Il presente studio si propone di esaminare le articolazioni estetiche e semantiche del modo melodrammatico nel cinema contemporaneo entro un quadro di relazioni con altri territori mediali. Il modo melodrammatico è qui inteso sia come categoria estetica, sia come struttura del sentire e Weltanschauung. La domanda da cui prende le mosse la ricerca è anzitutto categoriale. Instabile, fluttuante ed elusiva, la categoria melodrammatica è stata e continua a essere oggetto di un complesso e variegato dibattito. Nel primo capitolo vengono affrontate le tappe cruciali degli studi sul melodramma, analizzando lo sviluppo delle proposte teoriche e metodologiche, gli slittamenti categoriali, i processi di rivalutazione, le implicazioni ideologiche, i tentativi di revisionismo storiografico e il crescente coinvolgimento di molteplici campi disciplinari. Un particolare risalto è assegnato alle questioni inerenti alla persistenza del modo melodrammatico nella contemporaneità, nonché agli elementi di continuità e discontinuità rispetto alle sue configurazioni passate. Il secondo capitolo è dedicato all’architettura temporale del melodramma. Dapprima sono presi in esame, con il supporto di modelli filosofici e psicoanalitici, il ruolo dell’irreversibilità – nelle sue implicazioni con le logiche del pathos, dell’agency e del desiderio – e le modalità con cui il melodramma mette in scena le incertezze, le inquietudini e le tensioni quotidiane del soggetto in rapporto con il tempo. Il percorso prosegue con l’esplorazione della retorica melodrammatica dell’if only, in rapporto alle concezioni destinali e provvidenziali. L’ultima sezione si occupa, invece, delle discontinuità e intermittenze della struttura melodrammatica, approfondendole sia sul piano dello stile visivo, sia sul piano narrativo. Nel terzo capitolo viene affrontato il rapporto del melodramma con la Storia, il suo lavoro di “affettivizzazione” della memoria. Al contempo, vengono messe in luce le strategie con cui i film contemporanei lavorano “archeologicamente” sulla memoria cinematografica attraverso pratiche di recupero/riscrittura di stilemi, figure e tropi di forme melodrammatiche del passato. Il quarto capitolo, incentrato sulla rappresentazione della sofferenza e sui modelli vittimari, prende le mosse dalla disamina delle operazioni melodrammatiche di sentimentalizzazione dell’etica, per poi concentrarsi sui rapporti tra senso e sofferenza, sulle scritture traumatiche – a livello narrativo, enunciativo, di messinscena e di aesthetics of embodiment – e sullo statuto vittimario. Altri temi trattati, infine, sono quelli del patetismo e dell’effetto larmoyant, ovvero le procedure testuali e le figurazioni visive con cui viene attuata la mozione degli affetti.
IL MELODRAMMA. TRASFORMAZIONI DI UNA MODALITÀ IMMAGINATIVA E AFFETTIVA NEL CINEMA CONTEMPORANEO
Baratto, Diego
2021
Abstract
Il presente studio si propone di esaminare le articolazioni estetiche e semantiche del modo melodrammatico nel cinema contemporaneo entro un quadro di relazioni con altri territori mediali. Il modo melodrammatico è qui inteso sia come categoria estetica, sia come struttura del sentire e Weltanschauung. La domanda da cui prende le mosse la ricerca è anzitutto categoriale. Instabile, fluttuante ed elusiva, la categoria melodrammatica è stata e continua a essere oggetto di un complesso e variegato dibattito. Nel primo capitolo vengono affrontate le tappe cruciali degli studi sul melodramma, analizzando lo sviluppo delle proposte teoriche e metodologiche, gli slittamenti categoriali, i processi di rivalutazione, le implicazioni ideologiche, i tentativi di revisionismo storiografico e il crescente coinvolgimento di molteplici campi disciplinari. Un particolare risalto è assegnato alle questioni inerenti alla persistenza del modo melodrammatico nella contemporaneità, nonché agli elementi di continuità e discontinuità rispetto alle sue configurazioni passate. Il secondo capitolo è dedicato all’architettura temporale del melodramma. Dapprima sono presi in esame, con il supporto di modelli filosofici e psicoanalitici, il ruolo dell’irreversibilità – nelle sue implicazioni con le logiche del pathos, dell’agency e del desiderio – e le modalità con cui il melodramma mette in scena le incertezze, le inquietudini e le tensioni quotidiane del soggetto in rapporto con il tempo. Il percorso prosegue con l’esplorazione della retorica melodrammatica dell’if only, in rapporto alle concezioni destinali e provvidenziali. L’ultima sezione si occupa, invece, delle discontinuità e intermittenze della struttura melodrammatica, approfondendole sia sul piano dello stile visivo, sia sul piano narrativo. Nel terzo capitolo viene affrontato il rapporto del melodramma con la Storia, il suo lavoro di “affettivizzazione” della memoria. Al contempo, vengono messe in luce le strategie con cui i film contemporanei lavorano “archeologicamente” sulla memoria cinematografica attraverso pratiche di recupero/riscrittura di stilemi, figure e tropi di forme melodrammatiche del passato. Il quarto capitolo, incentrato sulla rappresentazione della sofferenza e sui modelli vittimari, prende le mosse dalla disamina delle operazioni melodrammatiche di sentimentalizzazione dell’etica, per poi concentrarsi sui rapporti tra senso e sofferenza, sulle scritture traumatiche – a livello narrativo, enunciativo, di messinscena e di aesthetics of embodiment – e sullo statuto vittimario. Altri temi trattati, infine, sono quelli del patetismo e dell’effetto larmoyant, ovvero le procedure testuali e le figurazioni visive con cui viene attuata la mozione degli affetti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/62053
URN:NBN:IT:IULM-62053