La tesi adotta e sperimenta la tecnica di densificazione attraverso la strategia delle centralità all'interno di contesti urbani di medie dimensioni. Il campo di analisi applicata prescelto ਠcomposto dalle dieci città capoluogo di provincia della Regione Emilia Romagna. Il carattere dominante delle città contemporanee, riscontrabile anche nelle città emiliano-romagnole, ਠla dispersione della forma. Lo sviluppo diffuso della città contemporanea ਠstato alimentato nell'ultimo ventennio da piani strutturali e da politiche urbane le cui visioni, congiunte a forti pressioni economiche, hanno portato alla situazione odierna. L'esplosione della forma del corpo costruito ha favorito la formazione di frange estreme, slegate, prive di rapporto con le restanti parti urbane o al pi๠garantito dalla sola infrastruttura, elemento e segno dominante nel paesaggio periferico. La mancanza di continuità con le parti urbane consolidate, insieme al concetto di non-finito, di estensione e diffusione, sono alcune delle principali caratteristiche della città contemporanea di cui la periferia, intesa sia come massa costruita che come fenomeno sociale, spesso priva di qualità spaziale e morfo-tipologica, ne rappresenta la parte pi๠consistente. Spostandosi dal centro all'estrema periferia, lo spazio vuoto prevale sul pieno-costruito fino a configurare fasce urbane in cui vige una quasi totale perdita di tessuto. Queste frange periferiche determinano la mancanza di forma della città contemporanea, fattore scatenante di molteplici fenomeni sia sociali che identitari. Obiettivo della tesi ਠla costruzione di un modello metodologico di sviluppo della città con lo scopo di arrestarne la continua espansione applicando la tecnica di densificazione attraverso la strategia delle centralità urbane. La ricerca si pone, quindi, l'obiettivo di rispondere ad una riconosciuta domanda di maggior qualità urbana, attraverso la rigenerazione del corpo della città , tentando di istruire un metodo in grado di riconvertire il modello di città diffusa contemporanea in città compatta. La presenza della risorsa spazio ਠil primo dato da rilevare all'interno del corpo urbano oggetto di analisi. All'interno della città accorpata affiorano vuoti costruiti, artificiali, consistenti, spesso di bassa qualità che coincidono con standard pubblici come parcheggi, slarghi, parchi e verde residuo. La densificazione attraverso la strategia delle centralità urbane insiste prevalentemente su aree classificate come standard pubblico, compensandone la riduzione di quantità con la qualità integrata del nuovo progetto urbano. Rispetto al confine comunale giuridicamente determinato, la ricerca individua un perimetro in cui persiste una condizione di continuità del corpo urbano. L'area ad esso sottesa, definita città accorpata, ਠl'oggetto della tesi. A partire dall'analisi della città per parti e dall'individuazione dei campi di centralità attraverso il disegno di cluster relazionali tra fattori funzionali e formali esistenti, il metodo restituisce il processo per l'individuazione dello spazio pi๠idoneo ad accogliere il progetto di una centralità urbana. La rilevanza dei fattori presenti all'interno del campo analizzato determina quale strategia applicare tra le tre tipologie di centralità urbane indagate. - La strategia delle centralità urbane incentrate su di un sistema di relazione policentrico, tipologia di ruolo A, ਠstata studiata attraverso l'esempio della stazione ferroviaria, applicando il modello progettuale emerso al caso del nodo ferroviario di Modena. - La strategia delle centralità urbane di tipo metropolitano, tipologia di ruolo B, ਠstata studiata attraverso l'esempio dell'architettura della direzionalità , applicando il modello progettuale emerso nel contesto della periferia nord di Bologna. - La strategia delle centralità urbane di parti di città , tipologia di ruolo C, ਠstata studiata attraverso l'esempio del centro civico, applicando il modello progettuale emerso al Parco Urbano della città di Forlà¬. La tipologia di ruolo B, approfondita in questa tesi, ਠdefinibile, grazie alla sua capacità di innescare relazioni interscalari, anello di congiunzione tra città e hinterland, entrambe entità costituenti il paesaggio metropolitano. Essa si pone come presidio architettonico urbano sull'area vasta a cui compete il governo della stessa. La nuova centralità urbana di tipo metropolitano diventa il luogo della direzionalità le cui forme compositive devono essere in grado di rappresentare il proprio ruolo dominante proiettandolo all'interno dell'area vasta. Nella città , essa assume il ruolo di frammento fondante una strategia di rigenerazione diffusa che mette a sistema le funzioni direzionali preesistenti e contestuali all'ambito in cui il progetto urbano opera. Il lavoro di tesi ha dimostrato come la tecnica di densificazione attraverso la strategia delle centralità urbane di tipo metropolitano possa essere assunta, nella pratica comune, come strumento di attuazione di un ampio programma di rigenerazione urbana in complementarietà con i due tipi di centralità urbane sperimentate e verificate dalla ricerca integrale. Quest'ultima si colloca in un momento storico in cui il dibattito urbano ਠconcentrato sul tema della rigenerazione urbana basato sull'uso razionale delle risorse economiche e spaziali e sulla ricerca di un modello sostenibile di sviluppo urbano. Grazie al lavoro d'à©quipe ਠstato possibile produrre una vasta analisi dello stato dei luoghi (Allegato, cap. 1-2), verificare su differenti casi studio il metodo di ricerca dello spazio per la centralità (Allegato, ca. 3) e studiare in parallelo tre diverse tipologie di centralità in grado di instaurare particolari relazioni all'interno del corpo urbano, permettendo in questo modo una visione pi๠ampia dei temi emersi (Allegato, cap. 4-5). Il possibile proseguimento della tesi ਠrivolto all'attuabilità di questa strategia attraverso l'adeguamento del quadro normativo regionale, a partire da una riformulazione in termini qualitativi dell'adempimento agli standard urbanistici. Dalla lettura critica della normativa nazionale e regionale vigente in materia, sono infatti emersi spunti interessanti che hanno dato origine ad un elaborato di riscrittura della legge 20/2000 RER. Questo testo, non pubblicato perchà© ancora in fase embrionale, ci ha permesso di prendere atto dei limiti della normativa vigente in termini di rispetto del suolo e delle difficoltà economiche e burocratiche nell'attuazione di opere di interesse collettivo come le centralità urbane (Allegato, cap. 6).
Tecnica di densificazione attraverso la strategia delle centralità urbane di tipo metropolitano.
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2015
Abstract
La tesi adotta e sperimenta la tecnica di densificazione attraverso la strategia delle centralità all'interno di contesti urbani di medie dimensioni. Il campo di analisi applicata prescelto ਠcomposto dalle dieci città capoluogo di provincia della Regione Emilia Romagna. Il carattere dominante delle città contemporanee, riscontrabile anche nelle città emiliano-romagnole, ਠla dispersione della forma. Lo sviluppo diffuso della città contemporanea ਠstato alimentato nell'ultimo ventennio da piani strutturali e da politiche urbane le cui visioni, congiunte a forti pressioni economiche, hanno portato alla situazione odierna. L'esplosione della forma del corpo costruito ha favorito la formazione di frange estreme, slegate, prive di rapporto con le restanti parti urbane o al pi๠garantito dalla sola infrastruttura, elemento e segno dominante nel paesaggio periferico. La mancanza di continuità con le parti urbane consolidate, insieme al concetto di non-finito, di estensione e diffusione, sono alcune delle principali caratteristiche della città contemporanea di cui la periferia, intesa sia come massa costruita che come fenomeno sociale, spesso priva di qualità spaziale e morfo-tipologica, ne rappresenta la parte pi๠consistente. Spostandosi dal centro all'estrema periferia, lo spazio vuoto prevale sul pieno-costruito fino a configurare fasce urbane in cui vige una quasi totale perdita di tessuto. Queste frange periferiche determinano la mancanza di forma della città contemporanea, fattore scatenante di molteplici fenomeni sia sociali che identitari. Obiettivo della tesi ਠla costruzione di un modello metodologico di sviluppo della città con lo scopo di arrestarne la continua espansione applicando la tecnica di densificazione attraverso la strategia delle centralità urbane. La ricerca si pone, quindi, l'obiettivo di rispondere ad una riconosciuta domanda di maggior qualità urbana, attraverso la rigenerazione del corpo della città , tentando di istruire un metodo in grado di riconvertire il modello di città diffusa contemporanea in città compatta. La presenza della risorsa spazio ਠil primo dato da rilevare all'interno del corpo urbano oggetto di analisi. All'interno della città accorpata affiorano vuoti costruiti, artificiali, consistenti, spesso di bassa qualità che coincidono con standard pubblici come parcheggi, slarghi, parchi e verde residuo. La densificazione attraverso la strategia delle centralità urbane insiste prevalentemente su aree classificate come standard pubblico, compensandone la riduzione di quantità con la qualità integrata del nuovo progetto urbano. Rispetto al confine comunale giuridicamente determinato, la ricerca individua un perimetro in cui persiste una condizione di continuità del corpo urbano. L'area ad esso sottesa, definita città accorpata, ਠl'oggetto della tesi. A partire dall'analisi della città per parti e dall'individuazione dei campi di centralità attraverso il disegno di cluster relazionali tra fattori funzionali e formali esistenti, il metodo restituisce il processo per l'individuazione dello spazio pi๠idoneo ad accogliere il progetto di una centralità urbana. La rilevanza dei fattori presenti all'interno del campo analizzato determina quale strategia applicare tra le tre tipologie di centralità urbane indagate. - La strategia delle centralità urbane incentrate su di un sistema di relazione policentrico, tipologia di ruolo A, ਠstata studiata attraverso l'esempio della stazione ferroviaria, applicando il modello progettuale emerso al caso del nodo ferroviario di Modena. - La strategia delle centralità urbane di tipo metropolitano, tipologia di ruolo B, ਠstata studiata attraverso l'esempio dell'architettura della direzionalità , applicando il modello progettuale emerso nel contesto della periferia nord di Bologna. - La strategia delle centralità urbane di parti di città , tipologia di ruolo C, ਠstata studiata attraverso l'esempio del centro civico, applicando il modello progettuale emerso al Parco Urbano della città di Forlà¬. La tipologia di ruolo B, approfondita in questa tesi, ਠdefinibile, grazie alla sua capacità di innescare relazioni interscalari, anello di congiunzione tra città e hinterland, entrambe entità costituenti il paesaggio metropolitano. Essa si pone come presidio architettonico urbano sull'area vasta a cui compete il governo della stessa. La nuova centralità urbana di tipo metropolitano diventa il luogo della direzionalità le cui forme compositive devono essere in grado di rappresentare il proprio ruolo dominante proiettandolo all'interno dell'area vasta. Nella città , essa assume il ruolo di frammento fondante una strategia di rigenerazione diffusa che mette a sistema le funzioni direzionali preesistenti e contestuali all'ambito in cui il progetto urbano opera. Il lavoro di tesi ha dimostrato come la tecnica di densificazione attraverso la strategia delle centralità urbane di tipo metropolitano possa essere assunta, nella pratica comune, come strumento di attuazione di un ampio programma di rigenerazione urbana in complementarietà con i due tipi di centralità urbane sperimentate e verificate dalla ricerca integrale. Quest'ultima si colloca in un momento storico in cui il dibattito urbano ਠconcentrato sul tema della rigenerazione urbana basato sull'uso razionale delle risorse economiche e spaziali e sulla ricerca di un modello sostenibile di sviluppo urbano. Grazie al lavoro d'à©quipe ਠstato possibile produrre una vasta analisi dello stato dei luoghi (Allegato, cap. 1-2), verificare su differenti casi studio il metodo di ricerca dello spazio per la centralità (Allegato, ca. 3) e studiare in parallelo tre diverse tipologie di centralità in grado di instaurare particolari relazioni all'interno del corpo urbano, permettendo in questo modo una visione pi๠ampia dei temi emersi (Allegato, cap. 4-5). Il possibile proseguimento della tesi ਠrivolto all'attuabilità di questa strategia attraverso l'adeguamento del quadro normativo regionale, a partire da una riformulazione in termini qualitativi dell'adempimento agli standard urbanistici. Dalla lettura critica della normativa nazionale e regionale vigente in materia, sono infatti emersi spunti interessanti che hanno dato origine ad un elaborato di riscrittura della legge 20/2000 RER. Questo testo, non pubblicato perchà© ancora in fase embrionale, ci ha permesso di prendere atto dei limiti della normativa vigente in termini di rispetto del suolo e delle difficoltà economiche e burocratiche nell'attuazione di opere di interesse collettivo come le centralità urbane (Allegato, cap. 6).I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/290873
URN:NBN:IT:UNIPR-290873