In central Apennines beech forests share 13% of the forest cover and a large part is classified as 9210* habitat (Apennine beech forest with Taxus and Ilex) of the Natura 2000 European network. Until the 1950’s these forests have been intensively managed with frequent coppicing, livestock grazing and temporary farming in gaps and margins. Since over 50 years these stands have been abandoned due to their marginal position and lower productivity. Past and current disturbances have changed the overall structures of these forests and altered their dynamics. These conditions are scarcely or not considered when planning management options, often limited to natural development and conversion to evenaged forests, although largely inadequate to biodiversity conservation and ecosystem services supply. In Valnerina (Umbria) 30% of the land surface is in the Natura 2000 network, where beech forests share 70% of their regional cover. We set up 32 permanent plots where we recorded structure, composition and tree growth variables on 1400 sampled trees. We also assessed tree mortality rate, presence of Coarse Woody Debris and seed regeneration to reconstruct former structure and ongoing changes. We used indexes of structural complexity to discriminate and classify the occurring forms and multivariate analysis to compare environmental and stand attributes and to detect relationships between past management and current structure. The predetermined classification, based on expert physiognomic assessment, was partly confirmed highlighting the occurrence of forest structures by far more complex than those provided by regulations and standard sylvicultural protocols. These conditions require specific and diversified forest management options aimed to favor seed regeneration, the growth of target species or individuals, the maintenance or restoration of the ecological requirements of habitat and its compatible niches.

In Appennino centrale le faggete sono il 13% della superficie forestale e in gran parte classificate come habitat 9210* (Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex) della Rete Natura 2000. Per secoli sono state soggette a intense ceduazioni, pascolamento e attività agricole temporanee. Da oltre un cinquantennio sono in abbandono a causa della loro marginalità e lento accrescimento. Disturbi pregressi e/o attuali ne hanno modificato l’assetto strutturale e le relative dinamiche fitocenotiche, ma tali condizioni non sono considerate nella programmazione di possibili interventi, che si riducono sostanzialmente alla libera evoluzione o conversione in fustaie coetanee. Tali opzioni sono spesso in contrasto con la conservazione della biodiversità e dei servizi ecosistemici. In Valnerina il 30% del territorio è nella Rete Natura 2000 e le faggete rappresentano il 70% di quelle umbre. In 32 aree permanenti sono stati rilevati i caratteri dendrometricostrutturali, cronologici, la mortalità, la quantità di necromassa, la presenza e lo stato vegetativo della rinnovazione gamica per ricostruirne l’assetto pregresso e i possibili cambiamenti. Nell’analisi dei dati sono stati impiegati indici di complessità strutturale per caratterizzare i tipi individuati e metodi di analisi multivariata per confrontare variabili stazionali e dendrometriche e individuare relazioni tra gestione pregressa e struttura attuale. La classificazione in tipi fisionomici eseguita con valutazioni esperte è stata in parte confermata dalle analisi, che evidenziano la presenza di strutture forestali molto più complesse di quelle contemplate da norme, regolamenti e protocolli operativi. Tale condizione richiede l’applicazione di interventi selvicolturali localizzati e diversificati atti a favorire la rinnovazione, lo sviluppo di specie obiettivo, il mantenimento o il ripristino dello stato di conservazione dell’habitat e delle nicchie ecologiche compatibili.

Gestione pregressa e strutture attuali di faggete dell'habitat 9210* in Umbria

AGNOLONI, SILVIA
2015

Abstract

In central Apennines beech forests share 13% of the forest cover and a large part is classified as 9210* habitat (Apennine beech forest with Taxus and Ilex) of the Natura 2000 European network. Until the 1950’s these forests have been intensively managed with frequent coppicing, livestock grazing and temporary farming in gaps and margins. Since over 50 years these stands have been abandoned due to their marginal position and lower productivity. Past and current disturbances have changed the overall structures of these forests and altered their dynamics. These conditions are scarcely or not considered when planning management options, often limited to natural development and conversion to evenaged forests, although largely inadequate to biodiversity conservation and ecosystem services supply. In Valnerina (Umbria) 30% of the land surface is in the Natura 2000 network, where beech forests share 70% of their regional cover. We set up 32 permanent plots where we recorded structure, composition and tree growth variables on 1400 sampled trees. We also assessed tree mortality rate, presence of Coarse Woody Debris and seed regeneration to reconstruct former structure and ongoing changes. We used indexes of structural complexity to discriminate and classify the occurring forms and multivariate analysis to compare environmental and stand attributes and to detect relationships between past management and current structure. The predetermined classification, based on expert physiognomic assessment, was partly confirmed highlighting the occurrence of forest structures by far more complex than those provided by regulations and standard sylvicultural protocols. These conditions require specific and diversified forest management options aimed to favor seed regeneration, the growth of target species or individuals, the maintenance or restoration of the ecological requirements of habitat and its compatible niches.
12-mar-2015
it
In Appennino centrale le faggete sono il 13% della superficie forestale e in gran parte classificate come habitat 9210* (Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex) della Rete Natura 2000. Per secoli sono state soggette a intense ceduazioni, pascolamento e attività agricole temporanee. Da oltre un cinquantennio sono in abbandono a causa della loro marginalità e lento accrescimento. Disturbi pregressi e/o attuali ne hanno modificato l’assetto strutturale e le relative dinamiche fitocenotiche, ma tali condizioni non sono considerate nella programmazione di possibili interventi, che si riducono sostanzialmente alla libera evoluzione o conversione in fustaie coetanee. Tali opzioni sono spesso in contrasto con la conservazione della biodiversità e dei servizi ecosistemici. In Valnerina il 30% del territorio è nella Rete Natura 2000 e le faggete rappresentano il 70% di quelle umbre. In 32 aree permanenti sono stati rilevati i caratteri dendrometricostrutturali, cronologici, la mortalità, la quantità di necromassa, la presenza e lo stato vegetativo della rinnovazione gamica per ricostruirne l’assetto pregresso e i possibili cambiamenti. Nell’analisi dei dati sono stati impiegati indici di complessità strutturale per caratterizzare i tipi individuati e metodi di analisi multivariata per confrontare variabili stazionali e dendrometriche e individuare relazioni tra gestione pregressa e struttura attuale. La classificazione in tipi fisionomici eseguita con valutazioni esperte è stata in parte confermata dalle analisi, che evidenziano la presenza di strutture forestali molto più complesse di quelle contemplate da norme, regolamenti e protocolli operativi. Tale condizione richiede l’applicazione di interventi selvicolturali localizzati e diversificati atti a favorire la rinnovazione, lo sviluppo di specie obiettivo, il mantenimento o il ripristino dello stato di conservazione dell’habitat e delle nicchie ecologiche compatibili.
beech forest
tree size diversity
forest management
Fagus sylvatica
Apennine
stand structure
habitat 9210*
URBINATI, Carlo
Università Politecnica delle Marche
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/97883
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIVPM-97883