L'oggetto della nostra ricerca riguarda le dinamiche sociologiche in materia di gestione del discredito a seguito dello scandalo degli abusi sessuali nella Chiesa Cattolica dal 2002 al 2010, prendendo in considerazione alcuni degli eventi mediaticamente pi๠significativi che hanno caratterizzato l'intera vicenda. Il punto di partenza della ricerca ਠil 9 gennaio 2002, quando il quotidiano americano The Boston Globe ha pubblicato un'inchiesta relativa a un caso di abuso nell'arcidiocesi di Boston. In seguito abbiamo assistito a una propagazione del fenomeno non solo in altre diocesi del territorio, ma anche in alcuni Paesi europei; tra questi abbiamo incentrato la nostra analisi sulla situazione in Irlanda. Le ragioni di questa scelta sono state dettate dal fatto che dagli Stati Uniti ਠesploso mediaticamente il caso e per tutto il decorso della vicenda essi si sono posti nello scenario internazionale come opinion leaders, non solo a livello di politiche adottate per contrastare il fenomeno (tra tutte, la zero tolerance), ma anche per quanto riguarda l'adozione di prime specifiche norme in materia di tutela dei diritti dei minori. Il focus sull'Irlanda ਠinvece dettato dalla forte tradizione cattolica presente nel Paese . La scelta degli Stati Uniti e dell'Irlanda, poi, ਠmotivata da alcune ragioni di fondo che sembrano accumunare entrambi i Paesi; innanzitutto, la dimensione del fenomeno (ovvero, negli Stati Uniti dal 1950 al 2002 sono stati segnalati circa 4392 preti accusati di abuso sessuale sui minori ; in Irlanda, invece, tra il 1965 e il 2005 sono state registrate pi๠di 100 denunce di abusi su ventuno preti che operavano nella sola diocesi di Ferns ). Un successivo aspetto fa riferimento, invece, all'interesse dei mass media americani (e irlandesi) circa le modalità  di rappresentazione della vicenda, spesso presentata in †œtermini scandalistici†�, i cui fatti accaduti circa trent'anni fa sono riproposti all'opinione pubblica come se fossero fatti attuali. Infine, dall'America sono partiti anche i primi processi, che hanno portato in molti casi a gravi crisi finanziarie delle diocesi locali che hanno dovuto risarcire le vittime; inoltre, da qui sono scattate le denuncie contro il Vaticano e il Papa (nel settembre del 2011, infatti, lo SNAP , una delle maggiori associazioni delle vittime, ha presentato un'istanza al tribunale dell'Aja conto Benedetto XVI il cardinale Tarcisio Bertone, il cardinale Angelo Sodano e l'ex Prefetto della Congregazione, William Levada). In Irlanda si presenta uno scenario pi๠o meno simile; i dati del Rapporto Ferns, infatti, hanno evidenziato lo stesso modus operandi delle diocesi locali che, in molti casi, hanno offerto alle vittime grossi risarcimenti monetari per evitare che i casi diventassero uno scandalo per la diocesi stessa o per la Chiesa in generale. Il lavoro ਠstato diviso in tre sezioni: una prima parte, di taglio sociologico, espone le matrici alla base del concetto di credibilità , prestando particolare attenzione alla credibilità  delle istituzioni (con la Chiesa Cattolica) e dell'individuo (nello specifico, abbiamo parlato della relazione tra il sacerdote e il minore-vittima dell'abuso). Successivamente abbiamo analizzato le modalità  di costruzione della notizia tenendo presenti gli aspetti caratterizzanti il processo del newsmaking e i valori notizia impiegati per la rappresentazione dei fatti da parte dei quotidiani stranieri ed italiani. Infine, abbiamo affrontato il problema del panico morale, sulla scorta dello studio di Griswold sulla costruzione di un problema sociale in relazione al ruolo e all'influenza mediatica in questo processo (Griswold 1997). Nella seconda parte del lavoro, abbiamo applicato le categorie dei valori notizia, delle strategie di tematizzazione dei quotidiani e del panico morale nella ricostruzione dei casi di abuso in America e in Irlanda. Al fine di offrire un quadro quanto pi๠ampio dei singoli fatti, abbiamo elaborato una breve ricostruzione storica sulla base della documentazione prodotta da alcune fonti ufficiali, quali: il sito ufficiale della Santa Sede, referti medici, indagini governative e inchieste condotte dalle diocesi locali o da autorità  giudiziarie. Nell'impossibilità  di esaminare tutta l'enorme mole di materiale prodotto dagli organi di stampa durante questi anni, abbiamo selezionato due tipologie di articoli giornalistici: - Per i quotidiani stranieri abbiamo scelto l'editoriale, quale forma giornalistica capace di esprimere il punto di vista della direzione del giornale. Le testate impiegate come fonti sono cosଠsuddivise: a. Per gli Stati Uniti, ricordiamo: The Boston Globe e The New York Times; b. Per l'Irlanda, invece, abbiamo: The Irish Times; Per quanto riguarda l'analisi degli articoli italiani, invece, abbiamo selezionato i tre quotidiani pi๠letti in Italia: Il Corriere della Sera, La Repubblica e La Stampa. In questa circostanza abbiamo optato per l'articolo di cronaca, come forma di esposizione di una notizia per eccellenza. Alla ricostruzione storica e mediatica dei principali casi di abusi sessuali abbiamo esaminato la risposta proveniente dalla Chiesa Cattolica nei suoi vari livelli, considerando gli interventi pubblici, le decisioni e i gesti significativi valutando le eventuali analogie e differenze di azione compiute nel corso degli anni da Papa Giovanni Paolo II e da Papa Benedetto XVI. In tal senso, abbiamo fatto riferimento a una fitta documentazione disponibile sul sito ufficiale del Vaticano. I risultati dell'analisi fanno riferimento a due precisi ambiti. In primo luogo, abbiamo preso in esame gli effetti prodotti dai media analizzandoli su due fronti: innanzitutto secondo un'ottica autoreferenziale, ovvero valutando eventuali cambiamenti di posizione rispetto all'avvicendarsi dei fatti e, infine, in relazione alla risposta dell'opinione pubblica prendendo come parametri di riferimento i sondaggi di popolarità  e gli indici di fiducia e consenso rivolte alla Chiesa Cattolica. In secondo luogo, poi, abbiamo considerato sulla base delle statistiche e dei sondaggi elaborati, qual ਠstato il feedback dell'opinione pubblica estera in relazione alla risposta della Chiesa (locale e del Vaticano) e a quel preciso periodo temporale in cui la vicenda si stava evolvendo. Questa modalità  riflette una questione fondamentale dell'intera vicenda, ovvero, non essendo ancora conclusa la questione degli abusi (sia da parte della Chiesa Cattolica sia in termini di risoluzione dei casi) al momento non si dispongono di cifre esatte per poter fare una stima circa l'efficacia (o meno) delle strategie di gestione del discredito applicate dalla Chiesa Cattolica. La metodologia impiegata per lo studio sugli articoli ਠdi tipo qualitativo, ovvero, ricorrendo a un'analisi semantica e lessicale con cui abbiamo individuato le parole-chiave, le espressioni maggiormente ricorrenti e i temi (come il dibattito sull'istruzione della Crimen Sollicitationis) collegati alla vicenda; in tal senso, abbiamo applicato lo studio condotto da Dardano (1973) per l'analisi del linguaggio dei giornali. Tra le fonti impiegate per la nostra ricerca abbiamo tenuto conto, come già  detto, della documentazione pubblicata on line (dai singoli quotidiani come approfondimenti agli articoli), di quella consultabile negli archivi digitali delle diocesi straniere e di quella reperibile nel sito del Vaticano. Inoltre per quanto concerne il materiale estrapolato dalla †œrete†� disponiamo: 1. Delle perizie psichiatriche, dei referti medici e delle lettere di corrispondenza tra i vari livelli delle gerarchie ecclesiastiche americane. 2. Dei rapporti delle varie commissioni di inchiesta, come ad esempio: il Rapporto Ryan (maggio 2009), il Rapporto Murphy (novembre 2009) e il Cloyne Report (luglio 2011) diffusi in Irlanda a seguito delle indagini condotte negli istituti religiosi, nelle diocesi del territorio sui casi di abusi sessuali contro i minori e impiegati come strumenti di repressione e prevenzione del fenomeno.

La risposta della Chiesa Cattolica al problema degli abusi sui minori: una prospettiva sociologica

-
2012

Abstract

L'oggetto della nostra ricerca riguarda le dinamiche sociologiche in materia di gestione del discredito a seguito dello scandalo degli abusi sessuali nella Chiesa Cattolica dal 2002 al 2010, prendendo in considerazione alcuni degli eventi mediaticamente pi๠significativi che hanno caratterizzato l'intera vicenda. Il punto di partenza della ricerca ਠil 9 gennaio 2002, quando il quotidiano americano The Boston Globe ha pubblicato un'inchiesta relativa a un caso di abuso nell'arcidiocesi di Boston. In seguito abbiamo assistito a una propagazione del fenomeno non solo in altre diocesi del territorio, ma anche in alcuni Paesi europei; tra questi abbiamo incentrato la nostra analisi sulla situazione in Irlanda. Le ragioni di questa scelta sono state dettate dal fatto che dagli Stati Uniti ਠesploso mediaticamente il caso e per tutto il decorso della vicenda essi si sono posti nello scenario internazionale come opinion leaders, non solo a livello di politiche adottate per contrastare il fenomeno (tra tutte, la zero tolerance), ma anche per quanto riguarda l'adozione di prime specifiche norme in materia di tutela dei diritti dei minori. Il focus sull'Irlanda ਠinvece dettato dalla forte tradizione cattolica presente nel Paese . La scelta degli Stati Uniti e dell'Irlanda, poi, ਠmotivata da alcune ragioni di fondo che sembrano accumunare entrambi i Paesi; innanzitutto, la dimensione del fenomeno (ovvero, negli Stati Uniti dal 1950 al 2002 sono stati segnalati circa 4392 preti accusati di abuso sessuale sui minori ; in Irlanda, invece, tra il 1965 e il 2005 sono state registrate pi๠di 100 denunce di abusi su ventuno preti che operavano nella sola diocesi di Ferns ). Un successivo aspetto fa riferimento, invece, all'interesse dei mass media americani (e irlandesi) circa le modalità  di rappresentazione della vicenda, spesso presentata in †œtermini scandalistici†�, i cui fatti accaduti circa trent'anni fa sono riproposti all'opinione pubblica come se fossero fatti attuali. Infine, dall'America sono partiti anche i primi processi, che hanno portato in molti casi a gravi crisi finanziarie delle diocesi locali che hanno dovuto risarcire le vittime; inoltre, da qui sono scattate le denuncie contro il Vaticano e il Papa (nel settembre del 2011, infatti, lo SNAP , una delle maggiori associazioni delle vittime, ha presentato un'istanza al tribunale dell'Aja conto Benedetto XVI il cardinale Tarcisio Bertone, il cardinale Angelo Sodano e l'ex Prefetto della Congregazione, William Levada). In Irlanda si presenta uno scenario pi๠o meno simile; i dati del Rapporto Ferns, infatti, hanno evidenziato lo stesso modus operandi delle diocesi locali che, in molti casi, hanno offerto alle vittime grossi risarcimenti monetari per evitare che i casi diventassero uno scandalo per la diocesi stessa o per la Chiesa in generale. Il lavoro ਠstato diviso in tre sezioni: una prima parte, di taglio sociologico, espone le matrici alla base del concetto di credibilità , prestando particolare attenzione alla credibilità  delle istituzioni (con la Chiesa Cattolica) e dell'individuo (nello specifico, abbiamo parlato della relazione tra il sacerdote e il minore-vittima dell'abuso). Successivamente abbiamo analizzato le modalità  di costruzione della notizia tenendo presenti gli aspetti caratterizzanti il processo del newsmaking e i valori notizia impiegati per la rappresentazione dei fatti da parte dei quotidiani stranieri ed italiani. Infine, abbiamo affrontato il problema del panico morale, sulla scorta dello studio di Griswold sulla costruzione di un problema sociale in relazione al ruolo e all'influenza mediatica in questo processo (Griswold 1997). Nella seconda parte del lavoro, abbiamo applicato le categorie dei valori notizia, delle strategie di tematizzazione dei quotidiani e del panico morale nella ricostruzione dei casi di abuso in America e in Irlanda. Al fine di offrire un quadro quanto pi๠ampio dei singoli fatti, abbiamo elaborato una breve ricostruzione storica sulla base della documentazione prodotta da alcune fonti ufficiali, quali: il sito ufficiale della Santa Sede, referti medici, indagini governative e inchieste condotte dalle diocesi locali o da autorità  giudiziarie. Nell'impossibilità  di esaminare tutta l'enorme mole di materiale prodotto dagli organi di stampa durante questi anni, abbiamo selezionato due tipologie di articoli giornalistici: - Per i quotidiani stranieri abbiamo scelto l'editoriale, quale forma giornalistica capace di esprimere il punto di vista della direzione del giornale. Le testate impiegate come fonti sono cosଠsuddivise: a. Per gli Stati Uniti, ricordiamo: The Boston Globe e The New York Times; b. Per l'Irlanda, invece, abbiamo: The Irish Times; Per quanto riguarda l'analisi degli articoli italiani, invece, abbiamo selezionato i tre quotidiani pi๠letti in Italia: Il Corriere della Sera, La Repubblica e La Stampa. In questa circostanza abbiamo optato per l'articolo di cronaca, come forma di esposizione di una notizia per eccellenza. Alla ricostruzione storica e mediatica dei principali casi di abusi sessuali abbiamo esaminato la risposta proveniente dalla Chiesa Cattolica nei suoi vari livelli, considerando gli interventi pubblici, le decisioni e i gesti significativi valutando le eventuali analogie e differenze di azione compiute nel corso degli anni da Papa Giovanni Paolo II e da Papa Benedetto XVI. In tal senso, abbiamo fatto riferimento a una fitta documentazione disponibile sul sito ufficiale del Vaticano. I risultati dell'analisi fanno riferimento a due precisi ambiti. In primo luogo, abbiamo preso in esame gli effetti prodotti dai media analizzandoli su due fronti: innanzitutto secondo un'ottica autoreferenziale, ovvero valutando eventuali cambiamenti di posizione rispetto all'avvicendarsi dei fatti e, infine, in relazione alla risposta dell'opinione pubblica prendendo come parametri di riferimento i sondaggi di popolarità  e gli indici di fiducia e consenso rivolte alla Chiesa Cattolica. In secondo luogo, poi, abbiamo considerato sulla base delle statistiche e dei sondaggi elaborati, qual ਠstato il feedback dell'opinione pubblica estera in relazione alla risposta della Chiesa (locale e del Vaticano) e a quel preciso periodo temporale in cui la vicenda si stava evolvendo. Questa modalità  riflette una questione fondamentale dell'intera vicenda, ovvero, non essendo ancora conclusa la questione degli abusi (sia da parte della Chiesa Cattolica sia in termini di risoluzione dei casi) al momento non si dispongono di cifre esatte per poter fare una stima circa l'efficacia (o meno) delle strategie di gestione del discredito applicate dalla Chiesa Cattolica. La metodologia impiegata per lo studio sugli articoli ਠdi tipo qualitativo, ovvero, ricorrendo a un'analisi semantica e lessicale con cui abbiamo individuato le parole-chiave, le espressioni maggiormente ricorrenti e i temi (come il dibattito sull'istruzione della Crimen Sollicitationis) collegati alla vicenda; in tal senso, abbiamo applicato lo studio condotto da Dardano (1973) per l'analisi del linguaggio dei giornali. Tra le fonti impiegate per la nostra ricerca abbiamo tenuto conto, come già  detto, della documentazione pubblicata on line (dai singoli quotidiani come approfondimenti agli articoli), di quella consultabile negli archivi digitali delle diocesi straniere e di quella reperibile nel sito del Vaticano. Inoltre per quanto concerne il materiale estrapolato dalla †œrete†� disponiamo: 1. Delle perizie psichiatriche, dei referti medici e delle lettere di corrispondenza tra i vari livelli delle gerarchie ecclesiastiche americane. 2. Dei rapporti delle varie commissioni di inchiesta, come ad esempio: il Rapporto Ryan (maggio 2009), il Rapporto Murphy (novembre 2009) e il Cloyne Report (luglio 2011) diffusi in Irlanda a seguito delle indagini condotte negli istituti religiosi, nelle diocesi del territorio sui casi di abusi sessuali contro i minori e impiegati come strumenti di repressione e prevenzione del fenomeno.
2012
it
Abusi sui minori
Chiesa cattolica
Settori Disciplinari MIUR::Scienze politiche e sociali::SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI E COMUNICATIVI
Università degli Studi del Molise
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/288703
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIMOL-288703