La tesi ha come oggetto la ricostruzione della vicenda biografica e artistica di Bernardo da Venezia, magister a lignamine e architetto attivo tra Pavia e Milano negli ultimi anni del XIV secolo e i primi del successivo XV secolo. A lungo Bernardo è stato considerato l'architetto ufficiale del potere visconteo dopo i fondamentali lavori di Giovanni Mariacher e, soprattutto, di Angiola Maria Romanini. Bernardo da Venezia, secondo la visione riportata in tutti gli studi svolti dagli anni Sessanta ad oggi, avrebbe infatti preso parte a tutti i principali cantieri attivi in Lombardia durante la signoria prima e il ducato poi dei Visconti, prima come intagliatore di legno e poco tempo dopo come inzignerius, fino a divenire in poco tempo progettista e direttore dei lavori di cantieri prestigiosissimi, primo tra tutti logicamente quello della Certosa di Pavia. Tuttavia, la ricostruzione operata da Mariacher e Romanini, in cui Bernardo da Venezia veniva descritto come un architetto nel senso più moderno del termine, in grado di progettare in modo integrale un edificio e di portarne a termine la costruzione in maniera del tutto autonoma, necessitava di una completa revisione, in quanto non corrispondeva al contesto socio-culturale e artistico della Lombardia Viscontea. Si è quindi proceduto a condurre una revisione completa delle citazioni documentarie di Bernardo, attraverso lo spoglio sistematico dei principali archivi storici milanesi e pavesi, al termine del quale è stato possibile inoltre trovare alcuni brani inediti, qui per la prima volta pubblicati. Si è quindi proceduto a ricostruire la vicenda biografica e artistica di Bernardo a partire dai soli documenti rintracciati, al termine del quale si è giunti a delineare la figura di un inzignerius certamente importante entro la corte viscontea di Pavia, ma lontana da quella ricostruita da Mariacher e Romanini e assai più corrispondente a quella che doveva essere la figura professionale dell'architetto nella Milano di fine Trecento-inizio Quattrocento, epoca caratterizzata ancora fortemente da un processo progettuale fortemente collegiale, costantemente passibile di modifiche anche sostanziali, e dove l'iter per arrivare alla carica di inzignerius era tutt'altro che definito. Dopo aver proposto una nuova ricostruzione della vicenda biografica di Bernardo da Venezia, la tesi si concentra inoltre sul presentare alcune riflessioni riguardanti quei cantieri che la storiografia riferiva normalmente a Bernardo, ma che in realtà non paiono a lui riconducibili. Diverse nuove proposte sono quindi avanzate circa il Castello Visconteo di Pavia, alla chiesa del Carmine di Milano e a quella omonima di Pavia.

Bernardo da Venezia, architetto alla corte dei Visconti

PINA, ALESSANDRO
2023

Abstract

La tesi ha come oggetto la ricostruzione della vicenda biografica e artistica di Bernardo da Venezia, magister a lignamine e architetto attivo tra Pavia e Milano negli ultimi anni del XIV secolo e i primi del successivo XV secolo. A lungo Bernardo è stato considerato l'architetto ufficiale del potere visconteo dopo i fondamentali lavori di Giovanni Mariacher e, soprattutto, di Angiola Maria Romanini. Bernardo da Venezia, secondo la visione riportata in tutti gli studi svolti dagli anni Sessanta ad oggi, avrebbe infatti preso parte a tutti i principali cantieri attivi in Lombardia durante la signoria prima e il ducato poi dei Visconti, prima come intagliatore di legno e poco tempo dopo come inzignerius, fino a divenire in poco tempo progettista e direttore dei lavori di cantieri prestigiosissimi, primo tra tutti logicamente quello della Certosa di Pavia. Tuttavia, la ricostruzione operata da Mariacher e Romanini, in cui Bernardo da Venezia veniva descritto come un architetto nel senso più moderno del termine, in grado di progettare in modo integrale un edificio e di portarne a termine la costruzione in maniera del tutto autonoma, necessitava di una completa revisione, in quanto non corrispondeva al contesto socio-culturale e artistico della Lombardia Viscontea. Si è quindi proceduto a condurre una revisione completa delle citazioni documentarie di Bernardo, attraverso lo spoglio sistematico dei principali archivi storici milanesi e pavesi, al termine del quale è stato possibile inoltre trovare alcuni brani inediti, qui per la prima volta pubblicati. Si è quindi proceduto a ricostruire la vicenda biografica e artistica di Bernardo a partire dai soli documenti rintracciati, al termine del quale si è giunti a delineare la figura di un inzignerius certamente importante entro la corte viscontea di Pavia, ma lontana da quella ricostruita da Mariacher e Romanini e assai più corrispondente a quella che doveva essere la figura professionale dell'architetto nella Milano di fine Trecento-inizio Quattrocento, epoca caratterizzata ancora fortemente da un processo progettuale fortemente collegiale, costantemente passibile di modifiche anche sostanziali, e dove l'iter per arrivare alla carica di inzignerius era tutt'altro che definito. Dopo aver proposto una nuova ricostruzione della vicenda biografica di Bernardo da Venezia, la tesi si concentra inoltre sul presentare alcune riflessioni riguardanti quei cantieri che la storiografia riferiva normalmente a Bernardo, ma che in realtà non paiono a lui riconducibili. Diverse nuove proposte sono quindi avanzate circa il Castello Visconteo di Pavia, alla chiesa del Carmine di Milano e a quella omonima di Pavia.
12-ott-2023
Italiano
Bernardo da Venezia; Milano; Pavia; Visconti
REPISHTI, FRANCESCO
Università IUAV di Venezia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/63736
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:IUAV-63736