Lo Sciacallo Dorato (Canis aureus) è una delle specie di canidi con la più ampia diffusione al mondo (Jhala e Moelhlman, 2008). Nelle ultime decadi anche in Europa si è assistito a una progressiva espansione della specie, con sempre maggiori segni di presenza anche in area in cui non era stata mai segnalata (Arnold et al.,2011). L’Italia nord-orientale, costituisce attualmente osservatorio privilegiato per lo studio di questa specie, poiché è una delle aree di nuova colonizzazione in cui il processo di espansione della specie è tuttora in atto. Nel presente lavoro abbiamo verificato la distribuzione della specie in un’area campione (1350 km2= 149 quadranti da 3x3 km2) dell’Italia nord-orientale attraverso 5 sessioni (2 invernali e 3 estive) di monitoraggi sistematici mediante survey bioacustici. I dati di presenza ottenuto nelle prime 4 sessioni di monitoraggio sono stati utilizzati per analizzare l’uso del territorio da parte della specie target, sia con un approccio spaziale sia con un approccio multi scalare. L’analisi spaziale è stata effettuata su 142 quadranti da 3x3 km2, in ognuno dei quadranti sono state misurate 82 variabili ambientali. Mentre l’analisi multiscalare è stata effettuata su buffer a 4 intervalli di grandezza (250, 500, 1000 e 2000 metri di raggio), in cui sono state calcolate 34 variabili ambientali. Abbiamo testato l’influenza delle diverse variabili ambientali sulla presenza dello sciacallo mediante analisi statistiche univariate e multivariate. I risultati mostrano come lo Sciacallo Dorato sia distribuito in maniera discontinua nel territorio analizzato, tuttavia l’accertata presenza della specie in tutte e 4 le sessioni di monitoraggio e la presenza verificata di branchi riproduttivi, sembrano indacare un trend positivo della specie nell’area campione. Le analisi delle variabili ambientale hanno confermato la grande plasticità ecologica della specie target, che tuttavia nella nostra area di studio sembra prediligere, complessivamente, gli ambienti aperti (prati/pascoli) e le aree con copertura vegetale in evoluzione.
PRESENZA E USO MULTISCALARE DELL’HABITAT DA PARTE DELLO SCIACALLO DORATO (Canis aureus) IN UN’AREA DI NEOCOLONIZZAZIONE DELL’ITALIA NORD-ORIENTALE
CABONI, Andrea
2013
Abstract
Lo Sciacallo Dorato (Canis aureus) è una delle specie di canidi con la più ampia diffusione al mondo (Jhala e Moelhlman, 2008). Nelle ultime decadi anche in Europa si è assistito a una progressiva espansione della specie, con sempre maggiori segni di presenza anche in area in cui non era stata mai segnalata (Arnold et al.,2011). L’Italia nord-orientale, costituisce attualmente osservatorio privilegiato per lo studio di questa specie, poiché è una delle aree di nuova colonizzazione in cui il processo di espansione della specie è tuttora in atto. Nel presente lavoro abbiamo verificato la distribuzione della specie in un’area campione (1350 km2= 149 quadranti da 3x3 km2) dell’Italia nord-orientale attraverso 5 sessioni (2 invernali e 3 estive) di monitoraggi sistematici mediante survey bioacustici. I dati di presenza ottenuto nelle prime 4 sessioni di monitoraggio sono stati utilizzati per analizzare l’uso del territorio da parte della specie target, sia con un approccio spaziale sia con un approccio multi scalare. L’analisi spaziale è stata effettuata su 142 quadranti da 3x3 km2, in ognuno dei quadranti sono state misurate 82 variabili ambientali. Mentre l’analisi multiscalare è stata effettuata su buffer a 4 intervalli di grandezza (250, 500, 1000 e 2000 metri di raggio), in cui sono state calcolate 34 variabili ambientali. Abbiamo testato l’influenza delle diverse variabili ambientali sulla presenza dello sciacallo mediante analisi statistiche univariate e multivariate. I risultati mostrano come lo Sciacallo Dorato sia distribuito in maniera discontinua nel territorio analizzato, tuttavia l’accertata presenza della specie in tutte e 4 le sessioni di monitoraggio e la presenza verificata di branchi riproduttivi, sembrano indacare un trend positivo della specie nell’area campione. Le analisi delle variabili ambientale hanno confermato la grande plasticità ecologica della specie target, che tuttavia nella nostra area di studio sembra prediligere, complessivamente, gli ambienti aperti (prati/pascoli) e le aree con copertura vegetale in evoluzione.File | Dimensione | Formato | |
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URN:NBN:IT:UNIUD-91020