Il lavoro di ricerca che presentiamo, basato sui presupposti teorici e metodologici del Precision Teaching, ha implicato la programmazione e la realizzazione di due studi: 1) il primo ha riguardato l'implementazione del disegno sperimentale a soggetto singolo con 5 bambini stranieri, frequentanti la prima classe elementare; 2) il secondo, invece, ਠconsistito in due lavori di ricerca con 6 classi di prima e seconda elementare. Verrà quindi inizialmente descritta l'indagine relativa agli effetti del Precision Teaching sull'apprendimento della letto-scrittura. Tale lavoro ਠstato svolto in sessioni individuali e si configura quindi come un disegno di ricerca a soggetto singolo ABA'. Si tratta di un disegno sperimentale che prevede tre fasi: una baseline (A) che precede il trattamento ed ਠfinalizzata all'assessment iniziale delle variabili dipendenti, una di training (B) durante la quale abbiamo applicato il Precision Teaching, e una fase finale di follw-up (A') che prevede la sospensione del trattamento ed il ripristino delle condizioni iniziali (McBurney, 2001). àˆ ormai nota l'efficacia del Precision Teaching in diversi campi applicativi: dall'apprendimento delle abilità accademiche di base, alla riabilitazione con soggetti con differenti tipologie di disabilità , al recupero motorio, all'apprendimento di contenuti specifici in ambito di lavoro-organizzazione (Kubina, 2005; Kubina et al, 2000; Cohen 2004). La maggior parte degli studi e delle ricerche presenti in letteratura si riferiscono specificatamente a disegni sperimentali a soggetto singolo. Tale scelta ਠgiustificata principalmente da motivi di carattere epistemologico: gli assunti di base della metodologia ideata da Lindsley rappresentano infatti una continuazione del comportamentismo skinneriano, e di esso condividono la scelta dell'utilizzo di interventi individualizzati come strumento funzionale per l'apprendimento o il recupero di soggetti con sviluppo sia tipico che atipico. Trascurando gli aspetti teorici di tale scelta, non esistono dati in letteratura che confermino l'efficacia del Precision Teaching in situazioni sperimentali di gruppo, all'interno di contesti scolastici tradizionali. Il lavoro che qui presentiamo si pone quindi due obiettivi principali: 1) Verificare gli effetti del Precision Teaching all'interno di disegni sperimentali su gruppi; 2) Valutare gli effetti dell'affiancamento di principi metodologici e la prassi applicativa di training fluency based, alle pratiche didattiche tradizionali; Fornire agli insegnanti strumenti operativi utili per facilitare l'apprendimento degli alunni rappresenta infatti uno degli obiettivi pi๠nobili della psicologia dell'educazione. Spostare il laboratorio di ricerca all'interno di un setting che elude al controllo dello sperimentatore presenta perಠalcune limitazioni dal punto di vista metodologico. L'impossibilità di assegnare a caso i soggetti alle varie condizioni e la conseguente mancanza di controllo su tutti gli aspetti sperimentali, ci porta a scegliere un modello metodologico che rientra nei disegni quasi-sperimentali e pi๠specificatamente nei disegni con gruppi di controllo non equivalenti (McBurney, 2001).
Validazione sperimentale del Precision Teaching nel contesto scolastico: "transfert" di fluenza dal singolo al gruppo
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2008
Abstract
Il lavoro di ricerca che presentiamo, basato sui presupposti teorici e metodologici del Precision Teaching, ha implicato la programmazione e la realizzazione di due studi: 1) il primo ha riguardato l'implementazione del disegno sperimentale a soggetto singolo con 5 bambini stranieri, frequentanti la prima classe elementare; 2) il secondo, invece, ਠconsistito in due lavori di ricerca con 6 classi di prima e seconda elementare. Verrà quindi inizialmente descritta l'indagine relativa agli effetti del Precision Teaching sull'apprendimento della letto-scrittura. Tale lavoro ਠstato svolto in sessioni individuali e si configura quindi come un disegno di ricerca a soggetto singolo ABA'. Si tratta di un disegno sperimentale che prevede tre fasi: una baseline (A) che precede il trattamento ed ਠfinalizzata all'assessment iniziale delle variabili dipendenti, una di training (B) durante la quale abbiamo applicato il Precision Teaching, e una fase finale di follw-up (A') che prevede la sospensione del trattamento ed il ripristino delle condizioni iniziali (McBurney, 2001). àˆ ormai nota l'efficacia del Precision Teaching in diversi campi applicativi: dall'apprendimento delle abilità accademiche di base, alla riabilitazione con soggetti con differenti tipologie di disabilità , al recupero motorio, all'apprendimento di contenuti specifici in ambito di lavoro-organizzazione (Kubina, 2005; Kubina et al, 2000; Cohen 2004). La maggior parte degli studi e delle ricerche presenti in letteratura si riferiscono specificatamente a disegni sperimentali a soggetto singolo. Tale scelta ਠgiustificata principalmente da motivi di carattere epistemologico: gli assunti di base della metodologia ideata da Lindsley rappresentano infatti una continuazione del comportamentismo skinneriano, e di esso condividono la scelta dell'utilizzo di interventi individualizzati come strumento funzionale per l'apprendimento o il recupero di soggetti con sviluppo sia tipico che atipico. Trascurando gli aspetti teorici di tale scelta, non esistono dati in letteratura che confermino l'efficacia del Precision Teaching in situazioni sperimentali di gruppo, all'interno di contesti scolastici tradizionali. Il lavoro che qui presentiamo si pone quindi due obiettivi principali: 1) Verificare gli effetti del Precision Teaching all'interno di disegni sperimentali su gruppi; 2) Valutare gli effetti dell'affiancamento di principi metodologici e la prassi applicativa di training fluency based, alle pratiche didattiche tradizionali; Fornire agli insegnanti strumenti operativi utili per facilitare l'apprendimento degli alunni rappresenta infatti uno degli obiettivi pi๠nobili della psicologia dell'educazione. Spostare il laboratorio di ricerca all'interno di un setting che elude al controllo dello sperimentatore presenta perಠalcune limitazioni dal punto di vista metodologico. L'impossibilità di assegnare a caso i soggetti alle varie condizioni e la conseguente mancanza di controllo su tutti gli aspetti sperimentali, ci porta a scegliere un modello metodologico che rientra nei disegni quasi-sperimentali e pi๠specificatamente nei disegni con gruppi di controllo non equivalenti (McBurney, 2001).I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/289122
URN:NBN:IT:UNIPR-289122