Obiettivi. Lo studio si proponeva di valutare gli effetti della sonnolenza acuta e cronica, di disturbi del sonno e di situazioni stressanti sul rischio di infortuni in itinere ed occupazionali tra i dipendenti dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Udine. Inoltre è stato indagato l’effetto dello stress organizzativo a livello di Struttura/Dipartimento ospedaliero sul rischio di incidenti sui pazienti o near-miss. Metodi. Sono stati impiegati diversi disegni di studio epidemiologico, a seconda dell’esposizione e dell’outcome considerati: case-crossover, caso-controllo, ecologico. Ad integrazione delle informazioni sulle esposizioni raccolte mediante interviste con questionari strutturati, sono stati condotti anche esami strumentali (polisonnografia) e test neurologici (test di mantenimento della veglia) per valutare le caratteristiche del sonno e le capacità di mantenere la veglia da parte dei lavoratori. Risultati. Tramite lo studio case-crossover, sono state identificate esposizioni occupazionali transitorie associate ad un significativo aumento del rischio di infortunio sul lavoro: stanchezza, fretta, distrazione, situazioni di emergenza, attività didattiche, pazienti non collaboranti, campo operatorio con sangue, rumore eccessivo, procedure complesse e stati di arrabbiatura. Tramite il disegno caso-controllo, è emerso che il numero di disturbi del sonno riferito dai lavoratori si associa positivamente al rischio di infortunio, mentre il numero medio di ore di sonno non si è associato al rischio di infortunio. Benché non in maniera significativa, I cronotipi più mattutini, identificati tramite questionario di Horne-Ostberg, sembrerebbero a rischio aumentato. La capacità di mantenere la veglia sembrerebbe ridotta nei lavoratori che hanno riferito un infortunio. Lo studio ecologico ha mostrato che la proporzione di lavoratori di sesso femminile in ogni Unità, il numero medio di giorni di malattia e di ore di straordinario, il numero di visite anticipate richieste al medico competente e il tipo di dipartimento di appartenenza sono risultati significativamente associati al numero di eventi avversi e near-miss. Conclusioni. Questo studio ha permesso di individuare fattori stressanti individuali ed ambientali che si associano ad un aumentato rischio di infortuni tra i lavoratori ed errori sui pazienti, fornendo informazioni utili per la programmazione di interventi di prevenzione e il miglioramento della sicurezza in ambiente ospedaliero

Sleep deprivation, sleep disorders, fatigue, stress and the risk of occupational injuries and errors among health-care workers: a multi-approach epidemiological study

VALENT, Francesca
2015

Abstract

Obiettivi. Lo studio si proponeva di valutare gli effetti della sonnolenza acuta e cronica, di disturbi del sonno e di situazioni stressanti sul rischio di infortuni in itinere ed occupazionali tra i dipendenti dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Udine. Inoltre è stato indagato l’effetto dello stress organizzativo a livello di Struttura/Dipartimento ospedaliero sul rischio di incidenti sui pazienti o near-miss. Metodi. Sono stati impiegati diversi disegni di studio epidemiologico, a seconda dell’esposizione e dell’outcome considerati: case-crossover, caso-controllo, ecologico. Ad integrazione delle informazioni sulle esposizioni raccolte mediante interviste con questionari strutturati, sono stati condotti anche esami strumentali (polisonnografia) e test neurologici (test di mantenimento della veglia) per valutare le caratteristiche del sonno e le capacità di mantenere la veglia da parte dei lavoratori. Risultati. Tramite lo studio case-crossover, sono state identificate esposizioni occupazionali transitorie associate ad un significativo aumento del rischio di infortunio sul lavoro: stanchezza, fretta, distrazione, situazioni di emergenza, attività didattiche, pazienti non collaboranti, campo operatorio con sangue, rumore eccessivo, procedure complesse e stati di arrabbiatura. Tramite il disegno caso-controllo, è emerso che il numero di disturbi del sonno riferito dai lavoratori si associa positivamente al rischio di infortunio, mentre il numero medio di ore di sonno non si è associato al rischio di infortunio. Benché non in maniera significativa, I cronotipi più mattutini, identificati tramite questionario di Horne-Ostberg, sembrerebbero a rischio aumentato. La capacità di mantenere la veglia sembrerebbe ridotta nei lavoratori che hanno riferito un infortunio. Lo studio ecologico ha mostrato che la proporzione di lavoratori di sesso femminile in ogni Unità, il numero medio di giorni di malattia e di ore di straordinario, il numero di visite anticipate richieste al medico competente e il tipo di dipartimento di appartenenza sono risultati significativamente associati al numero di eventi avversi e near-miss. Conclusioni. Questo studio ha permesso di individuare fattori stressanti individuali ed ambientali che si associano ad un aumentato rischio di infortuni tra i lavoratori ed errori sui pazienti, fornendo informazioni utili per la programmazione di interventi di prevenzione e il miglioramento della sicurezza in ambiente ospedaliero
6-mag-2015
Inglese
BRUSAFERRO, Silvio
Università degli Studi di Udine
Udine
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/89142
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIUD-89142