L'enigmatica architettura di Guarino Guarini pone alcuni quesiti che gli studi finora condotti non sono riusciti a chiarire. Ciಠche agli occhi dei suoi contemporanei, e non solo a loro, risultava †œbizzarro†�, ਠstato per gli studiosi fonte di interrogativi: in quale cultura architettonica porre le radici delle architetture di Guarini che sembrano non avere modelli in Italia? In altre parole, quali furono le fonti di Guarini? E come ne venne a conoscenza l'architetto teatino? Infine, in quali elementi e come riuscଠad integrare forme non usuali per l'architettura italiana nelle sue opere? Questo studio propone alcune risposte, che non negano le precedenti teorie, ma che sono espressione di una ipotesi che non ਠmai stata esplorata, e che si puಠsintetizzare come segue: le forme usate da Guarini, soprattutto nelle architetture religiose, si possono associare a quelle utilizzate nelle architetture orientali, con particolare riferimento sia a quelle tradizionali del tessuto urbano, sia a quelle monumentali, come chiese ed edifici religiosi, di Georgia ed Armenia. Guarino Guarini, che era un prete teatino e che dall'età di quindici anni visse all'interno dell'Ordine dei chierici regolari, puಠessere venuto a conoscenza di questa cultura architettonica cosଠlontana, attraverso il suo stesso Ordine, che per oltre un secolo, a cominciare dal 1626, si fece promotore di numerose missioni apostoliche in Medio Oriente ed in India, cosଠcome era in uso in quel periodo da parte di molti degli ordini nati dalla Controriforma. I principali promotori di questa attività missionaria furono i Gesuiti, potentissima congregazione, con la quale i Teatini spesso dovettero confrontarsi. Lo studio, diviso in tre parti principali, analizza nella prima la figura dell'architetto inserendolo nell'Ordine religioso di cui faceva parte e spiegando il contesto in cui lo stesso Ordine era nato e quali fini 4 si era posto. Questa fondamentale premessa ਠnecessaria a introdurre le cinque architetture di Guarini elette a casi studio, che presentano in maniera molto chiara quegli elementi che possono essere associati per forma, geometria, dimensione e statica strutturale alle architetture orientali. Nella seconda parte vengono descritte le missioni teatine in Georgia ed Armenia, le principali vie percorse dai missionari e descritte nelle loro lettere all'Ordine, e i protagonisti di quelle missioni, e cioਠi missionari, con particolare attenzione al Padre Cristoforo Castelli, †œpittore e medico†�, nonchà© architetto. I Padri, dopo l'esperienza orientale, una volta tornati in Italia, avrebbero potuto conoscere l'architetto teatino mettendolo quindi in contatto, seppur indirettamente, con quella cultura e quell'architettura lontana e diversa d'all'architettura italiana. Ed infine, nella terza parte, una descrizione dei principi, soprattutto geometrici, su cui si fondano l'arte e l'architettura orientrale conduce ai confronti e alle relazioni pi๠emblematiche tra queste e l'architettura di Guarini, specificando in che modo l'architetto teatino puಠaver tratto ispirazione da forme, geometrie, composizione spaziale, decorazioni, che appaiono tanto distanti dall'Italia barocca della seconda metà del Seicento.
La cultura architettonica nelle missioni teatine in Oriente e l'architettura di Guarino Guarini
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2012
Abstract
L'enigmatica architettura di Guarino Guarini pone alcuni quesiti che gli studi finora condotti non sono riusciti a chiarire. Ciಠche agli occhi dei suoi contemporanei, e non solo a loro, risultava †œbizzarro†�, ਠstato per gli studiosi fonte di interrogativi: in quale cultura architettonica porre le radici delle architetture di Guarini che sembrano non avere modelli in Italia? In altre parole, quali furono le fonti di Guarini? E come ne venne a conoscenza l'architetto teatino? Infine, in quali elementi e come riuscଠad integrare forme non usuali per l'architettura italiana nelle sue opere? Questo studio propone alcune risposte, che non negano le precedenti teorie, ma che sono espressione di una ipotesi che non ਠmai stata esplorata, e che si puಠsintetizzare come segue: le forme usate da Guarini, soprattutto nelle architetture religiose, si possono associare a quelle utilizzate nelle architetture orientali, con particolare riferimento sia a quelle tradizionali del tessuto urbano, sia a quelle monumentali, come chiese ed edifici religiosi, di Georgia ed Armenia. Guarino Guarini, che era un prete teatino e che dall'età di quindici anni visse all'interno dell'Ordine dei chierici regolari, puಠessere venuto a conoscenza di questa cultura architettonica cosଠlontana, attraverso il suo stesso Ordine, che per oltre un secolo, a cominciare dal 1626, si fece promotore di numerose missioni apostoliche in Medio Oriente ed in India, cosଠcome era in uso in quel periodo da parte di molti degli ordini nati dalla Controriforma. I principali promotori di questa attività missionaria furono i Gesuiti, potentissima congregazione, con la quale i Teatini spesso dovettero confrontarsi. Lo studio, diviso in tre parti principali, analizza nella prima la figura dell'architetto inserendolo nell'Ordine religioso di cui faceva parte e spiegando il contesto in cui lo stesso Ordine era nato e quali fini 4 si era posto. Questa fondamentale premessa ਠnecessaria a introdurre le cinque architetture di Guarini elette a casi studio, che presentano in maniera molto chiara quegli elementi che possono essere associati per forma, geometria, dimensione e statica strutturale alle architetture orientali. Nella seconda parte vengono descritte le missioni teatine in Georgia ed Armenia, le principali vie percorse dai missionari e descritte nelle loro lettere all'Ordine, e i protagonisti di quelle missioni, e cioਠi missionari, con particolare attenzione al Padre Cristoforo Castelli, †œpittore e medico†�, nonchà© architetto. I Padri, dopo l'esperienza orientale, una volta tornati in Italia, avrebbero potuto conoscere l'architetto teatino mettendolo quindi in contatto, seppur indirettamente, con quella cultura e quell'architettura lontana e diversa d'all'architettura italiana. Ed infine, nella terza parte, una descrizione dei principi, soprattutto geometrici, su cui si fondano l'arte e l'architettura orientrale conduce ai confronti e alle relazioni pi๠emblematiche tra queste e l'architettura di Guarini, specificando in che modo l'architetto teatino puಠaver tratto ispirazione da forme, geometrie, composizione spaziale, decorazioni, che appaiono tanto distanti dall'Italia barocca della seconda metà del Seicento.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/290443
URN:NBN:IT:UNIROMA3-290443