L’architettura è un linguaggio non verbale in grado di fornire esperienze multisensoriali, le quali mettono in collaborazione sia la componente sensoriale che quella percettiva. Attraverso l’atmosfera creata dalla combinazione dei suoi elementi, delle sue forme, e delle sue caratteristiche intrinseche, l’architettura si configura quale strumento per la trasmissione di emozioni ed in grado di scatenare precisi effetti psicologici. Tuttavia, durante gli anni, essa è stata sempre interpretata solamente attraverso le sue proprietà formali, estetiche, funzionali e tecnologiche, tralasciando la sua capacità di attivare ciascuno dei sensi umani al fine che anch’essi vengano consideranti parte integrante del processo progettuale. Nella disciplina architettonica, la vista è spesso stata considerata il senso più importante nella genesi spaziale ed estetica degli edifici, anche a causa dello scarso interesse che è stato rivolto verso alle altre modalità percettive. La motivazione di ciò risiede nel gran numero di informazioni che siamo in grado di captare attraverso la vista; una quantità tale da aver spostato la nostra attenzione percettiva verso i dati visivi piuttosto che su quelli provenienti da altri sensi. A conferma di ciò, l’architettura tende ad essere considerata una disciplina ‘visiva’, interessata alla ricerca di una determinata qualità ed armonia estetica tramite una continua indagine della bellezza insita nella composizione delle sue forme.Una delle principali investigazioni che questa ricerca si propone è l’analisi della natura multisensoriale degli stimoli percettivi provenienti dallo spazio architettonico e dei loro effetti sulla coscienza umana. Al fine di ciò, è necessario dapprima interrogarsi sul senso concetto stesso di ‘percezione’ in relazione alla progettazione dello spazio. Per rispondere a questo interrogativo, si è deciso di rivolgere prendere in considerazione uno specifico gruppo, quello dei non vedenti, che vive lo spazio architettonico non utilizzando la vista come principale strumento di esplorazione e orientamento. Partendo dalla constatazione che non esista un adeguato background teorico riguardo l’uso di specifici strumenti che possano favorire la componente esperienziale dei non vedenti in relazione allo spazio architettonico, proprio la loro condizione è in grado di fornire una nuova consapevolezza riguardo le modalità di esplorazione di tale spazio da poter utilizzare successivamente quale modello percettivo al servizio degli architetti come vero e proprio strumento progettualeQuesta ricerca ha quindi l’obiettivo di ricercare specifici parametri progettuali da prendere in esame nella progettazione dedicata ad individui affetti da percezione sensoriale ridotta che molto spesso non sono tenuti in considerazione nei processi architettonici. Anche quando gli spazi sono ‘pensati’ per queste persone, gli unici riferimenti a disposizione sono una serie di linee guida che altro non sono che una serie di soluzioni standard completamente separate da una qualsiasi componente percettiva od esperienziale.Al contrario, proprio il modo in cui questi individui percepiscono lo spazio può rappresentare il punto di partenza per far sì che anche la disciplina architettonica possa interrogarsi su quest’ultimo possa essere compreso proprio partendo da un punto di vista completamente differente. Questa dissertazione non vuole rivolgersi solo ad uno specifico pubblico, quello degli affetti da disabilità visiva, ma prende in considerazione tutti i fruitori degli spazi architettonici al fine da offrire loro luoghi più accessibili e ricchi di esperienze multisensoriali. Per far ciò, la ricerca si propone di oltrepassare la convinzione che sia solo la vista a guidare il processo progettuale e che l’architettura stessa si offra a molteplici modalità di lettura sensoriale.
Architecture is a nonverbal language that provides multi-sensorial experiences, which involves the collaboration of the sensorial and perceptual experience. It is a tool for transmitting emotions and psychological effects through atmospheres created by configurations, elements, characteristics and shapes. Throughout years, architecture has been a product of focusing in form, aesthetic properties, function and technology, leaving aside the importance of the involvement of all senses as a contribution in designing architecture.In architectural practice, vision is considered as the main sense of creating spaces and aesthetics of the buildings, leaving aside other sensorial modalities. This is a result of the considerable amount of sensorial information obtained by vision, which shifts perceptual attention to visual information preventing experience from other sense modalities. As a result, architecture tends to be considered a visual discipline, while being concerned with the aesthetic quality and visual harmony between composing element in the search of beauty.One of the main concerns of the research is analysing the multi-sensorial nature of perceptual signals obtained by the architectural environment and the effects on human’s consciousness. In response to this concern, it is required to obtain further analysis concerning the understanding of perception in spatial design. Such concern is addressed to a target group, which experiences architecture by not considering sight as the main perceptual means for spatial exploration and orientation. There is insufficient interchange of theoretical knowledge concerning the use of instruments that support the interests of visual impairments in architectural design. The perspective of the visually impaired could provide the knowledge of a different conscious level of exploring architectural spaces, which can be used further as not a typical perceptual model to be considered by architects when designing spaces. The research aims to provide knowledge for developing design parameters for people with reduced sensorial activities, which in fact are not taken in consideration during the architectural design process. Even when these spaces are designed, the method is through the use of guidelines, which in fact are standard architectural solutions that do not take in consideration their perceptual experiences. Their ways of perceiving space can become the starting point for the discipline of architecture to learn how to perceive space from another perspective point of view.
Exploring Multi-Sensoriality in Architecture: Architectural Experience in Visual Deprivation
HOXHA, Keti
2021
Abstract
L’architettura è un linguaggio non verbale in grado di fornire esperienze multisensoriali, le quali mettono in collaborazione sia la componente sensoriale che quella percettiva. Attraverso l’atmosfera creata dalla combinazione dei suoi elementi, delle sue forme, e delle sue caratteristiche intrinseche, l’architettura si configura quale strumento per la trasmissione di emozioni ed in grado di scatenare precisi effetti psicologici. Tuttavia, durante gli anni, essa è stata sempre interpretata solamente attraverso le sue proprietà formali, estetiche, funzionali e tecnologiche, tralasciando la sua capacità di attivare ciascuno dei sensi umani al fine che anch’essi vengano consideranti parte integrante del processo progettuale. Nella disciplina architettonica, la vista è spesso stata considerata il senso più importante nella genesi spaziale ed estetica degli edifici, anche a causa dello scarso interesse che è stato rivolto verso alle altre modalità percettive. La motivazione di ciò risiede nel gran numero di informazioni che siamo in grado di captare attraverso la vista; una quantità tale da aver spostato la nostra attenzione percettiva verso i dati visivi piuttosto che su quelli provenienti da altri sensi. A conferma di ciò, l’architettura tende ad essere considerata una disciplina ‘visiva’, interessata alla ricerca di una determinata qualità ed armonia estetica tramite una continua indagine della bellezza insita nella composizione delle sue forme.Una delle principali investigazioni che questa ricerca si propone è l’analisi della natura multisensoriale degli stimoli percettivi provenienti dallo spazio architettonico e dei loro effetti sulla coscienza umana. Al fine di ciò, è necessario dapprima interrogarsi sul senso concetto stesso di ‘percezione’ in relazione alla progettazione dello spazio. Per rispondere a questo interrogativo, si è deciso di rivolgere prendere in considerazione uno specifico gruppo, quello dei non vedenti, che vive lo spazio architettonico non utilizzando la vista come principale strumento di esplorazione e orientamento. Partendo dalla constatazione che non esista un adeguato background teorico riguardo l’uso di specifici strumenti che possano favorire la componente esperienziale dei non vedenti in relazione allo spazio architettonico, proprio la loro condizione è in grado di fornire una nuova consapevolezza riguardo le modalità di esplorazione di tale spazio da poter utilizzare successivamente quale modello percettivo al servizio degli architetti come vero e proprio strumento progettualeQuesta ricerca ha quindi l’obiettivo di ricercare specifici parametri progettuali da prendere in esame nella progettazione dedicata ad individui affetti da percezione sensoriale ridotta che molto spesso non sono tenuti in considerazione nei processi architettonici. Anche quando gli spazi sono ‘pensati’ per queste persone, gli unici riferimenti a disposizione sono una serie di linee guida che altro non sono che una serie di soluzioni standard completamente separate da una qualsiasi componente percettiva od esperienziale.Al contrario, proprio il modo in cui questi individui percepiscono lo spazio può rappresentare il punto di partenza per far sì che anche la disciplina architettonica possa interrogarsi su quest’ultimo possa essere compreso proprio partendo da un punto di vista completamente differente. Questa dissertazione non vuole rivolgersi solo ad uno specifico pubblico, quello degli affetti da disabilità visiva, ma prende in considerazione tutti i fruitori degli spazi architettonici al fine da offrire loro luoghi più accessibili e ricchi di esperienze multisensoriali. Per far ciò, la ricerca si propone di oltrepassare la convinzione che sia solo la vista a guidare il processo progettuale e che l’architettura stessa si offra a molteplici modalità di lettura sensoriale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/72223
URN:NBN:IT:UNIFE-72223