Il lavoro di ricerca focalizza l'attenzione sul punto di vista dei due autori Seneca e Petronio in relazione ai fenomeni sociali e culturali pi๠clamorosi che contraddistinguono l'epoca di Nerone. La chiave di lettura e di analisi risulta nuova nel tradizionale panorama degli studi, all'interno del quale guardare a Petronio e Seneca significa entrare in contatto con due personalità  †œagli antipodi†�, secondo quell'approccio di metodo che, dal ritratto dell'elegantier arbiter, tracciato da Tacito negli Annales, attraverso lo spirito che contraddistingue il Satyricon, giunge alle parole di fuoco che Seneca scaglia proprio contro chi, come il Petronio tacitiano, †œpassava il giorno dormendo e riservava la notte agli affari e ai piaceri†�. I temi dell'indagine sono stati isolati e accostati secondo un criterio sinottico e vagliati alla luce della diversa formazione, stoica in Seneca, epicurea in Petronio. Del Satyricon di Petronio oltre alla Cena Trimalchionis sono stati esaminati l'episodio che ha per tema la corrupta eloquentia e quello speculare di Crotone; della produzione di Seneca principalmente le Epistulae ad Lucilium e, quando il filo delle occorrenze lo ha consentito, l'analisi si ਠallargata al De vita beata, al De brevitate vitae, al De Beneficiis e alle tre Consolationes. La ricerca mostra come la società  cui guardano sia Petronio sia Seneca ਠla stessa, ovvero quella neroniana del I secolo d.C. che promuove nuovi comportamenti e tendenze quali la dà¨bauche, nuove figure status-symbole quale quella del cuoco, nuove classi sociali quale quella dei liberti; una società  dove spesso ਠla fortuna a dettare le regole di uno spregiudicato profitto e a promuovere comportamenti impopolari, privi del supporto etico della tradizione. Accostando le due esperienze letterarie ci si trova di fronte un racconto d'ambiente a due voci, in cui le generiche descrizioni tracciate da Seneca prendono vita nei †œtipi umani†� che si agitano nel mondo del Satyricon di Petronio. Là  dove lo spirito †˜epicureo' rappresenta con disinvolta indulgenza, ma in chiave satirica gli eccessi di tutto un ambiente sociale, lo sguardo dello stoico Seneca si duole e arde di vibrante impegno parenetico, in una società  che tuttavia non ਠpi๠in grado di ascoltarlo.

La Società  neroniana nell'opera di Petronio e Seneca: il punto di vista di due intellettuali

2010

Abstract

Il lavoro di ricerca focalizza l'attenzione sul punto di vista dei due autori Seneca e Petronio in relazione ai fenomeni sociali e culturali pi๠clamorosi che contraddistinguono l'epoca di Nerone. La chiave di lettura e di analisi risulta nuova nel tradizionale panorama degli studi, all'interno del quale guardare a Petronio e Seneca significa entrare in contatto con due personalità  †œagli antipodi†�, secondo quell'approccio di metodo che, dal ritratto dell'elegantier arbiter, tracciato da Tacito negli Annales, attraverso lo spirito che contraddistingue il Satyricon, giunge alle parole di fuoco che Seneca scaglia proprio contro chi, come il Petronio tacitiano, †œpassava il giorno dormendo e riservava la notte agli affari e ai piaceri†�. I temi dell'indagine sono stati isolati e accostati secondo un criterio sinottico e vagliati alla luce della diversa formazione, stoica in Seneca, epicurea in Petronio. Del Satyricon di Petronio oltre alla Cena Trimalchionis sono stati esaminati l'episodio che ha per tema la corrupta eloquentia e quello speculare di Crotone; della produzione di Seneca principalmente le Epistulae ad Lucilium e, quando il filo delle occorrenze lo ha consentito, l'analisi si ਠallargata al De vita beata, al De brevitate vitae, al De Beneficiis e alle tre Consolationes. La ricerca mostra come la società  cui guardano sia Petronio sia Seneca ਠla stessa, ovvero quella neroniana del I secolo d.C. che promuove nuovi comportamenti e tendenze quali la dà¨bauche, nuove figure status-symbole quale quella del cuoco, nuove classi sociali quale quella dei liberti; una società  dove spesso ਠla fortuna a dettare le regole di uno spregiudicato profitto e a promuovere comportamenti impopolari, privi del supporto etico della tradizione. Accostando le due esperienze letterarie ci si trova di fronte un racconto d'ambiente a due voci, in cui le generiche descrizioni tracciate da Seneca prendono vita nei †œtipi umani†� che si agitano nel mondo del Satyricon di Petronio. Là  dove lo spirito †˜epicureo' rappresenta con disinvolta indulgenza, ma in chiave satirica gli eccessi di tutto un ambiente sociale, lo sguardo dello stoico Seneca si duole e arde di vibrante impegno parenetico, in una società  che tuttavia non ਠpi๠in grado di ascoltarlo.
2010
it
Università degli Studi di Sassari
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/298377
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNISS-298377