Prevalenza delle infezioni urinarie nelle pazienti affette da prolasso genitale

Abstract In a case-control study, 196 patients were selected (age range, 45-92 years) over 18 months. Two group were formed: the study group included 98 female patients, and post-menopausal for at least two years, suffering from prolapse of the anterior segment, with scores H.W.S. ¡Ý2, symptomatic; and the control group consisted of 98 patients post-menopausal for at least two years, suffering from gynecological diseases who did not have the support of pelvic floor defects. From the two groups were excluded patients with active or past malignancies. In both groups there were women who had symptoms of UTI (26.5% vs. 21.4%, p=0.40) and had positive urine cultures (14.5% vs. 42.9%, p<0.01). The pathogen most frequently found in the two groups was Escherichia coli (8.4% vs. 31.4%, p<0.01) followed by Proteus mirabilis, Klebsiella pneumoniae, Enterococcus faecalis, Proteus penneri, Streptococcus agalactiae. In patients undergoing surgery for reduction of front colpocele, 78.4% of urine cultures were negative and in the positive urine cultures, pathogens isolated were Escherichia coli (6.1%), Proteus mirabilis (3%), Streptococcus agalactiae (1.5%), Enterococcus faecalis (1.5%). In 16 patients (study group) the value of post-void residual bladder was ¡Ü50 cc, 5 >200cc, 8 had intermediate values. Among the operated patients, 5 had a residual bladder disease, and of these only 1 had positive urine culture for UTI but showed no symptoms. Based on the results, it can be concluded that the varying degrees of front colpocele is one of the risk factors for UTI and having also seen in the control group a high percentage of women with recurrent UTIs, we can assume that the menopause with all its associated risk factors (degenerative disorders, urinary incontinence, reduced bladder emptying, estrogen deficiency) predisposes to UTIs. In the two groups was not always correspond to the signs and symptoms of UTI and the results of urine cultures. In addition, we can not say that the post-void residual bladder is an additional risk factor for UTI in patients analyzed.

Abstract In uno studio caso-controllo, sono state selezionate 196 pazienti (di et¨¤ compresa tra 45 e 92 anni) nell¡¯arco di 18 mesi. Sono stati costituiti due gruppi: il gruppo di studio comprendeva 98 pazienti donne, in amenorrea post-menopausale da almeno due anni, affette da prolasso del segmento anteriore, con score H.W.S. ¡Ý2, sintomatiche; il gruppo di controllo era costituito da 98 pazienti, in amenorrea post-menopausale da almeno due anni, affette da patologie ginecologiche che non presentavano difetti del supporto del pavimento pelvico. Dai due gruppi sono state escluse le pazienti con patologie maligne in atto o pregresse. In entrambi i gruppi vi erano donne che presentavano sintomi di UTI (26,5% vs. 21,4%; p=0,40) e che avevano urinocolture positive (14,5% vs. 42,9%; p<0.01). Il patogeno di pi¨´ frequente riscontro nei due gruppi era Escherichia coli (8,4% vs. 31,4%; p<0.01) seguito da Proteus mirabilis, Klebsiella pneumoniae, Enterococcus faecalis, Proteus penneri, Streptococcus agalactiae. Nelle pazienti sottoposte ad intervento chirurgico per riduzione del colpocele anteriore, il 78,4% delle urinocolture era negativo e in quelle positive i patogeni isolati erano Escherichia coli (6,1%), Streptococcus agalactiae (1,5%), Proteus mirabilis (3%), Enterococcus faecalis (1,5%). In 16 pazienti del gruppo di studio il valore del residuo vescicale post-minzionale era ¡Ü 50 cc, in 5> 200cc, 8 avevano valori intermedi. Tra le pazienti operate, 5 avevano un residuo vescicale patologico, e di queste solo 1 aveva urinocoltura positiva ma non mostrava sintomatologia per UTI. In base ai risultati, si pu¨° concludere che il colpocele anteriore di vario grado costituisce uno dei fattori di rischio per UTI e avendo riscontrato anche nel gruppo di controllo un¡¯alta percentuale di donne affette da UTIs ricorrenti, possiamo desumere che la menopausa con tutti i suoi fattori di rischio associati (disordini degenerativi, incontinenza urinaria, ridotto svuotamento vescicale, deficit di estrogeni) predispone alle UTIs. Nei due gruppi non sempre c¡¯era corrispondenza tra segni e sintomi di UTI e i risultati delle urinocolture. Inoltre, non possiamo affermare che il residuo vescicale post-minzionale costituisce un fattore di rischio aggiuntivo per UTI nelle pazienti analizzate.