La tesi analizza un testo conosciuto con il nome di Questioni giuridiche esplicative della Carta de Logu. L’opera fu così chiamata proprio a causa della collocazione in appendice al testo della Carta de Logu di Eleonora d’Arborea, compilazione di diritto proprio della Sardegna giudicale (1390 ca.). Scritta in volgare sardo, tale appendice è costituita da una raccolta di casi redatti in forma di quaestiones, risolti dall’autore, rimasto anonimo, facendo riferimento ai libri legales della tradizione giustinianea. Vi si trovano infatti allegati, seppur gravemente storpiati, il Digesto nella sua tradizionale tripartizione (Vetus, Infortiatum e Novum), il Codice con le Authenticae Codicis, le Novelle e le Istituzioni di Giustiniano. In diversi casi, l’autore dimostra inoltre una discreta conoscenza della Glossa di Accursio e delle principali impostazioni dottrinali del maturo diritto comune. La tesi comprende l’edizione critica delle Questioni: la scelta è caduta sull’edizione sinottica del testo tramandato dai due testimoni più antichi. L’unico manoscritto superstite (databile intorno alla metà del XV secolo) e l’editio princeps, incunabola (c. 1480), sono conservati nella Biblioteca Universitaria di Cagliari, dove è stato possibile accedere ad un esame di prima mano. L’apparato critico apposto al testo riporta per esteso i frammenti dei libri legales rintracciabili nel testo, che rendono palesi i legami dell’opera con il diritto comune. La ricerca ha consentito di sottoporre a critica le ipotesi formulate in passato dalla storiografia giuridica, tendenti a ridurre le Questioni a semplici note esplicative o a postularne la natura per così dire integrativa della raccolta normativa di diritto locale. Inquadrando le Questioni nella cornice più ampia della dialettica fra diritto comune e diritto proprio, la tesi propende invece per la natura propriamente interpretativa – nel senso in cui i medievali intesero il termine interpretatio – delle Questioni in relazione alla Carta de Logu, dunque come insieme di interpretazioni di natura prevalentemente correttiva delle norme di diritto proprio. La tesi è corredata inoltre da un’Appendice Documentaria, in cui si riproduce il testo delle Questioni secondo le due redazioni dell’incunabolo e del manoscritto.
Interpretare il diritto proprio alla fine del Medioevo: il caso della Carta de Logu. Con l'edizione critica delle "Questioni esplicative".
Floris, Anna Maria Grazia
2021
Abstract
La tesi analizza un testo conosciuto con il nome di Questioni giuridiche esplicative della Carta de Logu. L’opera fu così chiamata proprio a causa della collocazione in appendice al testo della Carta de Logu di Eleonora d’Arborea, compilazione di diritto proprio della Sardegna giudicale (1390 ca.). Scritta in volgare sardo, tale appendice è costituita da una raccolta di casi redatti in forma di quaestiones, risolti dall’autore, rimasto anonimo, facendo riferimento ai libri legales della tradizione giustinianea. Vi si trovano infatti allegati, seppur gravemente storpiati, il Digesto nella sua tradizionale tripartizione (Vetus, Infortiatum e Novum), il Codice con le Authenticae Codicis, le Novelle e le Istituzioni di Giustiniano. In diversi casi, l’autore dimostra inoltre una discreta conoscenza della Glossa di Accursio e delle principali impostazioni dottrinali del maturo diritto comune. La tesi comprende l’edizione critica delle Questioni: la scelta è caduta sull’edizione sinottica del testo tramandato dai due testimoni più antichi. L’unico manoscritto superstite (databile intorno alla metà del XV secolo) e l’editio princeps, incunabola (c. 1480), sono conservati nella Biblioteca Universitaria di Cagliari, dove è stato possibile accedere ad un esame di prima mano. L’apparato critico apposto al testo riporta per esteso i frammenti dei libri legales rintracciabili nel testo, che rendono palesi i legami dell’opera con il diritto comune. La ricerca ha consentito di sottoporre a critica le ipotesi formulate in passato dalla storiografia giuridica, tendenti a ridurre le Questioni a semplici note esplicative o a postularne la natura per così dire integrativa della raccolta normativa di diritto locale. Inquadrando le Questioni nella cornice più ampia della dialettica fra diritto comune e diritto proprio, la tesi propende invece per la natura propriamente interpretativa – nel senso in cui i medievali intesero il termine interpretatio – delle Questioni in relazione alla Carta de Logu, dunque come insieme di interpretazioni di natura prevalentemente correttiva delle norme di diritto proprio. La tesi è corredata inoltre da un’Appendice Documentaria, in cui si riproduce il testo delle Questioni secondo le due redazioni dell’incunabolo e del manoscritto.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/88810
URN:NBN:IT:UNITN-88810