Il contesto scolastico italiano, da alcuni anni, fa emergere e porta in evidenza una realtà con classi sempre pi๠complesse ed eterogenee. Un approccio educativo, non meramente clinico, dovrebbe dar modo di individuare strategie e metodologie di intervento correlate alle esigenze educative speciali, nella prospettiva di una scuola sempre pi๠inclusiva e accogliente, senza bisogno di ulteriori precisazioni di carattere normativo. In ambito educativo sono consolidati gli studi di diverse prospettive teoriche su come si sviluppa la relazione tra insegnanti e allievi e se questa relazione ha effetti sui risultati di questi ultimi. Per approfondire questo ambito di indagine e di intervento si analizzerà in particolar modo gli elementi che si sono dimostrati essere significativi nel processo dello scaffolding (Bruner, 1978) (Studio 1), cosଠda ottenere elementi di osservazione in termini di comportamento sia in contesti di tutoraggio (Studio 2) che nel contesto classe (Studio 3). Lo studio 1 avrà quindi l'obiettivo di definire in termini comportamentali le caratteristiche fondamentali dello scaffolding (contingency, fading e transfer of responsability) cosଠda portare alla costruzione di una checklist che definisce i comportamenti che tutor o insegnanti possono mettere in atto durante il sostegno che forniscono agli allievi. Questo strumento, insieme ad una checklist creata appositamente per i due studi successivi contenenti le strategie di scaffolding, verranno utilizzati per la codifica dei comportamenti di tutor e insegnanti nei propri contesti educativi. Le analisi che verranno compiute nello studio 2 saranno sia intergruppi (confronto tra tutor che praticano da tempi diversi) sia intragruppi (confronto dei dati successivamente ad un incontro di formazione). Nello studio 3, verranno effettuati sia confronti intergruppi tra le insegnanti, a seconda della classe in cui insegnano e al numero di studenti con Bisogni Educativi Speciali presenti in classe, sia confronti intragruppi analizzando i dati successivamente ad un incontro di formazione.
"Maestra mi aiuti?" Analisi dei comportamenti di scaffolding in contesti educativi : dal rapporto 1:1 al gruppo classe
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2018
Abstract
Il contesto scolastico italiano, da alcuni anni, fa emergere e porta in evidenza una realtà con classi sempre pi๠complesse ed eterogenee. Un approccio educativo, non meramente clinico, dovrebbe dar modo di individuare strategie e metodologie di intervento correlate alle esigenze educative speciali, nella prospettiva di una scuola sempre pi๠inclusiva e accogliente, senza bisogno di ulteriori precisazioni di carattere normativo. In ambito educativo sono consolidati gli studi di diverse prospettive teoriche su come si sviluppa la relazione tra insegnanti e allievi e se questa relazione ha effetti sui risultati di questi ultimi. Per approfondire questo ambito di indagine e di intervento si analizzerà in particolar modo gli elementi che si sono dimostrati essere significativi nel processo dello scaffolding (Bruner, 1978) (Studio 1), cosଠda ottenere elementi di osservazione in termini di comportamento sia in contesti di tutoraggio (Studio 2) che nel contesto classe (Studio 3). Lo studio 1 avrà quindi l'obiettivo di definire in termini comportamentali le caratteristiche fondamentali dello scaffolding (contingency, fading e transfer of responsability) cosଠda portare alla costruzione di una checklist che definisce i comportamenti che tutor o insegnanti possono mettere in atto durante il sostegno che forniscono agli allievi. Questo strumento, insieme ad una checklist creata appositamente per i due studi successivi contenenti le strategie di scaffolding, verranno utilizzati per la codifica dei comportamenti di tutor e insegnanti nei propri contesti educativi. Le analisi che verranno compiute nello studio 2 saranno sia intergruppi (confronto tra tutor che praticano da tempi diversi) sia intragruppi (confronto dei dati successivamente ad un incontro di formazione). Nello studio 3, verranno effettuati sia confronti intergruppi tra le insegnanti, a seconda della classe in cui insegnano e al numero di studenti con Bisogni Educativi Speciali presenti in classe, sia confronti intragruppi analizzando i dati successivamente ad un incontro di formazione.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/289214
URN:NBN:IT:UNIPR-289214