Questo lavoro di tesi si pone l’obiettivo di analizzare i processi di costruzione del patrimonio lessicale LGBT+ alla luce della visibilità delle istanze della comunità dalla seconda metà del Novecento ai giorni attuali. Il focus tematico è sull’analisi della esponenziale crescita neologica che ha interessato questo campo semantico, soprattutto nel nuovo millennio: il terminus post quem lessicografico è rappresentato dal Grande dizionario italiano dell’uso di Tullio De Mauro (GRADIT), mentre come termine ultimo vi è lo Zingarelli 2022. La prima parte della tesi – nella fattispecie il primo capitolo, intitolato Politically correct, tabu linguistico ed eufemismo – ha come oggetto di indagine il politically correct, inteso come atteggiamento sociale e culturale che ha impresso un profondo cambio di rotta alla visione che la società ha nei confronti delle minoranze e all’approccio alla lingua a partire dagli anni Sessanta del Novecento. Sono dunque stati anche indagati i meccanismi del tabu e dell’eufemismo, i quali, affondando le radici nella correttezza politica, ne rappresentano i fenomeni più visibili nella lingua. Successivamente, il lavoro di tesi presenta un capitolo dal taglio storico (La riconfigurazione del lessico LGBT+. Aspetti socioculturali, medici e linguistici) che consente di posizionare i fenomeni linguistici indagati nella progressione della storia della comunità LGBT+ sia a livello globale – con particolare attenzione ai fatti avvenuti negli Stati Uniti – sia italiano. Una corretta contestualizzazione storica permette fra l’altro di riflettere sulla lingua LGBT+ come varietà diafasica all’interno dell’architettura dell’italiano. Le parti centrali della tesi sono costituite dai capitoli 3, 4 e 5. Il capitolo 3, dal titolo Comunità LGBT+ e lessicografia, presenta e analizza alcuni repertori lessicografici di neologismi, dell’uso e di un dizionario etimologico. Fondamentale sarà infatti l’indagine della ricezione del lessico LGBT+ da parte della lessicografia italiana, con particolare riguardo di quella post-GRADIT, dato che quest’ultimo rappresenta un vero e proprio “spartiacque lessicografico” tra un’epoca precedente, caratterizzata dalla ristrettissima selezione di termini LGBT+ messi a lemma nei repertori, a una successiva, nella quale vi è una proliferazione neologica tanto endogena quanto esogena. Ulteriori riflessioni teoriche sulla neologia sono proposte nel capitolo 4, dal titolo Comunità LGBT+ e dimensione neologica: formazione delle parole, interferenze linguistiche, risemantizzazione. Qui vi sono indagini dettagliate di tutti i processi che hanno concorso a determinare l’ampliamento di questo lessico. Si parte con i processi di formazione delle parole, tra i quali vi sono la composizione, la composizione dotta – inclusa la rifondazione semantica di elementi formativi – ma anche la prefissazione e la suffissazione, nonché i processi racchiusi sotto il tipo terminologico morfologia minore, infine la mozione. Si continua con i fenomeni d’interferenza, in particolare quelli raggruppati dai dispositivi metalinguistici di prestito e di calco; infine, vengono qui esplorate le risemantizzazioni di lessemi. Il capitolo dedicato all’analisi di tutte le voci che costituiscono il corpus della tesi è il quinto, che ha per titolo Analisi del corpus di voci LGBT+. Nella prima parte sono analizzate le macrovoci LGBT+, ossia quelle voci – costruite attorno a un lessema, raggruppate per tematica oppure aventi in comune l’elemento formativo o il prefisso che le caratterizza – che per numero di composti o derivati formati e per notorietà rappresentano il nucleo di base del lessico LGBT+. Nella seconda parte, piuttosto, vi sono ulteriori voci di più recente coniazione o meno note. Tutte le voci sono analizzate in ottica cronologica, etimologica, morfologica e semantica.

Pratiche comunicative e scelte metalinguistiche della comunità LGBT+. Uno studio sulla neologia di settore (1999-2022)

PEPPONI, ELENA
2022

Abstract

Questo lavoro di tesi si pone l’obiettivo di analizzare i processi di costruzione del patrimonio lessicale LGBT+ alla luce della visibilità delle istanze della comunità dalla seconda metà del Novecento ai giorni attuali. Il focus tematico è sull’analisi della esponenziale crescita neologica che ha interessato questo campo semantico, soprattutto nel nuovo millennio: il terminus post quem lessicografico è rappresentato dal Grande dizionario italiano dell’uso di Tullio De Mauro (GRADIT), mentre come termine ultimo vi è lo Zingarelli 2022. La prima parte della tesi – nella fattispecie il primo capitolo, intitolato Politically correct, tabu linguistico ed eufemismo – ha come oggetto di indagine il politically correct, inteso come atteggiamento sociale e culturale che ha impresso un profondo cambio di rotta alla visione che la società ha nei confronti delle minoranze e all’approccio alla lingua a partire dagli anni Sessanta del Novecento. Sono dunque stati anche indagati i meccanismi del tabu e dell’eufemismo, i quali, affondando le radici nella correttezza politica, ne rappresentano i fenomeni più visibili nella lingua. Successivamente, il lavoro di tesi presenta un capitolo dal taglio storico (La riconfigurazione del lessico LGBT+. Aspetti socioculturali, medici e linguistici) che consente di posizionare i fenomeni linguistici indagati nella progressione della storia della comunità LGBT+ sia a livello globale – con particolare attenzione ai fatti avvenuti negli Stati Uniti – sia italiano. Una corretta contestualizzazione storica permette fra l’altro di riflettere sulla lingua LGBT+ come varietà diafasica all’interno dell’architettura dell’italiano. Le parti centrali della tesi sono costituite dai capitoli 3, 4 e 5. Il capitolo 3, dal titolo Comunità LGBT+ e lessicografia, presenta e analizza alcuni repertori lessicografici di neologismi, dell’uso e di un dizionario etimologico. Fondamentale sarà infatti l’indagine della ricezione del lessico LGBT+ da parte della lessicografia italiana, con particolare riguardo di quella post-GRADIT, dato che quest’ultimo rappresenta un vero e proprio “spartiacque lessicografico” tra un’epoca precedente, caratterizzata dalla ristrettissima selezione di termini LGBT+ messi a lemma nei repertori, a una successiva, nella quale vi è una proliferazione neologica tanto endogena quanto esogena. Ulteriori riflessioni teoriche sulla neologia sono proposte nel capitolo 4, dal titolo Comunità LGBT+ e dimensione neologica: formazione delle parole, interferenze linguistiche, risemantizzazione. Qui vi sono indagini dettagliate di tutti i processi che hanno concorso a determinare l’ampliamento di questo lessico. Si parte con i processi di formazione delle parole, tra i quali vi sono la composizione, la composizione dotta – inclusa la rifondazione semantica di elementi formativi – ma anche la prefissazione e la suffissazione, nonché i processi racchiusi sotto il tipo terminologico morfologia minore, infine la mozione. Si continua con i fenomeni d’interferenza, in particolare quelli raggruppati dai dispositivi metalinguistici di prestito e di calco; infine, vengono qui esplorate le risemantizzazioni di lessemi. Il capitolo dedicato all’analisi di tutte le voci che costituiscono il corpus della tesi è il quinto, che ha per titolo Analisi del corpus di voci LGBT+. Nella prima parte sono analizzate le macrovoci LGBT+, ossia quelle voci – costruite attorno a un lessema, raggruppate per tematica oppure aventi in comune l’elemento formativo o il prefisso che le caratterizza – che per numero di composti o derivati formati e per notorietà rappresentano il nucleo di base del lessico LGBT+. Nella seconda parte, piuttosto, vi sono ulteriori voci di più recente coniazione o meno note. Tutte le voci sono analizzate in ottica cronologica, etimologica, morfologica e semantica.
18-mar-2022
Italiano
BOMBI, Raffaella
Università degli Studi di Udine
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/90508
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIUD-90508