L'intento di questo studio ਠquello di chiarire la formazione e l'entità  del patrimonio artistico costituito dalla famiglia Caetani durante il suo dominio nella contea di Fondi tra il XIV e il XV secolo. Due secoli di gestione politico-economica e culturale durante i quali le attività  edilizie e artistiche promosse dai Caetani hanno caratterizzato il volto di quel territorio. Una †œimmagine†� che ha subito profondi cambiamenti nel corso dei secoli. Gli studi storici hanno trattato tali argomenti in modo parziale, senza ambire ad una visione complessiva delle vicende e delle dinamiche che hanno determinato la costituzione e poi la dispersione del patrimonio Caetani, di quella fisionomia tardo medievale dei luoghi oggi solo parzialmente riconoscibile. Assenza che la tesi si propone di colmare. Come ਠnoto, in seguito alla sua elezione papa Bonifacio VIII volle assicurarsi un territorio strategico al confine tra lo Stato della Chiesa e il Regno di Napoli. Il matrimonio tra Roffredo III, pronipote del papa, e Giovanna dell'Aquila, ultima rappresentante del casato normanno, consentଠdi ampliare verso sud la signoria familiare, contestualmente all'acquisizione dei domini della Marittima ruotanti intorno all'incastellamento di Sermoneta. La disamina storica, relativa alle successioni e ai conflitti familiari nel governo di questi luoghi, ਠnecessaria e preliminare ad una valutazione o rivalutazione del ruolo che i conti di Fondi hanno svolto nella formazione del patrimonio monumentale e artistico del territorio. La ricerca mi ha permesso innanzitutto di ridefinire per ognuno dei diversi conti Caetani succeduti al titolo di comite fundorum tale ruolo, dunque di allargare anche ad altri membri della famiglia il ruolo di mecenate di Onorato II (1441- 1491) messo in luce dagli studiosi. La ricostruzione del patrimonio costituito dai Caetani ਠforse parziale: ਠevidente la difficoltà  di confrontare le testimonianze documentarie, scarse, con le persistenze di un territorio che ਠstato proprietà  di diverse famiglie feudatarie fino al XIX secolo, che ha subito profondamente gli eventi tragici della storia, soprattutto novecentesca, e le trasformazioni dovute ad una sempre maggiore urbanizzazione. Tanto pi๠complicata ਠl'analisi del patrimonio mobile proprio a causa della sua alienabilità  e delle vicissitudini dei luoghi che lo ospitavano. Tale ricognizione ਠfinalizzata a capire ed analizzare le cause della scomparsa di una parte del patrimonio studiato, dunque ad una analisi critica degli interventi da esso subiti. In seguito ad una valutazione delle dispersioni avvenute nei secoli scorsi, che si intensificarono nell'Ottocento, lo studio dei documenti di epoca recente e i sopralluoghi effettuati mi hanno permesso di rilevare momenti distinti ed eterogenei di intervento sui beni nel corso del XX secolo: ristrutturazioni fuori controllo dei privati; malaugurati rifacimenti condotti a pi๠riprese alla stregua di un'invasiva espansione edilizia; un progressivo abbandono dei centri storici; interventi sporadici delle amministrazioni preposte alla tutela, svincolati da una programmazione pi๠ampia e a volte avvenuti con grande ritardo; chiusura preventiva dei siti a svantaggio della loro conoscenza e valorizzazione; ma anche recenti e fortunate acquisizioni statali di alcuni luoghi restituiti alla pubblica fruizione. Opere o ferite che hanno profondamente modificato il volto di queste città , che hanno compromesso l'integrità  di molti settori degli antichi insediamenti e hanno mutato definitivamente il rapporto con il territorio, alterando la percezione visiva originale dei luoghi.

I Caetani e la contea di Fondi tra XIV e XV secolo : la produzione artistica e le sue vicende conservative

-
2012

Abstract

L'intento di questo studio ਠquello di chiarire la formazione e l'entità  del patrimonio artistico costituito dalla famiglia Caetani durante il suo dominio nella contea di Fondi tra il XIV e il XV secolo. Due secoli di gestione politico-economica e culturale durante i quali le attività  edilizie e artistiche promosse dai Caetani hanno caratterizzato il volto di quel territorio. Una †œimmagine†� che ha subito profondi cambiamenti nel corso dei secoli. Gli studi storici hanno trattato tali argomenti in modo parziale, senza ambire ad una visione complessiva delle vicende e delle dinamiche che hanno determinato la costituzione e poi la dispersione del patrimonio Caetani, di quella fisionomia tardo medievale dei luoghi oggi solo parzialmente riconoscibile. Assenza che la tesi si propone di colmare. Come ਠnoto, in seguito alla sua elezione papa Bonifacio VIII volle assicurarsi un territorio strategico al confine tra lo Stato della Chiesa e il Regno di Napoli. Il matrimonio tra Roffredo III, pronipote del papa, e Giovanna dell'Aquila, ultima rappresentante del casato normanno, consentଠdi ampliare verso sud la signoria familiare, contestualmente all'acquisizione dei domini della Marittima ruotanti intorno all'incastellamento di Sermoneta. La disamina storica, relativa alle successioni e ai conflitti familiari nel governo di questi luoghi, ਠnecessaria e preliminare ad una valutazione o rivalutazione del ruolo che i conti di Fondi hanno svolto nella formazione del patrimonio monumentale e artistico del territorio. La ricerca mi ha permesso innanzitutto di ridefinire per ognuno dei diversi conti Caetani succeduti al titolo di comite fundorum tale ruolo, dunque di allargare anche ad altri membri della famiglia il ruolo di mecenate di Onorato II (1441- 1491) messo in luce dagli studiosi. La ricostruzione del patrimonio costituito dai Caetani ਠforse parziale: ਠevidente la difficoltà  di confrontare le testimonianze documentarie, scarse, con le persistenze di un territorio che ਠstato proprietà  di diverse famiglie feudatarie fino al XIX secolo, che ha subito profondamente gli eventi tragici della storia, soprattutto novecentesca, e le trasformazioni dovute ad una sempre maggiore urbanizzazione. Tanto pi๠complicata ਠl'analisi del patrimonio mobile proprio a causa della sua alienabilità  e delle vicissitudini dei luoghi che lo ospitavano. Tale ricognizione ਠfinalizzata a capire ed analizzare le cause della scomparsa di una parte del patrimonio studiato, dunque ad una analisi critica degli interventi da esso subiti. In seguito ad una valutazione delle dispersioni avvenute nei secoli scorsi, che si intensificarono nell'Ottocento, lo studio dei documenti di epoca recente e i sopralluoghi effettuati mi hanno permesso di rilevare momenti distinti ed eterogenei di intervento sui beni nel corso del XX secolo: ristrutturazioni fuori controllo dei privati; malaugurati rifacimenti condotti a pi๠riprese alla stregua di un'invasiva espansione edilizia; un progressivo abbandono dei centri storici; interventi sporadici delle amministrazioni preposte alla tutela, svincolati da una programmazione pi๠ampia e a volte avvenuti con grande ritardo; chiusura preventiva dei siti a svantaggio della loro conoscenza e valorizzazione; ma anche recenti e fortunate acquisizioni statali di alcuni luoghi restituiti alla pubblica fruizione. Opere o ferite che hanno profondamente modificato il volto di queste città , che hanno compromesso l'integrità  di molti settori degli antichi insediamenti e hanno mutato definitivamente il rapporto con il territorio, alterando la percezione visiva originale dei luoghi.
2012
it
Categorie ISI-CRUI::Scienze dell'antichità , filologico-letterarie e storico-artistiche::Art & Architecture
Scienze dell'antichita', filologico-letterarie e storico-artistiche
Settori Disciplinari MIUR::Scienze dell'antichità , filologico-letterarie e storico-artistiche::STORIA DELL'ARTE MEDIEVALE
Università degli Studi Roma Tre
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/290445
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA3-290445