This research aims at describe the nutritional behavior of Southern Italian communities dating back to the Bronze Age using stable isotope analyses. Stable carbon and nitrogen isotopes were useful to investigate the feeding habits of ancient communities, focusing on the protein intake of the diet. In particular, they allowed to define the ecosystem of origin of consumed foods (marine or terrestrial) and the type of diet (vegetarian or carnivorous): 13C ratios specified the type of vegetables consumed (C3 plants or C4 plants) and 15N ratios were appropriate to understand the animal intake (herbivores or carnivores). We analyzed nine archaeological sites in South Italy: Grotta della Monaca, Grotta di Donna Marsilia, Grotta dell’Antenato, Grotta di Sant’Angelo, Grotta du’ Scuru (Calabria); Murgia Timone, Grotta Funeraria and Toppo d’Aguzzo (Basilicata) and Ipogeo dei Bronzi (Puglia). The analyses were carried out on 33 human collagen extracts and 12 faunal extracts using the mass spectrometry (IRMS). Results pointed out a mixed diet, relied on the consumption of terrestrial resources: C3 crops (cereals and legumes) and animal products (meat and dairy foodstuffs).The agricultural crops looked mostly consumed by individuals, while animal protein intake was moderate for all the sites examined. A slight difference in animal feeding was pointed out among the communities, showing that the individuals from Basilicata had a diet richer in animal products than those from Calabria and Apulia. Our research showed that many dietary changes occurred during the period examined in South Italy since the introduction of agriculture and livestock. This study was useful to explore the subsistence strategies, environmental changes and social relationships of examined population, which have been little investigated until now in Italy using stable isotopes analyses.

Questo studio mira ad indagare il comportamento alimentare delle comunità che vivevano in Italia meridionale durante l’età del Bronzo (2300-950 a. C.). Abbiamo scelto questo periodo per le implicazioni che i cambiamenti sociali e le innovazioni delle strategie di sussistenza hanno avuto sulle scelte alimentari: la specializzazione dell'agricoltura e dell’allevamento raggiungono, proprio in questo momento, il loro massimo sviluppo. I contesti archeologici indagati sono stati selezionati sulla base della posizione geografica al fine di evidenziare le differenze nella dieta dipendenti dalla disponibilità delle risorse e dall'ambiente: Gruppo 1, siti dell’entroterra montuoso-collinare della Calabria; Gruppo 2, siti dell'entroterra collinare della Basilicata; Gruppo 3, siti dell’entroterra pianeggiante della Puglia. La ricostruzione delle abitudini alimentari degli individui in oggetto è stata effettuata utilizzando sia analisi antropologiche tradizionali, che metodi innovativi: 1) l'analisi degli isotopi stabili (13C e 15N) su collagene osseo; 2) l’analisi degli indicatori dentari microscopici (microusura); 3) l’analisi dei marker macroscopici dentari legati all'alimentazione. I nostri risultati indicano una dieta mista - basata sul consumo di risorse terrestri: vegetali C3 (cereali e legumi) e prodotti di origine animale (carne, latte e derivati) - per tutti i contesti analizzati, caratterizzata da un importante apporto di risorse agricole. Le analisi mostrano un andamento simile nei tre gruppi, con una maggiore presenza di proteine animali nella dieta delle comunità della Basilicata rispetto agli altri contesti. Anche se alcuni siti sono vicini al mare o ad un fiume, non è stato registrato il consumo regolare di risorse marine o dulciacquicole nella dieta umana. Questo risultato potrebbe dipendere da implicazioni culturali che trovano origine nel comportamento alimentare delle comunità coeve dell'Europa meridionale e del Mediterraneo. A causa del cattivo stato di conservazione degli scheletri, le differenze sociali (sesso ed età-correlate), in termini di dieta, si sono potute verificare solo per gli individui dell’Ipogeo dei Bronzi (Puglia); tuttavia non possiamo escludere una situazione simile anche per gli altri siti, in cui i corredi funerari mostrano chiare evidenze di differenze sociali.

Ancient food habits in a Bronze Age population living in Southern Italy

ARENA, Fabiola
2017

Abstract

This research aims at describe the nutritional behavior of Southern Italian communities dating back to the Bronze Age using stable isotope analyses. Stable carbon and nitrogen isotopes were useful to investigate the feeding habits of ancient communities, focusing on the protein intake of the diet. In particular, they allowed to define the ecosystem of origin of consumed foods (marine or terrestrial) and the type of diet (vegetarian or carnivorous): 13C ratios specified the type of vegetables consumed (C3 plants or C4 plants) and 15N ratios were appropriate to understand the animal intake (herbivores or carnivores). We analyzed nine archaeological sites in South Italy: Grotta della Monaca, Grotta di Donna Marsilia, Grotta dell’Antenato, Grotta di Sant’Angelo, Grotta du’ Scuru (Calabria); Murgia Timone, Grotta Funeraria and Toppo d’Aguzzo (Basilicata) and Ipogeo dei Bronzi (Puglia). The analyses were carried out on 33 human collagen extracts and 12 faunal extracts using the mass spectrometry (IRMS). Results pointed out a mixed diet, relied on the consumption of terrestrial resources: C3 crops (cereals and legumes) and animal products (meat and dairy foodstuffs).The agricultural crops looked mostly consumed by individuals, while animal protein intake was moderate for all the sites examined. A slight difference in animal feeding was pointed out among the communities, showing that the individuals from Basilicata had a diet richer in animal products than those from Calabria and Apulia. Our research showed that many dietary changes occurred during the period examined in South Italy since the introduction of agriculture and livestock. This study was useful to explore the subsistence strategies, environmental changes and social relationships of examined population, which have been little investigated until now in Italy using stable isotopes analyses.
20-apr-2017
Inglese
Questo studio mira ad indagare il comportamento alimentare delle comunità che vivevano in Italia meridionale durante l’età del Bronzo (2300-950 a. C.). Abbiamo scelto questo periodo per le implicazioni che i cambiamenti sociali e le innovazioni delle strategie di sussistenza hanno avuto sulle scelte alimentari: la specializzazione dell'agricoltura e dell’allevamento raggiungono, proprio in questo momento, il loro massimo sviluppo. I contesti archeologici indagati sono stati selezionati sulla base della posizione geografica al fine di evidenziare le differenze nella dieta dipendenti dalla disponibilità delle risorse e dall'ambiente: Gruppo 1, siti dell’entroterra montuoso-collinare della Calabria; Gruppo 2, siti dell'entroterra collinare della Basilicata; Gruppo 3, siti dell’entroterra pianeggiante della Puglia. La ricostruzione delle abitudini alimentari degli individui in oggetto è stata effettuata utilizzando sia analisi antropologiche tradizionali, che metodi innovativi: 1) l'analisi degli isotopi stabili (13C e 15N) su collagene osseo; 2) l’analisi degli indicatori dentari microscopici (microusura); 3) l’analisi dei marker macroscopici dentari legati all'alimentazione. I nostri risultati indicano una dieta mista - basata sul consumo di risorse terrestri: vegetali C3 (cereali e legumi) e prodotti di origine animale (carne, latte e derivati) - per tutti i contesti analizzati, caratterizzata da un importante apporto di risorse agricole. Le analisi mostrano un andamento simile nei tre gruppi, con una maggiore presenza di proteine animali nella dieta delle comunità della Basilicata rispetto agli altri contesti. Anche se alcuni siti sono vicini al mare o ad un fiume, non è stato registrato il consumo regolare di risorse marine o dulciacquicole nella dieta umana. Questo risultato potrebbe dipendere da implicazioni culturali che trovano origine nel comportamento alimentare delle comunità coeve dell'Europa meridionale e del Mediterraneo. A causa del cattivo stato di conservazione degli scheletri, le differenze sociali (sesso ed età-correlate), in termini di dieta, si sono potute verificare solo per gli individui dell’Ipogeo dei Bronzi (Puglia); tuttavia non possiamo escludere una situazione simile anche per gli altri siti, in cui i corredi funerari mostrano chiare evidenze di differenze sociali.
Età del Bronzo; Italia meridionale; dieta antica; isotopi stabili; indicatori dentari
GUALDI, Emanuela
Università degli studi di Ferrara
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/74657
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIFE-74657