Questa tesi analizza l’esperienza americana di un gruppo di combattenti italiani del Risorgimento che si trasferirono negli Stati Uniti durante la Crisi Sezionale e la conseguente Guerra Civile. Lo studio si incentra su sette personalità e su due quotidiani in lingua italiana pubblicati negli Stati Uniti nella seconda metà del XIX secolo. L’obiettivo è approfondire l’analisi di patrioti risorgimentali e giornali trascurati dalla storiografia, considerandoli come un caso studio nell’ambito di una più ampia indagine sulla circolazione transatlantica delle ideologie, specialmente liberalismo e nazionalismo, nel corso dell’Ottocento. La ricostruzione del pensiero politico e della posizione assunta da questo gruppo di italiani nei confronti della Crisi sezionale è stata condotta attraverso l’esame della loro corrispondenza privata, dei diari, dei pamphlet e degli articoli di giornale sulla stampa italiana e statunitense. La ricerca mette in luce come questi combattenti risorgimentali fossero profondamente coinvolti nelle vicende politiche degli Stati Uniti, loro patria d’adozione. Per quasi tutti i soggetti esaminati, si possono individuare alcune tendenze comuni alle loro esperienze: una notevole capacità di integrazione nella società statunitense, un progressivo avvicinamento al Partito Whig, un’influenza moderatrice esercitata dal contesto americano sulle loro posizioni in materia di politica risorgimentale. Pur denunciando quasi tutti la schiavitù, il loro retaggio di combattenti per l’indipendenza e l’unità d’Italia si rifletteva nella priorità attribuita alla salvaguardia dell’Unione, in linea con la posizione di Abraham Lincoln sulla questione. Un caso emblematico è quello di due convinti mazziniani che, dopo lo scoppio della Guerra civile, si schierarono su fronti opposti: uno con l’Unione, arruolandosi nelle sue fila; l’altro con la Confederazione, assumendo di fatto il ruolo di agente diplomatico ufficioso in Italia. Il lavoro si inserisce nella più ampia indagine sui legami transnazionali dei processi di costruzione statale e nazionale ottocenteschi, contribuendo a ricollocare sia il Risorgimento italiano sia la Guerra civile americana in una dimensione globale.

Una seconda casa divisa : Gli esuli risorgimentali italiani negli Stati Uniti della Crisi Sezionale.

HUBER, ALESSANDRO
2025

Abstract

Questa tesi analizza l’esperienza americana di un gruppo di combattenti italiani del Risorgimento che si trasferirono negli Stati Uniti durante la Crisi Sezionale e la conseguente Guerra Civile. Lo studio si incentra su sette personalità e su due quotidiani in lingua italiana pubblicati negli Stati Uniti nella seconda metà del XIX secolo. L’obiettivo è approfondire l’analisi di patrioti risorgimentali e giornali trascurati dalla storiografia, considerandoli come un caso studio nell’ambito di una più ampia indagine sulla circolazione transatlantica delle ideologie, specialmente liberalismo e nazionalismo, nel corso dell’Ottocento. La ricostruzione del pensiero politico e della posizione assunta da questo gruppo di italiani nei confronti della Crisi sezionale è stata condotta attraverso l’esame della loro corrispondenza privata, dei diari, dei pamphlet e degli articoli di giornale sulla stampa italiana e statunitense. La ricerca mette in luce come questi combattenti risorgimentali fossero profondamente coinvolti nelle vicende politiche degli Stati Uniti, loro patria d’adozione. Per quasi tutti i soggetti esaminati, si possono individuare alcune tendenze comuni alle loro esperienze: una notevole capacità di integrazione nella società statunitense, un progressivo avvicinamento al Partito Whig, un’influenza moderatrice esercitata dal contesto americano sulle loro posizioni in materia di politica risorgimentale. Pur denunciando quasi tutti la schiavitù, il loro retaggio di combattenti per l’indipendenza e l’unità d’Italia si rifletteva nella priorità attribuita alla salvaguardia dell’Unione, in linea con la posizione di Abraham Lincoln sulla questione. Un caso emblematico è quello di due convinti mazziniani che, dopo lo scoppio della Guerra civile, si schierarono su fronti opposti: uno con l’Unione, arruolandosi nelle sue fila; l’altro con la Confederazione, assumendo di fatto il ruolo di agente diplomatico ufficioso in Italia. Il lavoro si inserisce nella più ampia indagine sui legami transnazionali dei processi di costruzione statale e nazionale ottocenteschi, contribuendo a ricollocare sia il Risorgimento italiano sia la Guerra civile americana in una dimensione globale.
27-ott-2025
Italiano
DOYLE, DON H.
FIORENTINO, DANIELE
CARAVALE, GIORGIO
Università degli Studi di Roma Tre
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/307790
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA3-307790