à‰ stato condotto uno studio integrato delle differenti unità  della crisi di salinità  del Messiniano (MSC) per ricostruire le variazioni paleoceanografiche e paleoambientali che governarono l'evento e di riconoscere ed indagare la presenza di ciclicità  deposizionali alla scala milankoviana e sub-milankoviana. I principali risultati ottenuti da questa indagine multidisciplinare rivolta a numerose tematiche della crisi di salinità  del Messiniano sono qui riassunti. Pre-MSC: Sono stati indagati tre differenti proxy isotopici (87Sr/86Sr, ?18O, ?13C) per campioni, costituiti da foraminiferi planctonici, evaporiti e molluschi, provenienti da differenti sezioni del bacino di Sorbas. I dati isotopici mostrano un trend a lungo termine, con valori compresi all'interno del range oceanico globale. Sono state individuate distinte oscillazioni alla scala precessionale che riflettono un'influenza significativa di acque dolci durante la fase umida del ciclo. I risultati suggeriscono che il Mediterraneo occidentale non subଠuna completa disconnessione dall'oceano globale nà© prima nà© durante la prima fase della MSC e che i differenti forzanti climatico-orbitali giocarono un ruolo fondamentale nell'evoluzione geochimica, nel condizionamento della natura dei depositi e nella risposta ecologica delle comunità  planctoniche del bacino. 1° Stadio MSC: I profili 87Sr/86Sr di cinque cicli deposizionali dell'unità  delle evaporiti primarie inferiori (bacino della Vena del Gesso) ha permesso di evidenziare un trend di deriva rispetto a valori distintamente oceanici, sintomo di un progressivo isolamento idrologico del bacino. L'andamento dei valori ha permesso di identificare un controllo astronomico sulla deposizione del gesso e di evidenziare una variabilità  alla scala sub-milankoviana. Sono stati studiati diversi esempi di ciclicità  litologica in diversi cristalli di selenite. Analisi spettrali sugli spessori degli accrescimenti mostrano una relazione con forzanti climatici ad altissima frequenza. I risultati relativi allo studio micro-sedimentologico, la relazione tra numero di episodi di crescita e spessore di un bancone e la compatibilità  con l'influenza di ciclicità  climatiche alla scala pluriannuale suggeriscono che queste fasi di crescita rappresentino episodi annuali di deposizione e che la durata della deposizione del gesso possa essere ristretta ad un periodo di circa 3000 anni. Sono stati inoltre caratterizzati geochimicamente (87Sr/86Sr) altri affioramenti di gessi primari inferiori di differenti aree del Mediterraneo. àˆ stato indagato il contenuto biologico dei cristalli, caratterizzato qualitativamente e morfologicamente per confermare l'elevato potenziale di queste rocce come archivio geobiologico fossile. 2° Stadio MSC: L'indagine dell'unità  inferiore del deposito salino di Realmonte (AG) ha permesso di evidenziare la presenza di oltre 280 cicli deposizionali, caratterizzati dall'alternanza di minerali argillosi, polyhalite, salgemma e kainite, per i quali ਠstato possibile ricostruire una ciclicità  di tipo climatico-stagionale. Studi sulla frequenza degli spessori dei singoli cicli misurati hanno permesso di individuare l'influenza di forzanti climatici di ciclicità  pluriennale. Sono stati caratterizzati geochimicamente (87Sr/86Sr) i depositi salini profondi del bacino levantino. Le analisi hanno permesso di verificare l'appartenenza del corpo salino al 2° stadio MSC e di attribuire alla porzione basale della sequenza indagata un'età  pre-MSC. Questi dati hanno fornito un importante supporto all'interpretazione dei log di pozzo e delle indagini sismiche per ricostruire questa successione messiniana. 3° Stadio MSC: Lo studio geochimico di associazioni a foraminiferi rinvenute all'interno delle successioni ipoaline dello stadio Lago Mare ha permesso di dimostrare come Mediterraneo ed Atlantico potessero essere saltuariamente comunicanti durante la fase terminale della MSC.

Ciclicità  sub-milankoviana nelle Evaporiti Messiniane: analisi sedimentologiche, petrografiche, geochimiche e geochimico-isotopiche

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2017

Abstract

à‰ stato condotto uno studio integrato delle differenti unità  della crisi di salinità  del Messiniano (MSC) per ricostruire le variazioni paleoceanografiche e paleoambientali che governarono l'evento e di riconoscere ed indagare la presenza di ciclicità  deposizionali alla scala milankoviana e sub-milankoviana. I principali risultati ottenuti da questa indagine multidisciplinare rivolta a numerose tematiche della crisi di salinità  del Messiniano sono qui riassunti. Pre-MSC: Sono stati indagati tre differenti proxy isotopici (87Sr/86Sr, ?18O, ?13C) per campioni, costituiti da foraminiferi planctonici, evaporiti e molluschi, provenienti da differenti sezioni del bacino di Sorbas. I dati isotopici mostrano un trend a lungo termine, con valori compresi all'interno del range oceanico globale. Sono state individuate distinte oscillazioni alla scala precessionale che riflettono un'influenza significativa di acque dolci durante la fase umida del ciclo. I risultati suggeriscono che il Mediterraneo occidentale non subଠuna completa disconnessione dall'oceano globale nà© prima nà© durante la prima fase della MSC e che i differenti forzanti climatico-orbitali giocarono un ruolo fondamentale nell'evoluzione geochimica, nel condizionamento della natura dei depositi e nella risposta ecologica delle comunità  planctoniche del bacino. 1° Stadio MSC: I profili 87Sr/86Sr di cinque cicli deposizionali dell'unità  delle evaporiti primarie inferiori (bacino della Vena del Gesso) ha permesso di evidenziare un trend di deriva rispetto a valori distintamente oceanici, sintomo di un progressivo isolamento idrologico del bacino. L'andamento dei valori ha permesso di identificare un controllo astronomico sulla deposizione del gesso e di evidenziare una variabilità  alla scala sub-milankoviana. Sono stati studiati diversi esempi di ciclicità  litologica in diversi cristalli di selenite. Analisi spettrali sugli spessori degli accrescimenti mostrano una relazione con forzanti climatici ad altissima frequenza. I risultati relativi allo studio micro-sedimentologico, la relazione tra numero di episodi di crescita e spessore di un bancone e la compatibilità  con l'influenza di ciclicità  climatiche alla scala pluriannuale suggeriscono che queste fasi di crescita rappresentino episodi annuali di deposizione e che la durata della deposizione del gesso possa essere ristretta ad un periodo di circa 3000 anni. Sono stati inoltre caratterizzati geochimicamente (87Sr/86Sr) altri affioramenti di gessi primari inferiori di differenti aree del Mediterraneo. àˆ stato indagato il contenuto biologico dei cristalli, caratterizzato qualitativamente e morfologicamente per confermare l'elevato potenziale di queste rocce come archivio geobiologico fossile. 2° Stadio MSC: L'indagine dell'unità  inferiore del deposito salino di Realmonte (AG) ha permesso di evidenziare la presenza di oltre 280 cicli deposizionali, caratterizzati dall'alternanza di minerali argillosi, polyhalite, salgemma e kainite, per i quali ਠstato possibile ricostruire una ciclicità  di tipo climatico-stagionale. Studi sulla frequenza degli spessori dei singoli cicli misurati hanno permesso di individuare l'influenza di forzanti climatici di ciclicità  pluriennale. Sono stati caratterizzati geochimicamente (87Sr/86Sr) i depositi salini profondi del bacino levantino. Le analisi hanno permesso di verificare l'appartenenza del corpo salino al 2° stadio MSC e di attribuire alla porzione basale della sequenza indagata un'età  pre-MSC. Questi dati hanno fornito un importante supporto all'interpretazione dei log di pozzo e delle indagini sismiche per ricostruire questa successione messiniana. 3° Stadio MSC: Lo studio geochimico di associazioni a foraminiferi rinvenute all'interno delle successioni ipoaline dello stadio Lago Mare ha permesso di dimostrare come Mediterraneo ed Atlantico potessero essere saltuariamente comunicanti durante la fase terminale della MSC.
2017
Italiano
Geologia stratigrafica e sedimentologica
Gypsum and halite sedimentology
Isotope geochemistry
Messinian salinity crisis
Strontium isotope
Università degli Studi di Parma
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/290072
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPR-290072