le sue caratteristiche idrografiche, studiando dettagliatamente la morfologia del corso d'acqua, individuando l'eventuale presenza di zone riparie in grado di favorire lo sviluppo fitoplanctonico e, infine, valutando il ruolo svolto dalla presenza di eventuali sbarramenti lungo l'asta del fiume nell'innesco di bloom algali destinati a peggiorare inevitabilmente la qualità dell'acqua. Una sezione specifica della tesi riporta i risultati ottenuti da uno studio effettuato per valutare le variazioni giornaliere delle principali variabili fisiche, chimiche e biologiche nella stazione di Boara Pisani (Rovigo). Tale sperimentazione, effettuata a scala giornaliera, ha fornito elementi importanti per la corretta valutazione delle fluttuazioni diurne della comunità fitoplanctonica, permettendo di interpretare correttamente le variazioni osservate nei campionamenti effettuati con cadenza quindicinale.
Interazione tra fattori idraulici e trofici nel controllo della comunità potamoplanctonica del Fiume Adige lungo un gradiente longitudinale.
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2010
Abstract
La presente tesi di dottorato si propone di incrementare le conoscenze ecologiche relative allo sviluppo della comunità potamoplanctonica in relazione alle principali variabili fisiche, chimiche e biologiche rilevate lungo il corso del fiume Adige. Lo studio ਠstato effettuato in cinque stazioni ubicate lungo la parte valliva e planiziale del fiume, per un tratto di circa 245 km, da Bolzano a Rovigo. Nelle cinque stazioni, i nutrienti algali non sembrano rappresentare un fattore limitante per la crescita algale. Le concentrazioni medie annuali di fosforo totale e DIN (azoto inorganico disciolto) hanno sempre presentato valori superiori a 20 ?g P l-1 e 0,5 mg N l-1. Le densità della comunità zooplanctonica (principalmente composta da rotiferi) hanno mostrato valori piuttosto limitati registrando una media annuale inferiore a 1000 ind. m-3. Gli organismi zooplanctonici hanno sempre presentato una dipendenza negativa dalla portata del fiume, senza alcuna particolare relazione con la biomassa algale, ciಠche porterebbe ad escludere un possibile controllo top down sulla comunità fitoplanctonica . Analogamente, le biomasse algali totali hanno mostrato un'evidente correlazione negativa con la portata idraulica e, in minor misura, con le variabili ad essa connesse. Pi๠specificatamente, le limitate biomasse medie annuali rilevate in tutti i tratti osservati (generalmente sempre inferiori a 3 ?g l-1 come clorofilla-a) sono state associate all'alta velocità di corrente del fiume, mai inferiore a 0,5 m s-1. Da nord verso la foce, la comunità fitoplanctonica mostra evidenti cambiamenti passando da una comunità dominata da specie bentoniche e ticoplanctoniche (specie presenti solo occasionalmente nella colonna d'acqua) ad una comunità costituita da organismi pi๠tipicamente planctonici e a rapida crescita (piccole diatomee centriche, Chlorococcales e Cryptophyceae). Inoltre, l'analisi multivariata delle matrici fitoplanctoniche mette in evidenza un significativo impatto della regimentazione idraulica sull'evoluzione stagionale della comunità specialmente nella stazione valliva. La bassa concentrazione della biomassa fitoplanctonica ਠdovuta principalmente al particolare regime alpino del fiume Adige, caratterizzato da elevate portate nei periodi pi๠favorevoli allo sviluppo algale. Ciಠcontrasta ampiamente con quanto accade invece nei principali fiumi europei dove i periodi di bassa portata coincidono con gli intervalli di tempo compresi tra fine primavera ed estate. Questo aspetto evidenzia come sia importante prendere in considerazione, nella valutazione dello stato †œtrofico†� di un fiume, anche le sue caratteristiche idrografiche, studiando dettagliatamente la morfologia del corso d'acqua, individuando l'eventuale presenza di zone riparie in grado di favorire lo sviluppo fitoplanctonico e, infine, valutando il ruolo svolto dalla presenza di eventuali sbarramenti lungo l'asta del fiume nell'innesco di bloom algali destinati a peggiorare inevitabilmente la qualità dell'acqua. Una sezione specifica della tesi riporta i risultati ottenuti da uno studio effettuato per valutare le variazioni giornaliere delle principali variabili fisiche, chimiche e biologiche nella stazione di Boara Pisani (Rovigo). Tale sperimentazione, effettuata a scala giornaliera, ha fornito elementi importanti per la corretta valutazione delle fluttuazioni diurne della comunità fitoplanctonica, permettendo di interpretare correttamente le variazioni osservate nei campionamenti effettuati con cadenza quindicinale.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/284681
URN:NBN:IT:UNIPR-284681