Città, diritti e partecipazione: per un’analisi della crisi dello spazio pubblico attraverso il vissuto delle periferie urbane

The following thesis work, which came to life during these three long and intense years of my doctorate at the Department of Sciences and Political and Social Sciences at the University of Catania, entitled "City, Rights and Participation: for an analysis of the crisis of public space through the experience of the urban peripheries ", was born with a clearly stated objective, namely to analyze the crisis of public space by referring to 'dimensions' such as city, rights and participation, starting from the following question: "How is it possible to rethink today the role and meaning of the City?" The theoretical-methodological approach of Urban Sociology allows, here, a reflection that has as its privileged field of analysis, the city as a context through which to read the transformations of public space and the related repercussions in terms of rights and participation. In proposing this path of research, the reference has gone mainly to classical authors of the philosophical and social sciences, who first questioned the socio-political and cultural change triggered by the birth of the modern city, up to the rise of the first metropolises, also grasping all the 'pitfalls' for the experience of the individual where public space was subject to crisis. This work in this specific case wanted to pay attention to two specific cases that can be compared with each other but are profoundly dissimilar. The first concerned the study of a so-called "spatial" periphery, that is, the case study of the Mazzarrona of Syracuse; but for the first time the G124 project coordinated by Senator for Life and Architect Renzo piano posed the problem of the so-called peripherality of the physical person or to better specify a fragile urban population, that is, that of the inmates of the Rebibbia Prison, as analyzed in the second case study examined. This union was possible thanks to the fact that in the G124 container there were the conditions to pose an entirely new reflection that allowed me to be able to make use of two fundamental approaches in the course of this research: on the one hand the 'socio-territorial approach typical of the sociological sciences of the environment and territory, and on the other hand that of the 'the typical approach of Social Work, that is, that of the professional action of the Social Worker in the various areas of intervention in which he or she operates: the operational-methodological area and the ethical-deontological area. The profession of the social worker is fundamental to ensuring human rights and social development and, to this end, is regulated by the state to protect the individual and communities; For this reason, too, the social worker is aware that the profession is a resource to be protected, involving duties and responsibilities. The social worker, through his or her work, contributes to the realization and protection of general values and interests, understanding and translating the needs of the person, social groups and communities.

Il seguente lavoro di tesi, che ha preso vita nel corso di questi tre anni lunghi e intensi del mio Dottorato presso il Dipartimento di Scienze e Politiche e Sociali dell’Università di Catania, dal titolo “Città, diritti e partecipazione: per un’analisi della crisi dello spazio pubblico attraverso il vissuto delle periferie urbane “, nasce con un obiettivo ben dichiarato, e cioè di analizzare la crisi dello spazio pubblico facendo riferimento a ‘dimensioni’ quali città, diritti e partecipazione, a partire dal seguente interrogativo: “Come è possibile ripensare oggi al ruolo e al senso della Città?” L’approccio teorico-metodologico della Sociologia Urbana consente, in questa sede, una riflessione che abbia come ambito di analisi privilegiato, la città quale contesto attraverso il quale leggere le trasformazioni dello spazio pubblico e le relative ricadute in termini di diritti e partecipazione. Nel proporre questo percorso di ricerca il riferimento è andato principalmente ad autori classici delle scienze filosofiche e sociali, che per primi si sono interrogati sul mutamento socio-politico e culturale innescato dalla nascita della città moderna, fino al sorgere delle prime metropoli, cogliendo anche tutte le ‘insidie’ per il vissuto dell’individuo laddove lo spazio pubblico fosse soggetto a crisi. Questo lavoro nel caso specifico ha voluto porre attenzione a due casi specifici che possono essere tra loro comparati, ma profondamente dissimili tra loro. Il primo ha riguardato lo studio di una periferia cosiddetta “spaziale”, ovvero il caso studio della Mazzarrona di Siracusa; ma per la prima volta il progetto G124 coordinato dal Senatore a Vita e Architetto Renzo piano si è posto il problema della cosiddetta perifericità della persona fisica o per meglio specificare di una popolazione urbana fragile, ovvero quella delle detenute del Carcere di Rebibbia, come analizzato nel secondo caso studio preso in esame. Questa unione è stata possibile grazie al fatto che nel contenitore G124 ci sono state le condizioni per porre una riflessione del tutto inedita che mi ha permesso di poter fare ricorso a due approcci fondamentali nel corso di questa ricerca: da una parte l’ approccio socio-territoriale tipico delle scienze sociologiche dell’ambiente e del territorio, dall’altro quello dell’ l’approccio tipico del Social Work, ovvero quello dell’agire professionale dell’Assistente sociale nei vari ambiti di intervento cui si trova ad operare: l’area operativo-metodologica e l’area etico-deontologica. La professione dell’assistente sociale è fondamentale per garantire i diritti umani e lo sviluppo sociale e, a questo scopo, è normata dallo Stato a tutela della persona e delle comunità; Anche per questo, l’assistente sociale è consapevole che la professione è una risorsa da tutelare, che implica doveri e responsabilità. L’assistente sociale, con la propria attività, concorre a realizzare e a tutelare i valori e gli interessi generali, comprendendo e traducendo le esigenze della persona, dei gruppi sociali e delle comunità."