Nel primo capitolo vengono descritte e contestualizzate le iniziali domande di ricerca relative alla produzione di libri di testo digitali collaborativi; viene descritto l’ambiente in cui nascono tali domande e il possibile scenario di sviluppo. Il percorso di ricerca prospettato viene quindi immerso in un cammino molto più ampio, non solo personale; vengono evidenziate la necessità e le potenzialità di un lavoro di ricerca-azione condotto a livello regionale e che veda il sistema scolastico non come mondo autoreferenziale, ma come aggregatore di tutti gli stakeholder del territorio. Il secondo capitolo analizza la forma che il libro di testo potrà assumere nei prossimi decenni, allontanandosi gradualmente dal manuale cartaceo per approdare a supporti didattici sempre più fluidi, interattivi e capaci di innescare negli studenti veri momenti di produzione di competenze. Vengono esaminate alcune sperimentazioni in atto sia in Italia che nel resto del mondo; dai vari successi e fallimenti, dalle similitudine con la nostra situazione alle notevoli differenze, si cerca di capire quale possa essere la migliore forma da dare al libro digitale. Una lunga trattazione è riservata alla legislazione italiana sul tema che in questi anni ha conosciuto una frenetica attività: dalla totale assenza alle prime indicazioni del 2008, dall’innovazione della legge 104/13 alle attese per le Linee Guida sull’autoproduzione dei materiali didattici digitali. Il capitolo si conclude con la proposta di un modello di libro digitale denominato “collaborative book” (c-book) che si basa proprio su di una costruzione collaborativa dei materiali associata ad un sistema di validazione sociale. La sostenibilità dell’innovazione didattica è al centro del terzo capitolo: una sperimentazione risulta infatti essere di poco valore se non può essere esportata in altri situazione e se non sia ipotizzabile il suo successo o fallimento in base alle condizioni di contorno. In una prima parte vengono elencate le dimensioni della sostenibilità e per ciascuna i possibili indicatori; si passa dalla sostenibilità tecnologica a quella organizzativa, proseguendo con la non meno importante sostenibilità economica e chiudendo con l’aspetto più importante, la sostenibilità didattico-pedagogica. Viene quindi descritto il processo di produzione pensato per il collaborative book anche in funzione dell’attuale situazione scolastica italiana; consapevole delle due contrapposte necessità di fornire un insieme di competenze comuni agli studenti e di curare l’individualizzazione dei personali percorsi di apprendimento, si propone un sistema continuo circolare di produzione, uso e verifica dei materiali digitali didattici. Nel quarto ed ultimo capitolo viene illustrata quella che è risultata la premessa per poter anche solo immaginare l’adozione di supporti didattici digitali all’interno delle nostre classi: la comunità di pratica dei docenti. Viene descritto come solo una comunità dotata della sufficiente massa critica sia in grado di affrontare le sfide che l’innovazione delle pratiche scolastiche impongono: dalla necessità di variegate e complesse competenze alla possibilità di stringere rapporti con enti esterni alla scuola, dal superamento dell’insegnante innovatore isolato alla strutturazione stabile delle proposte. Viene infine toccato un argomento molto importante e che sarà sicuramento uno degli oggetti di studio più approfonditi nei prossimi anni: la leadership all’interno di una ambiente complesso come quello della scuola dell’autonomia. Una parte dedicata alle conclusioni chiude infine la tesi: vengono riassunti i temi trattati, la strada seguita e i primi, deboli risultati ottenuti; viene soprattutto indicata il percorso di ricerca successivo con le possibili sfide che ci attendono.

L'autoproduzione di "libri di testo" collaborativi digitali: tecnologie, comunità di pratica e leadership

TOMMASI, Marco
2016

Abstract

Nel primo capitolo vengono descritte e contestualizzate le iniziali domande di ricerca relative alla produzione di libri di testo digitali collaborativi; viene descritto l’ambiente in cui nascono tali domande e il possibile scenario di sviluppo. Il percorso di ricerca prospettato viene quindi immerso in un cammino molto più ampio, non solo personale; vengono evidenziate la necessità e le potenzialità di un lavoro di ricerca-azione condotto a livello regionale e che veda il sistema scolastico non come mondo autoreferenziale, ma come aggregatore di tutti gli stakeholder del territorio. Il secondo capitolo analizza la forma che il libro di testo potrà assumere nei prossimi decenni, allontanandosi gradualmente dal manuale cartaceo per approdare a supporti didattici sempre più fluidi, interattivi e capaci di innescare negli studenti veri momenti di produzione di competenze. Vengono esaminate alcune sperimentazioni in atto sia in Italia che nel resto del mondo; dai vari successi e fallimenti, dalle similitudine con la nostra situazione alle notevoli differenze, si cerca di capire quale possa essere la migliore forma da dare al libro digitale. Una lunga trattazione è riservata alla legislazione italiana sul tema che in questi anni ha conosciuto una frenetica attività: dalla totale assenza alle prime indicazioni del 2008, dall’innovazione della legge 104/13 alle attese per le Linee Guida sull’autoproduzione dei materiali didattici digitali. Il capitolo si conclude con la proposta di un modello di libro digitale denominato “collaborative book” (c-book) che si basa proprio su di una costruzione collaborativa dei materiali associata ad un sistema di validazione sociale. La sostenibilità dell’innovazione didattica è al centro del terzo capitolo: una sperimentazione risulta infatti essere di poco valore se non può essere esportata in altri situazione e se non sia ipotizzabile il suo successo o fallimento in base alle condizioni di contorno. In una prima parte vengono elencate le dimensioni della sostenibilità e per ciascuna i possibili indicatori; si passa dalla sostenibilità tecnologica a quella organizzativa, proseguendo con la non meno importante sostenibilità economica e chiudendo con l’aspetto più importante, la sostenibilità didattico-pedagogica. Viene quindi descritto il processo di produzione pensato per il collaborative book anche in funzione dell’attuale situazione scolastica italiana; consapevole delle due contrapposte necessità di fornire un insieme di competenze comuni agli studenti e di curare l’individualizzazione dei personali percorsi di apprendimento, si propone un sistema continuo circolare di produzione, uso e verifica dei materiali digitali didattici. Nel quarto ed ultimo capitolo viene illustrata quella che è risultata la premessa per poter anche solo immaginare l’adozione di supporti didattici digitali all’interno delle nostre classi: la comunità di pratica dei docenti. Viene descritto come solo una comunità dotata della sufficiente massa critica sia in grado di affrontare le sfide che l’innovazione delle pratiche scolastiche impongono: dalla necessità di variegate e complesse competenze alla possibilità di stringere rapporti con enti esterni alla scuola, dal superamento dell’insegnante innovatore isolato alla strutturazione stabile delle proposte. Viene infine toccato un argomento molto importante e che sarà sicuramento uno degli oggetti di studio più approfonditi nei prossimi anni: la leadership all’interno di una ambiente complesso come quello della scuola dell’autonomia. Una parte dedicata alle conclusioni chiude infine la tesi: vengono riassunti i temi trattati, la strada seguita e i primi, deboli risultati ottenuti; viene soprattutto indicata il percorso di ricerca successivo con le possibili sfide che ci attendono.
22-apr-2016
Italiano
FORESTI, Gian Luca
Università degli Studi di Udine
Udine
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
10990_723_Tesi Dottorato Tommasi.pdf

accesso aperto

Dimensione 1.08 MB
Formato Adobe PDF
1.08 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/91361
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIUD-91361