La ricerca si propone di condurre un esame il più possibile esaustivo dell’opera del grecista Ettore Romagnoli (1871-1938) come esegeta, traduttore e metteur en scène del dramma antico. Grazie all’analisi della reciproca interazione di questi tre aspetti si è tentato di comprendere come il grecista abbia concepito l’interpretazione del teatro greco e ne abbia progettato la ‘reinvenzione’ drammatica. Il lavoro si suddivide in tre parti. Nella prima viene condotta una ricostruzione della carriera di Romagnoli nel contesto storico-culturale di inizio Novecento, analizzando le sue idee sul rinnovamento degli studi classici e sull’aggiornamento delle traduzioni della poesia greca. In questo quadro assumono notevole rilievo le polemiche condotte da Romagnoli in opposizione alle maggiori correnti accademico-culturali dell’epoca: l’estetica crociana e la filologia scientifica. Inoltre, l’analisi prende in esame l’idea di messinscena e le produzioni dirette da Romagnoli a partire dagli spettacoli universitari (1911-1913) fino alle rappresentazioni teatrali svolte a Siracusa e in altri teatri e siti archeologici d’Italia (1914-1937), insieme alla ricostruzione di una terza polemica, definita ‘siracusana’, che coinvolse il grecista in seguito alla sua estromissione dall’Istituto Nazionale del Dramma Antico. La seconda parte prende in considerazione gli studi scientifici e divulgativi di Romagnoli circa la ricostruzione dell’ipotetica performace della tragedia e della commedia di quinto secolo a.C. e l’evoluzione della poesia greca dalla musica, individuando, inoltre, le possibili rielaborazioni di queste teorie all’interno delle traduzioni e degli spettacoli teatrali. Nella terza parte si analizzano le traduzioni di "Agamennone" e "Baccanti" che Romagnoli portò in scena a Siracusa. Si è tentato di valutare, anche sulla base degli studi teorici relativi alla traduzione per il teatro, quanto l’attenzione alla ‘performabilità’ e alla ‘dicibilità’ del testo ne avesse influenzato la composizione oppure se fossero stati introdotti tagli e modifiche in fase di produzione degli spettacoli. Le due edizioni di "Agamennone" (1914) e "Baccanti" (1922) che facevano parte della biblioteca privata di Romagnoli presentano infatti annotazioni dell’autore riconducibili proprio ai suoi allestimenti per gli spettacoli al Teatro greco di Siracusa. Il lavoro ha potuto avvalersi di scritti inediti, articoli di giornale e documenti privati custoditi negli Archivi della Fondazione INDA e presso il Fondo Romagnoli, dal 2016 proprietà dell’Accademia Roveretana degli Agiati e attualmente in catalogazione presso la Biblioteca civica “G. Tartarotti” di Rovereto.
The thesis aims to analyse the reception of the ancient Greek drama by the Italian scholar Ettore Romagnoli (1871-1938), considering his critical essays, translations, and theatre performances. The mutual interaction of these three aspects represents the methodological approach to understand how Romagnoli conceived the interpretation of Greek theatre and its dramatic production in the modern age. The thesis consists of three parts. The first one analyses Romagnoli’s ideas on classical studies and the modern translations of ancient Greek poetry within the Italian culture in the early 20th Century and in opposition to the positivist approach in the classical philology and the Neo Idealistic Aesthetics. Furthermore, an exam of the entire work of Romagnoli as stage director is offered, along with the reconstruction of a mainly unknow controversy after his dismissal from the National Institute of Ancient Drama. The second part analyses Romagnoli’s academic studies on the hypothetical performance of ancient tragedy and comedy and the evolution of Greek poetry from music. It also identifies the possible influence of these theories within his own translations and performances. The last part deals with two examples of translations for the stage: the "Agamemnon" (1914) and the "Bacchae" (1922). On the basis of theatre translation studies and thanks to Romagnoli’s editions of the two works, both placed at his archive and library in Rovereto and rich of notes by the translator himself, the analysis attempts to examine the hypothetical performability and speakability of the two texts and whether cuts or modifications were introduced during the stage productions.
Tra testo e messinscena: Ettore Romagnoli e il teatro greco
Troiani, Sara
2020
Abstract
La ricerca si propone di condurre un esame il più possibile esaustivo dell’opera del grecista Ettore Romagnoli (1871-1938) come esegeta, traduttore e metteur en scène del dramma antico. Grazie all’analisi della reciproca interazione di questi tre aspetti si è tentato di comprendere come il grecista abbia concepito l’interpretazione del teatro greco e ne abbia progettato la ‘reinvenzione’ drammatica. Il lavoro si suddivide in tre parti. Nella prima viene condotta una ricostruzione della carriera di Romagnoli nel contesto storico-culturale di inizio Novecento, analizzando le sue idee sul rinnovamento degli studi classici e sull’aggiornamento delle traduzioni della poesia greca. In questo quadro assumono notevole rilievo le polemiche condotte da Romagnoli in opposizione alle maggiori correnti accademico-culturali dell’epoca: l’estetica crociana e la filologia scientifica. Inoltre, l’analisi prende in esame l’idea di messinscena e le produzioni dirette da Romagnoli a partire dagli spettacoli universitari (1911-1913) fino alle rappresentazioni teatrali svolte a Siracusa e in altri teatri e siti archeologici d’Italia (1914-1937), insieme alla ricostruzione di una terza polemica, definita ‘siracusana’, che coinvolse il grecista in seguito alla sua estromissione dall’Istituto Nazionale del Dramma Antico. La seconda parte prende in considerazione gli studi scientifici e divulgativi di Romagnoli circa la ricostruzione dell’ipotetica performace della tragedia e della commedia di quinto secolo a.C. e l’evoluzione della poesia greca dalla musica, individuando, inoltre, le possibili rielaborazioni di queste teorie all’interno delle traduzioni e degli spettacoli teatrali. Nella terza parte si analizzano le traduzioni di "Agamennone" e "Baccanti" che Romagnoli portò in scena a Siracusa. Si è tentato di valutare, anche sulla base degli studi teorici relativi alla traduzione per il teatro, quanto l’attenzione alla ‘performabilità’ e alla ‘dicibilità’ del testo ne avesse influenzato la composizione oppure se fossero stati introdotti tagli e modifiche in fase di produzione degli spettacoli. Le due edizioni di "Agamennone" (1914) e "Baccanti" (1922) che facevano parte della biblioteca privata di Romagnoli presentano infatti annotazioni dell’autore riconducibili proprio ai suoi allestimenti per gli spettacoli al Teatro greco di Siracusa. Il lavoro ha potuto avvalersi di scritti inediti, articoli di giornale e documenti privati custoditi negli Archivi della Fondazione INDA e presso il Fondo Romagnoli, dal 2016 proprietà dell’Accademia Roveretana degli Agiati e attualmente in catalogazione presso la Biblioteca civica “G. Tartarotti” di Rovereto.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/92440
URN:NBN:IT:UNITN-92440