Se si volesse dare una definizione di †œpaesaggio agrario suburbano†�, l'oggetto di questa ricerca, si potrebbe dire che esso à¨, parafrasando un concetto già citato e ripreso da Emilio Sereni, †œquella forma che l'uomo, nel corso ed ai fini delle sue attività produttive agricole e delle sue necessità abitative a quelle strettamente connesse, coscientemente e sistematicamente imprime al paesaggio naturale†�. Una prima spinta nella scelta del tema in questione deriva da una riflessione fatta durante la lettura del libro di Sereni: in particolare mi ha colpita un'immagine del dipinto di Ambrogio Lorenzetti, denominato †œBuon Governo†�, nella quale si nota una forte analogia con quello che ਠoggi il paesaggio in alcune zone del Molise. La particolarità ravvisabile si trova in un'illustrazione del paesaggio italiano medievale che rispecchia perfettamente parti di un paesaggio del 2007, e del rapporto che quest'ultimo puಠavere con paesaggi adiacenti che sono stati invece completamente trasfigurati dalle dinamiche evolutive della società . Lo studio parte dunque dalla volontà di procedere nell'individuazione dei diversi aspetti che caratterizzano il paesaggio suburbano, sia in relazione a scenari che possono portare alla definizione delle dinamiche evolutive in atto, sia riguardo alla formazione di quadri conoscitivi storico-critici. Ai fini della ricerca si ਠconsiderato il paesaggio come un complesso di vari sistemi (naturali, artificiali) tra loro mutuamente integrati; nella trattazione il fenomeno sarà analizzato in rapporto sia all'ambito naturale sia a quello antropico. Per tener conto di questi aspetti si devono analizzare le caratteristiche fisico-morfologiche, le caratteristiche vegetazionali, le trasformazioni antropiche e degli insediamenti su di un lasso di tempo definite, un'analisi storico critica e l'analisi della viabilità . Non puಠdi certo mancare una parte introduttiva dove vengono date definizioni circa il concetto di paesaggio, e questo non ਠpossibile senza un excursus storico che ne delinei l'evoluzione sia a livello teorico, sia anche a quello legislativo. E' certamente necessario dare una prima definizione di †œpaesaggio suburbano†�, definizione che subirà di sicuro un'evoluzione man mano che si procede con la raccolta dei dati sul territorio. Il procedimento che si ਠmessa a punto prevede l'individuazione di significative zone omogenee, che partono dall'esamina della suddivisione in zone territoriali omogenee che i comuni definiscono all'interno del proprio territorio negli strumenti urbanistici che li governano. Queste rappresentano il punto di partenza per la definizioni delle tessere paesaggistiche: si distinguono le varie zone in urbane, sub-urbane e agricole attuali, in modo da evidenziare immediatamente il campo di interesse della ricerca. L'unione delle Zone Territoriali Omogenee A, B, e in parte C ਠsicuramente quella che determina il poligono della zona urbana, o TU. Di pi๠difficile individuazione sono invece le zone sub-urbane, le TSU, soprattutto nella distinzione dalle zone agricole, ossia le TA, le quali possono essere identificate con le Zone Territoriali Omogenee E, dove l'elemento discriminante puಠessere la percentuale di fabbricati presenti e/o la vicinanza con una viabilità importante come indice quantitativo; la catalogazione dei manufatti, che avviene in un secondo momento, puಠinvece fornire un indice qualitativo per cui si possono poi trattare in modo differente le aree dove i fabbricati sono di recente costruzione rispetto a quelle dove sono presenti manufatti con una dignità storica. Una conoscenza sistematica di alcuni aspetti del territorio, obiettivo assieme ad altri della ricerca, non solo da un punto di vista morfologico, ma anche storico e sociale, farà emergere dati utili a comprendere aspetti specifici dell'architettura rurale sparsa che costella il Molise, in generale, ed il basso Molise in particolare. A tal proposito si ਠscelto di definire dei comuni †œcampo-prova†� all'interno dei quali testare la metodologia messa a punto; i comuni prescelti sono: Montenero di Bisaccia, Montecilfone e Ripalimosani. Nel mettere in relazioni le analogie e le differenze di questi tre comuni ci si ਠritrovati ad affrontare problematiche differenti ma che insieme compongono un unicum che possa far comprendere in maniera efficace tutte le diverse sfaccettature presenti sul territorio regionale. La metodologia elaborata nel presente studio, pur nascendo nello specifico per l'analisi e la tutela del paesaggio suburbano del Basso Molise, potrebbe trovare applicazione anche nei comuni che geograficamente si trovano nel Molise Centrale e nell'Alto Molise. In tal senso si giustifica la scelta di un comune dell'entroterra, Rpalimosani, che puà², con la sua analisi, già dare una prima risposta circa la validità della metodologia proposta per zone dove i cambiamenti dovuti a fenomeni legati all'economia del luogo sono meno evidenti. I problemi del paesaggio, cosଠcome quelli della città , e dunque del territorio, non possono essere affrontati semplicemente adottando atteggiamenti †œvincolistici†� e statici; che, come vedremo, trattandosi di un fenomeno di carattere interdisciplinare nel quale rientra non solo materie di natura geografica, ma anche architettonica, storiografica e sociale, avrà bisogno dell'ausilio di pi๠punti di vista, di un equilibrio fra pi๠metodi di ricerca. La raccolta dei dati mediante schede porterà inoltre a conoscere alcune delle caratteristiche costruttive e tecnologiche specifiche dell'edilizia rurale molisana. L'intersezione dei dati raccolti sul territorio con le valenze paesaggistiche desunte dalla carta del suolo, dall'analisi dei Piani Paesistici, dalla conoscenza dell'evoluzione storica e sociale del territorio dovrà portare alla individuazione di elementi peculiari dell'architettura rurale legate non solo alle valenze architettoniche, ma anche a quelle paesaggistiche. Tale conoscenza puಠessere efficace e capillare solo se fatta in modo attento e sistematico. A tal proposito si ਠcercato di mettere a punto delle vere e proprie schede di catalogazione dei dati di maggior rilevo per il tipo di indagine e la finalità della ricerca stessa. Tale scheda, che ha subito dei cambiamenti inevitabili durante il percorso di dottorato, racchiude delle descrizioni e valutazioni di carattere oggettivo circa i manufatti catalogati.. Nell'ultima parte della ricerca si darà vita ad un †œprontuario†� per il recupero del paesaggio suburbano, laddove esso risulta compromesso; ciಠanche al fine di tutelarle, esigenza che, in una realtà frequentemente e miracolosamente conservata come quella di alcune zone del Molise, dovrebbe rappresentare una assoluta priorità . Il risultato sarà di definire una metodologia che vada a definire delle tessere paesaggistiche che vanno a suddividere il territorio tessere urbane, tessere agricole e tessere suburbane; saranno poi quest'ultime ad essere studiate in dettaglio e al loro interso sarà proposta una catalogazione degli edifici rurali. Partendo dalla convinzione che un mezzo per poter tutelare il paesaggio ਠsicuramente la tutela degli elementi che lo compongono, si sono definite delle linee guida di intervento, che hanno avuto come risultato la definizione di un abaco degli interventi da effettuare nel rispetto sia del manufatto che del paesaggio in cui si trova. Infine si sono presi in esame dei manufatti particolari dei tre comuni campi prova, due per ogni comune, per i quali si suggeriscono in maniera forte questi interventi al fine di un recupero e di una valorizzazione del manufatto stesso. Si tratta infatti di edifici ricchi dal punto di vista architettonico ed inseriti in scorci di paesaggio di elevato valore intrinseco.
Il Manuale del recupero e della tutela del "paesaggio suburbano" del basso Molise. Una proposta di metodo
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2010
Abstract
Se si volesse dare una definizione di †œpaesaggio agrario suburbano†�, l'oggetto di questa ricerca, si potrebbe dire che esso à¨, parafrasando un concetto già citato e ripreso da Emilio Sereni, †œquella forma che l'uomo, nel corso ed ai fini delle sue attività produttive agricole e delle sue necessità abitative a quelle strettamente connesse, coscientemente e sistematicamente imprime al paesaggio naturale†�. Una prima spinta nella scelta del tema in questione deriva da una riflessione fatta durante la lettura del libro di Sereni: in particolare mi ha colpita un'immagine del dipinto di Ambrogio Lorenzetti, denominato †œBuon Governo†�, nella quale si nota una forte analogia con quello che ਠoggi il paesaggio in alcune zone del Molise. La particolarità ravvisabile si trova in un'illustrazione del paesaggio italiano medievale che rispecchia perfettamente parti di un paesaggio del 2007, e del rapporto che quest'ultimo puಠavere con paesaggi adiacenti che sono stati invece completamente trasfigurati dalle dinamiche evolutive della società . Lo studio parte dunque dalla volontà di procedere nell'individuazione dei diversi aspetti che caratterizzano il paesaggio suburbano, sia in relazione a scenari che possono portare alla definizione delle dinamiche evolutive in atto, sia riguardo alla formazione di quadri conoscitivi storico-critici. Ai fini della ricerca si ਠconsiderato il paesaggio come un complesso di vari sistemi (naturali, artificiali) tra loro mutuamente integrati; nella trattazione il fenomeno sarà analizzato in rapporto sia all'ambito naturale sia a quello antropico. Per tener conto di questi aspetti si devono analizzare le caratteristiche fisico-morfologiche, le caratteristiche vegetazionali, le trasformazioni antropiche e degli insediamenti su di un lasso di tempo definite, un'analisi storico critica e l'analisi della viabilità . Non puಠdi certo mancare una parte introduttiva dove vengono date definizioni circa il concetto di paesaggio, e questo non ਠpossibile senza un excursus storico che ne delinei l'evoluzione sia a livello teorico, sia anche a quello legislativo. E' certamente necessario dare una prima definizione di †œpaesaggio suburbano†�, definizione che subirà di sicuro un'evoluzione man mano che si procede con la raccolta dei dati sul territorio. Il procedimento che si ਠmessa a punto prevede l'individuazione di significative zone omogenee, che partono dall'esamina della suddivisione in zone territoriali omogenee che i comuni definiscono all'interno del proprio territorio negli strumenti urbanistici che li governano. Queste rappresentano il punto di partenza per la definizioni delle tessere paesaggistiche: si distinguono le varie zone in urbane, sub-urbane e agricole attuali, in modo da evidenziare immediatamente il campo di interesse della ricerca. L'unione delle Zone Territoriali Omogenee A, B, e in parte C ਠsicuramente quella che determina il poligono della zona urbana, o TU. Di pi๠difficile individuazione sono invece le zone sub-urbane, le TSU, soprattutto nella distinzione dalle zone agricole, ossia le TA, le quali possono essere identificate con le Zone Territoriali Omogenee E, dove l'elemento discriminante puಠessere la percentuale di fabbricati presenti e/o la vicinanza con una viabilità importante come indice quantitativo; la catalogazione dei manufatti, che avviene in un secondo momento, puಠinvece fornire un indice qualitativo per cui si possono poi trattare in modo differente le aree dove i fabbricati sono di recente costruzione rispetto a quelle dove sono presenti manufatti con una dignità storica. Una conoscenza sistematica di alcuni aspetti del territorio, obiettivo assieme ad altri della ricerca, non solo da un punto di vista morfologico, ma anche storico e sociale, farà emergere dati utili a comprendere aspetti specifici dell'architettura rurale sparsa che costella il Molise, in generale, ed il basso Molise in particolare. A tal proposito si ਠscelto di definire dei comuni †œcampo-prova†� all'interno dei quali testare la metodologia messa a punto; i comuni prescelti sono: Montenero di Bisaccia, Montecilfone e Ripalimosani. Nel mettere in relazioni le analogie e le differenze di questi tre comuni ci si ਠritrovati ad affrontare problematiche differenti ma che insieme compongono un unicum che possa far comprendere in maniera efficace tutte le diverse sfaccettature presenti sul territorio regionale. La metodologia elaborata nel presente studio, pur nascendo nello specifico per l'analisi e la tutela del paesaggio suburbano del Basso Molise, potrebbe trovare applicazione anche nei comuni che geograficamente si trovano nel Molise Centrale e nell'Alto Molise. In tal senso si giustifica la scelta di un comune dell'entroterra, Rpalimosani, che puà², con la sua analisi, già dare una prima risposta circa la validità della metodologia proposta per zone dove i cambiamenti dovuti a fenomeni legati all'economia del luogo sono meno evidenti. I problemi del paesaggio, cosଠcome quelli della città , e dunque del territorio, non possono essere affrontati semplicemente adottando atteggiamenti †œvincolistici†� e statici; che, come vedremo, trattandosi di un fenomeno di carattere interdisciplinare nel quale rientra non solo materie di natura geografica, ma anche architettonica, storiografica e sociale, avrà bisogno dell'ausilio di pi๠punti di vista, di un equilibrio fra pi๠metodi di ricerca. La raccolta dei dati mediante schede porterà inoltre a conoscere alcune delle caratteristiche costruttive e tecnologiche specifiche dell'edilizia rurale molisana. L'intersezione dei dati raccolti sul territorio con le valenze paesaggistiche desunte dalla carta del suolo, dall'analisi dei Piani Paesistici, dalla conoscenza dell'evoluzione storica e sociale del territorio dovrà portare alla individuazione di elementi peculiari dell'architettura rurale legate non solo alle valenze architettoniche, ma anche a quelle paesaggistiche. Tale conoscenza puಠessere efficace e capillare solo se fatta in modo attento e sistematico. A tal proposito si ਠcercato di mettere a punto delle vere e proprie schede di catalogazione dei dati di maggior rilevo per il tipo di indagine e la finalità della ricerca stessa. Tale scheda, che ha subito dei cambiamenti inevitabili durante il percorso di dottorato, racchiude delle descrizioni e valutazioni di carattere oggettivo circa i manufatti catalogati.. Nell'ultima parte della ricerca si darà vita ad un †œprontuario†� per il recupero del paesaggio suburbano, laddove esso risulta compromesso; ciಠanche al fine di tutelarle, esigenza che, in una realtà frequentemente e miracolosamente conservata come quella di alcune zone del Molise, dovrebbe rappresentare una assoluta priorità . Il risultato sarà di definire una metodologia che vada a definire delle tessere paesaggistiche che vanno a suddividere il territorio tessere urbane, tessere agricole e tessere suburbane; saranno poi quest'ultime ad essere studiate in dettaglio e al loro interso sarà proposta una catalogazione degli edifici rurali. Partendo dalla convinzione che un mezzo per poter tutelare il paesaggio ਠsicuramente la tutela degli elementi che lo compongono, si sono definite delle linee guida di intervento, che hanno avuto come risultato la definizione di un abaco degli interventi da effettuare nel rispetto sia del manufatto che del paesaggio in cui si trova. Infine si sono presi in esame dei manufatti particolari dei tre comuni campi prova, due per ogni comune, per i quali si suggeriscono in maniera forte questi interventi al fine di un recupero e di una valorizzazione del manufatto stesso. Si tratta infatti di edifici ricchi dal punto di vista architettonico ed inseriti in scorci di paesaggio di elevato valore intrinseco.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/288378
URN:NBN:IT:UNIMOL-288378