The research investigates the Slow-Living Habitats, the development scenarios for these places, and the role of architectural design in the reconnection of inhabited territories, with a focus on the Marche Region. The studies on the evolution of the Slow Movement are combined with the theories on the concept of Slow Territories and the issues of contemporary architecture, reflecting on the relationship of interdependence between urban and rural areas, and the open space and soil design practices. The concept of Slow-Living Habitats describes a new figure, responding to the need for representation of contexts that are slow but not static, in the perspective given by the awareness of the global challenges that habitats face today; it also works as a lens for the reading and the interpretation of territories, and it expresses a design intention, a vision for an alternative model of development based on the principles of resilient communities, circular economy, accessibility and mobility, and sustainable design. The thesis is organised in parts, using the research by design methodology, in which the design is considered as a producer of knowledge, with a multiscalar approach; research perspectives are investigated through a heretic glossary, explorative tools for quali-quantitative analysis, a collection of best practices and operative design actions. Every section has a theoretical framework, a methodological part deepening tools and practices, and a focus on the case study. Results include the creation of an “atlas on Slow-Living Marche” with GIS maps and a photographic project through the regional valleys; three of the transects identified among the river valleys in the Marche Region (Foglia, Esino and Tronto) are explored as case studies, with pattern analysis and explorative scenarios, and three meta-design actions are implemented for the regeneration of the investigated areas, towards a strategy of slow reconnection of the territories.

La ricerca indaga gli “habitat a vita lenta”, gli scenari di sviluppo di questi luoghi e il ruolo della progettazione architettonica nella riconnessione dei territori abitati, con un focus sulla Regione Marche. Gli studi sull’evoluzione dello Slow Movement sono combinati alle teorie sui Territori Lenti e le problematiche dell’architettura contemporanea, riflettendo sul rapporto di interdipendenza tra aree urbane e rurali, e sulle pratiche per il progetto di spazi aperti e suoli. Il concetto di Slow-Living Habitats descrive una nuova figura, rispondendo al bisogno di rappresentazione di contesti che sono lenti ma non statici, nella consapevolezza delle sfide globali attuali; funziona anche come una lente per la lettura e l'interpretazione dei territori, ed esprime un'intenzione progettuale, una visione per un modello alternativo di sviluppo basato sui principi di comunità resilienti, economia circolare, accessibilità e mobilità, e progettazione sostenibile. La tesi è organizzata in parti, utilizzando la metodologia research by design, in cui il progetto è considerato come produttore di conoscenza, con un approccio multiscalare; le prospettive di ricerca sono indagate attraverso un glossario eretico, strumenti esplorativi di analisi quali-quantitativa, una raccolta di buone pratiche e azioni progettuali operative. Ogni sezione ha un inquadramento teorico, una parte metodologica che approfondisce strumenti e pratiche, e un focus sul caso studio. I risultati includono la creazione di un “atlante delle Slow-Living Marche” con mappature GIS e un progetto fotografico lungo le valli regionali; tre dei transetti individuati tra le valli fluviali marchigiane (Foglia, Esino e Tronto) sono esplorati come casi studio, con un’analisi dei pattern che evidenzia le principali emergenze e gli scenari esplorativi, e tre azioni meta-progettuali sono implementate per la rigenerazione delle aree indagate, verso una strategia di riconnessione lenta dei territori.

Slow-Living Habitats. Visioni e scenari per una riconnessione degli spazi abitati nei territori lenti della Regione Marche

RIGO, CATERINA
2022

Abstract

The research investigates the Slow-Living Habitats, the development scenarios for these places, and the role of architectural design in the reconnection of inhabited territories, with a focus on the Marche Region. The studies on the evolution of the Slow Movement are combined with the theories on the concept of Slow Territories and the issues of contemporary architecture, reflecting on the relationship of interdependence between urban and rural areas, and the open space and soil design practices. The concept of Slow-Living Habitats describes a new figure, responding to the need for representation of contexts that are slow but not static, in the perspective given by the awareness of the global challenges that habitats face today; it also works as a lens for the reading and the interpretation of territories, and it expresses a design intention, a vision for an alternative model of development based on the principles of resilient communities, circular economy, accessibility and mobility, and sustainable design. The thesis is organised in parts, using the research by design methodology, in which the design is considered as a producer of knowledge, with a multiscalar approach; research perspectives are investigated through a heretic glossary, explorative tools for quali-quantitative analysis, a collection of best practices and operative design actions. Every section has a theoretical framework, a methodological part deepening tools and practices, and a focus on the case study. Results include the creation of an “atlas on Slow-Living Marche” with GIS maps and a photographic project through the regional valleys; three of the transects identified among the river valleys in the Marche Region (Foglia, Esino and Tronto) are explored as case studies, with pattern analysis and explorative scenarios, and three meta-design actions are implemented for the regeneration of the investigated areas, towards a strategy of slow reconnection of the territories.
22-mar-2022
Italiano
La ricerca indaga gli “habitat a vita lenta”, gli scenari di sviluppo di questi luoghi e il ruolo della progettazione architettonica nella riconnessione dei territori abitati, con un focus sulla Regione Marche. Gli studi sull’evoluzione dello Slow Movement sono combinati alle teorie sui Territori Lenti e le problematiche dell’architettura contemporanea, riflettendo sul rapporto di interdipendenza tra aree urbane e rurali, e sulle pratiche per il progetto di spazi aperti e suoli. Il concetto di Slow-Living Habitats descrive una nuova figura, rispondendo al bisogno di rappresentazione di contesti che sono lenti ma non statici, nella consapevolezza delle sfide globali attuali; funziona anche come una lente per la lettura e l'interpretazione dei territori, ed esprime un'intenzione progettuale, una visione per un modello alternativo di sviluppo basato sui principi di comunità resilienti, economia circolare, accessibilità e mobilità, e progettazione sostenibile. La tesi è organizzata in parti, utilizzando la metodologia research by design, in cui il progetto è considerato come produttore di conoscenza, con un approccio multiscalare; le prospettive di ricerca sono indagate attraverso un glossario eretico, strumenti esplorativi di analisi quali-quantitativa, una raccolta di buone pratiche e azioni progettuali operative. Ogni sezione ha un inquadramento teorico, una parte metodologica che approfondisce strumenti e pratiche, e un focus sul caso studio. I risultati includono la creazione di un “atlante delle Slow-Living Marche” con mappature GIS e un progetto fotografico lungo le valli regionali; tre dei transetti individuati tra le valli fluviali marchigiane (Foglia, Esino e Tronto) sono esplorati come casi studio, con un’analisi dei pattern che evidenzia le principali emergenze e gli scenari esplorativi, e tre azioni meta-progettuali sono implementate per la rigenerazione delle aree indagate, verso una strategia di riconnessione lenta dei territori.
MONDAINI, Gianluigi
FERRETTI, Maddalena
FATONE, Francesco
Università Politecnica delle Marche
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/96714
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIVPM-96714