La tesi indaga tre progetti dell’architetto greco Takis Zenetos per la città di Atene. Un birrificio, un teatro, una scuola: tre architetture che apparentemente sembrano avere poco in comune, ma che invece contengono rimandi e coesistenze tematiche più profonde della funzione che sono destinate a servire. L’obiettivo che la tesi si è prefissata è quello di disvelare il processo compositivo sotteso ai tre progetti per riuscire a estrapolare dei principi teorici e progettuali, a partire da alcuni interrogativi che, si potrebbe supporre, siano stati gli stessi che hanno interessato e su cui ha lavorato l’architetto-progettista. Come può funzionare una fabbrica con una facciata lunga 190 metri a ridosso delle archeologie più importanti del mondo classico ateniese? Cosa significa, per il nostro tempo, progettare un teatro per la tragedia nel cuore della città di Atene? E ancora, con quali strategie si può dar vita a un nuovo pezzo di periferia urbana attraverso un edificio scolastico? Tenere l’Acropoli sullo sfondo di questa ricerca ha significato riconoscere a questa Architettura non solo un suo valore culturale e ideale, ma ha rappresentato anche un tentativo di avvicinamento ad essa in termini critici, come presenza effettiva nella città contemporanea, affiancandole i progetti scelti come casi studio non solo per una condizione posizionale, ma per una congruente tensione compositivo-progettuale. A partire da questi esempi, si cerca di mostrare la cultura del progetto in Takis Zenetos, una cultura del progetto che non cade mai nell’immediatezza del mero atto costruttivo, ma che prova ad ampliare le questioni compositive, alla scala architettonica e urbana, scavando a ritroso nella Storia per carpire i riferimenti del passato dai quali è necessario ripartire per un’architettura moderna.

La tesi indaga tre progetti dell’architetto greco Takis Zenetos per la città di Atene. Un birrificio, un teatro, una scuola: tre architetture che apparentemente sembrano avere poco in comune, ma che invece contengono rimandi e coesistenze tematiche più profonde della funzione che sono destinate a servire. L’obiettivo che la tesi si è prefissata è quello di disvelare il processo compositivo sotteso ai tre progetti per riuscire a estrapolare dei principi teorici e progettuali, a partire da alcuni interrogativi che, si potrebbe supporre, siano stati gli stessi che hanno interessato e su cui ha lavorato l’architetto-progettista. Come può funzionare una fabbrica con una facciata lunga 190 metri a ridosso delle archeologie più importanti del mondo classico ateniese? Cosa significa, per il nostro tempo, progettare un teatro per la tragedia nel cuore della città di Atene? E ancora, con quali strategie si può dar vita a un nuovo pezzo di periferia urbana attraverso un edificio scolastico? Tenere l’Acropoli sullo sfondo di questa ricerca ha significato riconoscere a questa Architettura non solo un suo valore culturale e ideale, ma ha rappresentato anche un tentativo di avvicinamento ad essa in termini critici, come presenza effettiva nella città contemporanea, affiancandole i progetti scelti come casi studio non solo per una condizione posizionale, ma per una congruente tensione compositivo-progettuale. A partire da questi esempi, si cerca di mostrare la cultura del progetto in Takis Zenetos, una cultura del progetto che non cade mai nell’immediatezza del mero atto costruttivo, ma che prova ad ampliare le questioni compositive, alla scala architettonica e urbana, scavando a ritroso nella Storia per carpire i riferimenti del passato dai quali è necessario ripartire per un’architettura moderna.

Architetture come acropoli. Tre progetti per Atene di Takis Zenetos

MAZZONETTO, CLARETTA
2024

Abstract

La tesi indaga tre progetti dell’architetto greco Takis Zenetos per la città di Atene. Un birrificio, un teatro, una scuola: tre architetture che apparentemente sembrano avere poco in comune, ma che invece contengono rimandi e coesistenze tematiche più profonde della funzione che sono destinate a servire. L’obiettivo che la tesi si è prefissata è quello di disvelare il processo compositivo sotteso ai tre progetti per riuscire a estrapolare dei principi teorici e progettuali, a partire da alcuni interrogativi che, si potrebbe supporre, siano stati gli stessi che hanno interessato e su cui ha lavorato l’architetto-progettista. Come può funzionare una fabbrica con una facciata lunga 190 metri a ridosso delle archeologie più importanti del mondo classico ateniese? Cosa significa, per il nostro tempo, progettare un teatro per la tragedia nel cuore della città di Atene? E ancora, con quali strategie si può dar vita a un nuovo pezzo di periferia urbana attraverso un edificio scolastico? Tenere l’Acropoli sullo sfondo di questa ricerca ha significato riconoscere a questa Architettura non solo un suo valore culturale e ideale, ma ha rappresentato anche un tentativo di avvicinamento ad essa in termini critici, come presenza effettiva nella città contemporanea, affiancandole i progetti scelti come casi studio non solo per una condizione posizionale, ma per una congruente tensione compositivo-progettuale. A partire da questi esempi, si cerca di mostrare la cultura del progetto in Takis Zenetos, una cultura del progetto che non cade mai nell’immediatezza del mero atto costruttivo, ma che prova ad ampliare le questioni compositive, alla scala architettonica e urbana, scavando a ritroso nella Storia per carpire i riferimenti del passato dai quali è necessario ripartire per un’architettura moderna.
17-mag-2024
Italiano
La tesi indaga tre progetti dell’architetto greco Takis Zenetos per la città di Atene. Un birrificio, un teatro, una scuola: tre architetture che apparentemente sembrano avere poco in comune, ma che invece contengono rimandi e coesistenze tematiche più profonde della funzione che sono destinate a servire. L’obiettivo che la tesi si è prefissata è quello di disvelare il processo compositivo sotteso ai tre progetti per riuscire a estrapolare dei principi teorici e progettuali, a partire da alcuni interrogativi che, si potrebbe supporre, siano stati gli stessi che hanno interessato e su cui ha lavorato l’architetto-progettista. Come può funzionare una fabbrica con una facciata lunga 190 metri a ridosso delle archeologie più importanti del mondo classico ateniese? Cosa significa, per il nostro tempo, progettare un teatro per la tragedia nel cuore della città di Atene? E ancora, con quali strategie si può dar vita a un nuovo pezzo di periferia urbana attraverso un edificio scolastico? Tenere l’Acropoli sullo sfondo di questa ricerca ha significato riconoscere a questa Architettura non solo un suo valore culturale e ideale, ma ha rappresentato anche un tentativo di avvicinamento ad essa in termini critici, come presenza effettiva nella città contemporanea, affiancandole i progetti scelti come casi studio non solo per una condizione posizionale, ma per una congruente tensione compositivo-progettuale. A partire da questi esempi, si cerca di mostrare la cultura del progetto in Takis Zenetos, una cultura del progetto che non cade mai nell’immediatezza del mero atto costruttivo, ma che prova ad ampliare le questioni compositive, alla scala architettonica e urbana, scavando a ritroso nella Storia per carpire i riferimenti del passato dai quali è necessario ripartire per un’architettura moderna.
Composizione; Progetto urbano; Atene; Takis Zenetos; Architettura greca
MONICA, LUCA
Università IUAV di Venezia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/64011
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:IUAV-64011