This research belongs to the field of qualitative inquiries in education. Specifically, it draws from national and international studies that investigate the role of materiality in educational processes. These studies focus on the heterogeneous elements that create the educational experience on a daily basis, with particularly attention to materiality. According to these studies the educational experience is something that emerges from a social and material organization. The educational process is viewed as an entanglement of temporality, spatiality, corporality, artifactuality and symbols. In order to study the situational and material elements that produce and replicate the educational event, the framework of reference is provided by the Actor-Network Theory (ANT). Such sociomaterial approach allows to trace how human and non-human elements assemble, thus entangling and dis-entangling the educational practices. These assemblages enact active networks in which people, rules, narratives, artifacts, and such are interconnected and exert influence on each other. From the ANT perspective, not only individuals, but also the artifacts themselves have agency and have an impact on the educational practice. The research hypothesis is that bringing to the forefront the sociomaterial assemblages in education allows to trace the enactment of every day educational practices and to re-think the educational processes in a non human-centred perspective. The research was an instrumental case study at a Waldorf School in northern Italy. Through an ethnographic observation, the interactions between human and non-human elements were identified, as well as the networks these elements generated. Data from such observation were integrated with teacher interviews asking them, consistently with ANT approach, to tell the experience starting with objects. Through this research, it was possible to identify some of the sociomaterial networks of the school and their attached meaning. It was observed that the selected artifacts had an impact on the school practices and modes of this impact were described. ANT also became a useful approach in this pedagogical inquiry since it allowed to reveal the discrepancy between the declared intention and the actions in the educational practice.

La ricerca si inserisce nell’ambito delle ricerche qualitative in educazione e si rifà in particolare agli studi che, a livello nazionale e internazionale, indagano il tema materialità nei processi educativi e formativi. Al centro delle analisi di tali studi sono gli elementi eterogenei che concorrono a creare materialmente e quotidianamente le esperienze educative. Per studiare le condizioni situate e materiali che producono e riproducono gli eventi educativi, si è fatto riferimento all’Actor-Network Theory (ANT). Tale approccio sociomateriale permette di tracciare come elementi umani e non-umani si assemblano, articolando e disarticolando le pratiche formative. Tali assemblaggi danno vita a reti attive nelle quali persone, regole, discorsi, artefatti si connettono in una relazione di reciprocazione. Nella prospettiva ANT ad essere capaci di agency (la capacità di modificare uno stato di cose) e ad influenzare la pratica educativa non sono solamente gli individui ma anche gli artefatti. L’ipotesi di fondo da cui muove la ricerca è che portare in primo piano gli aggregati sociomateriali che performano le pratiche educative permette di tracciare ciò che quotidianamente mette in scena l’azione educativa e di ripensare i processi formativi in un ottica non human centred. Si è svolta una ricerca sul campo facendo uno studio di caso (instrumental case study) presso una scuola Steineriana del Nord Italia. Attraverso un’osservazione etnografica si sono tracciate le interazione tra umano e non umano presenti nella scuola e ricostruite le reti a cui esse davano vita. Si sono poi integrati i dati dell’osservazione con delle interviste agli insegnanti chiedendo loro, coerentemente con l’approccio ANT, di raccontare ancorandosi agli oggetti. Attraverso la ricerca, si sono potute riscostruire alcune delle reti sociomateriali e dei significati agenti nella scuola. Si è visto come gli artefatti osservati influenzano le pratiche della scuola steineriana. L’ANT inoltre si è rivelato essere un approccio utile in ambito pedagogico poiché permette di indagare lo scarto tra il dichiarato e l’agito dell’azione formativa.

Actor-Network Theory e ricerca educativa: il ruolo degli artefatti in una scuola steineriana

BARBANTI, CAMILLA VIRGINIA
2017

Abstract

This research belongs to the field of qualitative inquiries in education. Specifically, it draws from national and international studies that investigate the role of materiality in educational processes. These studies focus on the heterogeneous elements that create the educational experience on a daily basis, with particularly attention to materiality. According to these studies the educational experience is something that emerges from a social and material organization. The educational process is viewed as an entanglement of temporality, spatiality, corporality, artifactuality and symbols. In order to study the situational and material elements that produce and replicate the educational event, the framework of reference is provided by the Actor-Network Theory (ANT). Such sociomaterial approach allows to trace how human and non-human elements assemble, thus entangling and dis-entangling the educational practices. These assemblages enact active networks in which people, rules, narratives, artifacts, and such are interconnected and exert influence on each other. From the ANT perspective, not only individuals, but also the artifacts themselves have agency and have an impact on the educational practice. The research hypothesis is that bringing to the forefront the sociomaterial assemblages in education allows to trace the enactment of every day educational practices and to re-think the educational processes in a non human-centred perspective. The research was an instrumental case study at a Waldorf School in northern Italy. Through an ethnographic observation, the interactions between human and non-human elements were identified, as well as the networks these elements generated. Data from such observation were integrated with teacher interviews asking them, consistently with ANT approach, to tell the experience starting with objects. Through this research, it was possible to identify some of the sociomaterial networks of the school and their attached meaning. It was observed that the selected artifacts had an impact on the school practices and modes of this impact were described. ANT also became a useful approach in this pedagogical inquiry since it allowed to reveal the discrepancy between the declared intention and the actions in the educational practice.
27-giu-2017
Italiano
La ricerca si inserisce nell’ambito delle ricerche qualitative in educazione e si rifà in particolare agli studi che, a livello nazionale e internazionale, indagano il tema materialità nei processi educativi e formativi. Al centro delle analisi di tali studi sono gli elementi eterogenei che concorrono a creare materialmente e quotidianamente le esperienze educative. Per studiare le condizioni situate e materiali che producono e riproducono gli eventi educativi, si è fatto riferimento all’Actor-Network Theory (ANT). Tale approccio sociomateriale permette di tracciare come elementi umani e non-umani si assemblano, articolando e disarticolando le pratiche formative. Tali assemblaggi danno vita a reti attive nelle quali persone, regole, discorsi, artefatti si connettono in una relazione di reciprocazione. Nella prospettiva ANT ad essere capaci di agency (la capacità di modificare uno stato di cose) e ad influenzare la pratica educativa non sono solamente gli individui ma anche gli artefatti. L’ipotesi di fondo da cui muove la ricerca è che portare in primo piano gli aggregati sociomateriali che performano le pratiche educative permette di tracciare ciò che quotidianamente mette in scena l’azione educativa e di ripensare i processi formativi in un ottica non human centred. Si è svolta una ricerca sul campo facendo uno studio di caso (instrumental case study) presso una scuola Steineriana del Nord Italia. Attraverso un’osservazione etnografica si sono tracciate le interazione tra umano e non umano presenti nella scuola e ricostruite le reti a cui esse davano vita. Si sono poi integrati i dati dell’osservazione con delle interviste agli insegnanti chiedendo loro, coerentemente con l’approccio ANT, di raccontare ancorandosi agli oggetti. Attraverso la ricerca, si sono potute riscostruire alcune delle reti sociomateriali e dei significati agenti nella scuola. Si è visto come gli artefatti osservati influenzano le pratiche della scuola steineriana. L’ANT inoltre si è rivelato essere un approccio utile in ambito pedagogico poiché permette di indagare lo scarto tra il dichiarato e l’agito dell’azione formativa.
ANT,; materialità; educativa,; artefatti,; Steineriana,
BARONE, PIERANGELO
Università degli Studi di Milano-Bicocca
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/72104
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIMIB-72104