Questa tesi di dottorato esamina la responsabilità morale per il comportamento scorretto delle aziende, affermando due tesi chiave. In primo luogo, sostiene che le aziende, pur soggette a biasimo per azioni specifiche, mancano di una responsabilità morale intrinseca. Invece, si propone una responsabilità duale a livello individuale, distinguendo tra coinvolgimento diretto nel comportamento scorretto e responsabilità strutturale legata alla struttura aziendale. Nel primo capitolo, la tesi mette in discussione l'attribuzione convenzionale della responsabilità morale esclusivamente agli individui, sostenendo che le aziende, in quanto agenti collettivi, portano una responsabilità diretta nei casi di esiti non intenzionali, azioni indotte dalle politiche e culture aziendali non etiche. Il secondo capitolo confuta la colpevolezza aziendale evidenziando la mancanza di autonomia dell'azienda come agente morale, sia come entità collettiva che istituzionale. Affrontando le obiezioni nel terzo capitolo, la tesi sfida l'idea che il biasimo morale richieda la dimostrazione di un'agenzia, proponendo una visione strumentale per trattare le aziende come moralmente responsabili nonostante la mancanza di una vera agenzia. Il quarto capitolo introduce un nuovo modello ispirato ai concetti di Iris Marion Young, attribuendo la responsabilità strutturale agli individui per la progettazione e la perpetuazione delle strutture aziendali che portano o incoraggiano il comportamento scorretto. Questo approccio estende la responsabilità oltre i confini aziendali. In conclusione, questa prospettiva innovativa arricchisce le discussioni sulla prevenzione del comportamento scorretto delle aziende offrendo una comprensione duale della responsabilità morale sia a livello organizzativo che individuale.
This doctoral dissertation examines moral responsibility for corporate wrongdoing, asserting two key theses. Firstly, it argues that corporations, while subject to blame for specific actions, lack inherent moral responsibility. Instead, a dual responsibility is proposed at the individual level, distinguishing between direct involvement in wrongdoing and structural responsibility tied to the corporate structure. In the first chapter, the dissertation challenges the conventional attribution of moral responsibility solely to individuals, contending that corporations, as collective agents, bear direct responsibility in cases of unintended outcomes, policy-induced actions, and unethical corporate cultures. The second chapter refutes corporate blameworthiness by highlighting the corporation’s lack of autonomy as a moral agent, whether as a collective or institutional entity. Addressing objections in the third chapter, the dissertation challenges the idea that moral blame necessitates demonstrating agency, proposing an instrumental view for treating corporations as morally responsible despite lacking genuine agency. The fourth chapter introduces a novel model inspired by Iris Marion Young’s concepts, attributing structural responsibility to individuals for designing and perpetuating corporate structures that lead to or encourage wrongdoing. This approach expands responsibility beyond corporate boundaries. In conclusion, this innovative perspective enriches discussions on preventing corporate wrongdoing by offering a dual understanding of moral responsibility at both the organizational and individual levels.
Who is responsible for corporate wrongdoing?
SALVIATO, ALESSIO
2024
Abstract
Questa tesi di dottorato esamina la responsabilità morale per il comportamento scorretto delle aziende, affermando due tesi chiave. In primo luogo, sostiene che le aziende, pur soggette a biasimo per azioni specifiche, mancano di una responsabilità morale intrinseca. Invece, si propone una responsabilità duale a livello individuale, distinguendo tra coinvolgimento diretto nel comportamento scorretto e responsabilità strutturale legata alla struttura aziendale. Nel primo capitolo, la tesi mette in discussione l'attribuzione convenzionale della responsabilità morale esclusivamente agli individui, sostenendo che le aziende, in quanto agenti collettivi, portano una responsabilità diretta nei casi di esiti non intenzionali, azioni indotte dalle politiche e culture aziendali non etiche. Il secondo capitolo confuta la colpevolezza aziendale evidenziando la mancanza di autonomia dell'azienda come agente morale, sia come entità collettiva che istituzionale. Affrontando le obiezioni nel terzo capitolo, la tesi sfida l'idea che il biasimo morale richieda la dimostrazione di un'agenzia, proponendo una visione strumentale per trattare le aziende come moralmente responsabili nonostante la mancanza di una vera agenzia. Il quarto capitolo introduce un nuovo modello ispirato ai concetti di Iris Marion Young, attribuendo la responsabilità strutturale agli individui per la progettazione e la perpetuazione delle strutture aziendali che portano o incoraggiano il comportamento scorretto. Questo approccio estende la responsabilità oltre i confini aziendali. In conclusione, questa prospettiva innovativa arricchisce le discussioni sulla prevenzione del comportamento scorretto delle aziende offrendo una comprensione duale della responsabilità morale sia a livello organizzativo che individuale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/87677
URN:NBN:IT:UNISR-87677