Le modulazioni a fase continua CPM ("Continuous phase modulations") e le modulazioni multiportante, sono due schemi di modulazione che sembrano essere molto adatti a trasmissioni wireless. In particolare, le CPM formano un'ampia classe di modulazioni caratterizzata da fase continua ed inviluppo costante e quindi particolarmente efficienti sia energeticamente che spettralmente. Inoltre, la natura ricorsiva del modulatore le rende particolarmente adatte in schemi di concatenazione seriale, decodificati iterativamente. I due problemi maggiori nel progetto di sistemi pratici che impieghino segnale CPM sono l'elevata complessitàƒÂ nel ricevitore (in termini di filtri di "front end" e di numero di stati nel trellis) e l'elevata sensibilitàƒÂ alla non perfetta sincronizzazione di fase. Nella seguente tesi, si analizzano i segnali CPM prima di tutto dal punto di vista capacitivo. Applicando il metodo di Arnold e Loeliger, si valuta l'informazione media mutua delle CPM su canale additivo gaussiano bianco (AWGN) e su canali affetti da rumore di fase. In particolare, si considera un processo di rumore di fase di Wiener ed anche un processo di rumore di fase di maggior interesse pratico, ovvero il SATMODE, tipico di canali satellitari. Inoltre, siccome nonostante le buone proprietàƒÂ spettrali delle CPM, le modulazioni lineari spesso offrono una maggiore efficienza spettrale (specialmente per valori di efficienza spettrale medio-alti), si propone un metodo di massimizzazione dell'efficienza spettrale, ottenuto ottimizzando le probabilitàƒÂ di ingresso degli ingressi. Si restringe la ricerca ad ingressi di Markov di un certo ordine e si ottiene di conseguenza la capacitàƒÂ di Markov. Secondariamente, allo scopo di superare uno dei principali svantaggi delle CPM, si affronta il problema della derivazione di algoritmi a complessitàƒÂ ridotta per segnali CPM. In particolare, si considerano CPM concatenate serialmente con un codice a correzione di errori (schemi SCCPM). Questi ricevitori sono particolarmente interessanti poichàƒ© possono assumere praticamente le stesse prestazioni del ricevitore ottimo ma con una complessitàƒÂ nettamente ridotta. La complessitàƒÂ del ricevitore complessivo dipende principalmente dal rivelatore CPM, e quindi ci si concentra sulla derivazione di schemi di rivelazione a bassa complessitàƒÂ a partire da una strategia di rivelazione a massima probabilitàƒÂ a posteriori (MAP) sui simboli, dato che tale tecnica permette di avere stime di affidabilitàƒÂ sulle decisioni del rivelatore, necessarie per schemi SCCPM. Si prendono in considerazione due approcci per la derivazione di algoritmi: il primo basato su rappresentazioni alternative del segnale CPM, e l'altro basato su tecniche di riduzione di complessitàƒÂ del trellis. Si considera anche combinazioni dei due approcci. In particolare, per ogni formato CPM considerato si riesce sempre a trovare almeno un rivelatore a complessitàƒÂ ridotta, con praticamente le stesse prestazioni di quello ottimo. Si affronta quindi l'altro grande limite delle CPM (ovvero la sensibilitàƒÂ al rumore di fase) considerando algoritmi di rivelazione ad ingressi ed uscite "soft" (ovvero con stime di affidabilitàƒÂ sulle decisioni) per segnali CPM, in presenza di rumore di fase: la stima di fase àƒ¨ implementata congiuntamente alla rivelazione. Anche in questo caso si seguono due approcci: uno non-bayesiano, per il quale il rumore di fase àƒ¨ assunto come una quantitàƒÂ deterministica non nota al ricevitore, e l'altro bayesiano, che consiste nell'assumere un modello stocastico con cui modellizzare il rumore di fase nella derivazione dell'algoritmo di rivelazione. In particolare vengono proposti due modelli di rumore di fase, quello di Wiener e un altro modello statistico, qui derivato per descrivere il rumore di fase SATMODE. Si confrontano tutti gli algoritmi cosàƒ¬ ottenuti in termini di bit error rate (BER) e si confrontano questi risultati con quelli di informazione mutua precedentemente ottenuti. L'altro scenario considerato àƒ¨ rappresentato da schemi multiportante, utilizzati per trasmissioni digitali su canali doppiamente selettivi. Si comincia considerando la tecnica "orthogonal frequency-division multiplexing" (OFDM), che àƒ¨ un efficiente schema modulativo che fa parte della piàƒ¹ ampia classe di modulazioni multiportante. OFDM àƒ¨ molto efficiente su canali selettivi in frequenza, siccome riesce a decomporli in un set di sottocanali, ortogonali e quindi privi di interferenza. Tuttavia il principale svantaggio dell'OFDM àƒ¨ l'elevata sensibilitàƒÂ alle variazioni temporali della risposta all'impulso del canale: in presenza di canali tempo-varianti si perde infatti l'ortogonalitàƒÂ fra le sottoportanti e si verifica interferenza. Ci sono quindi due possibili soluzioni: la prima prevede il progetto di ricevitori complessi con memoria o di complesse tecniche di equalizzazione. L'altra prevede il tentativo di prevenire il piàƒ¹ possibile l'insorgere di interferenza, piuttosto che cercare di affrontarla al rivelatore. Nel presente lavoro di tesi, ci si rivolge al secondo approccio, derivando algoritmi di modulazione multiportante alternativi all'OFDM, allo scopo di ridurre la sensibilitàƒÂ alla tempo varianza del canale quando si considerano canali doppiamente selettivi. In dettaglio, si àƒ¨ dimostrato come, partendo da un generale sistema basato su banchi di filtri di trasmissione, si possa derivare un modello di sistema a tempo discreto sovracampionato, con lo scopo di fornire una via di implementazione pratica a diversi schemi di modulazione multiportante. Si àƒ¨ dimostrato come vari formati di modulazione multiportante giàƒÂ presenti in letteratura siano ricavabili come casi particolari di questo modello generale e come essi possano essere implementati in una modalitàƒÂ a complessitàƒÂ ridotta, ricorrendo ad opportune trasformate come la DFT (Discrete Fourier Transform), la DCT (Discrete Cosine Transform) e la DST (Discrete Sine Transform). Si sono quindi generalizzati questi schemi al caso di impulso prototipo non rettangolare, ma opportunamente progettato per ottenere la maggior compattezza possibile nel piano tempo-frequenza. Infine, ispirati dalla base di Wilson, che risulta essere un modo ingegnoso per progettare un set di segnali ortogonali e ben localizzati, si àƒ¨ derivato un nuovo sistema multiportante che sembra essere molto promettente per trasmissioni su canali doppiamente selettivi.
Advanced Modulation/Demodulation Schemes For Wireless Communications
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2009
Abstract
Le modulazioni a fase continua CPM ("Continuous phase modulations") e le modulazioni multiportante, sono due schemi di modulazione che sembrano essere molto adatti a trasmissioni wireless. In particolare, le CPM formano un'ampia classe di modulazioni caratterizzata da fase continua ed inviluppo costante e quindi particolarmente efficienti sia energeticamente che spettralmente. Inoltre, la natura ricorsiva del modulatore le rende particolarmente adatte in schemi di concatenazione seriale, decodificati iterativamente. I due problemi maggiori nel progetto di sistemi pratici che impieghino segnale CPM sono l'elevata complessitàƒÂ nel ricevitore (in termini di filtri di "front end" e di numero di stati nel trellis) e l'elevata sensibilitàƒÂ alla non perfetta sincronizzazione di fase. Nella seguente tesi, si analizzano i segnali CPM prima di tutto dal punto di vista capacitivo. Applicando il metodo di Arnold e Loeliger, si valuta l'informazione media mutua delle CPM su canale additivo gaussiano bianco (AWGN) e su canali affetti da rumore di fase. In particolare, si considera un processo di rumore di fase di Wiener ed anche un processo di rumore di fase di maggior interesse pratico, ovvero il SATMODE, tipico di canali satellitari. Inoltre, siccome nonostante le buone proprietàƒÂ spettrali delle CPM, le modulazioni lineari spesso offrono una maggiore efficienza spettrale (specialmente per valori di efficienza spettrale medio-alti), si propone un metodo di massimizzazione dell'efficienza spettrale, ottenuto ottimizzando le probabilitàƒÂ di ingresso degli ingressi. Si restringe la ricerca ad ingressi di Markov di un certo ordine e si ottiene di conseguenza la capacitàƒÂ di Markov. Secondariamente, allo scopo di superare uno dei principali svantaggi delle CPM, si affronta il problema della derivazione di algoritmi a complessitàƒÂ ridotta per segnali CPM. In particolare, si considerano CPM concatenate serialmente con un codice a correzione di errori (schemi SCCPM). Questi ricevitori sono particolarmente interessanti poichàƒ© possono assumere praticamente le stesse prestazioni del ricevitore ottimo ma con una complessitàƒÂ nettamente ridotta. La complessitàƒÂ del ricevitore complessivo dipende principalmente dal rivelatore CPM, e quindi ci si concentra sulla derivazione di schemi di rivelazione a bassa complessitàƒÂ a partire da una strategia di rivelazione a massima probabilitàƒÂ a posteriori (MAP) sui simboli, dato che tale tecnica permette di avere stime di affidabilitàƒÂ sulle decisioni del rivelatore, necessarie per schemi SCCPM. Si prendono in considerazione due approcci per la derivazione di algoritmi: il primo basato su rappresentazioni alternative del segnale CPM, e l'altro basato su tecniche di riduzione di complessitàƒÂ del trellis. Si considera anche combinazioni dei due approcci. In particolare, per ogni formato CPM considerato si riesce sempre a trovare almeno un rivelatore a complessitàƒÂ ridotta, con praticamente le stesse prestazioni di quello ottimo. Si affronta quindi l'altro grande limite delle CPM (ovvero la sensibilitàƒÂ al rumore di fase) considerando algoritmi di rivelazione ad ingressi ed uscite "soft" (ovvero con stime di affidabilitàƒÂ sulle decisioni) per segnali CPM, in presenza di rumore di fase: la stima di fase àƒ¨ implementata congiuntamente alla rivelazione. Anche in questo caso si seguono due approcci: uno non-bayesiano, per il quale il rumore di fase àƒ¨ assunto come una quantitàƒÂ deterministica non nota al ricevitore, e l'altro bayesiano, che consiste nell'assumere un modello stocastico con cui modellizzare il rumore di fase nella derivazione dell'algoritmo di rivelazione. In particolare vengono proposti due modelli di rumore di fase, quello di Wiener e un altro modello statistico, qui derivato per descrivere il rumore di fase SATMODE. Si confrontano tutti gli algoritmi cosàƒ¬ ottenuti in termini di bit error rate (BER) e si confrontano questi risultati con quelli di informazione mutua precedentemente ottenuti. L'altro scenario considerato àƒ¨ rappresentato da schemi multiportante, utilizzati per trasmissioni digitali su canali doppiamente selettivi. Si comincia considerando la tecnica "orthogonal frequency-division multiplexing" (OFDM), che àƒ¨ un efficiente schema modulativo che fa parte della piàƒ¹ ampia classe di modulazioni multiportante. OFDM àƒ¨ molto efficiente su canali selettivi in frequenza, siccome riesce a decomporli in un set di sottocanali, ortogonali e quindi privi di interferenza. Tuttavia il principale svantaggio dell'OFDM àƒ¨ l'elevata sensibilitàƒÂ alle variazioni temporali della risposta all'impulso del canale: in presenza di canali tempo-varianti si perde infatti l'ortogonalitàƒÂ fra le sottoportanti e si verifica interferenza. Ci sono quindi due possibili soluzioni: la prima prevede il progetto di ricevitori complessi con memoria o di complesse tecniche di equalizzazione. L'altra prevede il tentativo di prevenire il piàƒ¹ possibile l'insorgere di interferenza, piuttosto che cercare di affrontarla al rivelatore. Nel presente lavoro di tesi, ci si rivolge al secondo approccio, derivando algoritmi di modulazione multiportante alternativi all'OFDM, allo scopo di ridurre la sensibilitàƒÂ alla tempo varianza del canale quando si considerano canali doppiamente selettivi. In dettaglio, si àƒ¨ dimostrato come, partendo da un generale sistema basato su banchi di filtri di trasmissione, si possa derivare un modello di sistema a tempo discreto sovracampionato, con lo scopo di fornire una via di implementazione pratica a diversi schemi di modulazione multiportante. Si àƒ¨ dimostrato come vari formati di modulazione multiportante giàƒÂ presenti in letteratura siano ricavabili come casi particolari di questo modello generale e come essi possano essere implementati in una modalitàƒÂ a complessitàƒÂ ridotta, ricorrendo ad opportune trasformate come la DFT (Discrete Fourier Transform), la DCT (Discrete Cosine Transform) e la DST (Discrete Sine Transform). Si sono quindi generalizzati questi schemi al caso di impulso prototipo non rettangolare, ma opportunamente progettato per ottenere la maggior compattezza possibile nel piano tempo-frequenza. Infine, ispirati dalla base di Wilson, che risulta essere un modo ingegnoso per progettare un set di segnali ortogonali e ben localizzati, si àƒ¨ derivato un nuovo sistema multiportante che sembra essere molto promettente per trasmissioni su canali doppiamente selettivi.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/290016
URN:NBN:IT:UNIPR-290016