La tesi affronta il rapporto tra lo Stato e il teatro drammatico in un arco di tempo che va dal 1935 al 1963. Il ritrovamento di una consistente documentazione inedita costituita dagli atti d’ufficio di Nicola De Pirro, primo Direttore Generale dello Spettacolo, ha permesso di trattare l’argomento da una prospettiva del tutto nuova. Innanzitutto, lo studio tenta di fornire un profilo esaustivo di Nicola De Pirro sia dal punto di vista biografico che professionale. Allo stesso tempo, si concentra sui mutamenti dell’intervento pubblico nei confronti dello spettacolo dal vivo, mettendo in evidenza tanto gli elementi di continuità quanto quelli di discontinuità tra il regime fascista e l’epoca repubblicana. De Pirro, infatti, rappresenta quell’anello di congiunzione tra i due periodi cui va attribuito, in parte, il riverberarsi di prassi e logiche fasciste nel secondo dopoguerra. Partendo dall’Ispettorato del Teatro, attraverso il quale venne avviato il processo di istituzionalizzazione della scena teatrale, si indaga il ruolo di De Pirro nel contesto di un regime totalitario e il suo impatto sul teatro drammatico. Seguendo le vicende del Direttore Generale dello Spettacolo, si passa poi ad analizzare le azioni dei governi democristiani nel corso dei primissimi anni Cinquanta, caratterizzate da un immobilismo burocratico e legislativo. Nello specifico, si studiano le prime pratiche operative della Direzione Generale dello Spettacolo che, pur mantenendo lo stesso assetto e gli stessi strumenti amministrativi posseduti durante il Fascismo, fu in grado di imprimere una nuova svolta istituzionale alla scena favorendo la nascita dei teatri stabili. Infine, per via della sua stretta dipendenza dalla relativa documentazione d’archivio, la tesi si dota di un’appendice che, oltre a riportare le trascrizioni di alcuni documenti di rilevante interesse, presenta due inventari: uno relativo al fondo Nicola De Pirro, conservato presso l’Archivio Centrale dello Stato, e l’altro relativo alla documentazione di proprietà degli eredi del Direttore Generale.

Nicola De Pirro e l'istituzionalizzazione del teatro (1935-1963)

AMATO, GIUSEPPE
2024

Abstract

La tesi affronta il rapporto tra lo Stato e il teatro drammatico in un arco di tempo che va dal 1935 al 1963. Il ritrovamento di una consistente documentazione inedita costituita dagli atti d’ufficio di Nicola De Pirro, primo Direttore Generale dello Spettacolo, ha permesso di trattare l’argomento da una prospettiva del tutto nuova. Innanzitutto, lo studio tenta di fornire un profilo esaustivo di Nicola De Pirro sia dal punto di vista biografico che professionale. Allo stesso tempo, si concentra sui mutamenti dell’intervento pubblico nei confronti dello spettacolo dal vivo, mettendo in evidenza tanto gli elementi di continuità quanto quelli di discontinuità tra il regime fascista e l’epoca repubblicana. De Pirro, infatti, rappresenta quell’anello di congiunzione tra i due periodi cui va attribuito, in parte, il riverberarsi di prassi e logiche fasciste nel secondo dopoguerra. Partendo dall’Ispettorato del Teatro, attraverso il quale venne avviato il processo di istituzionalizzazione della scena teatrale, si indaga il ruolo di De Pirro nel contesto di un regime totalitario e il suo impatto sul teatro drammatico. Seguendo le vicende del Direttore Generale dello Spettacolo, si passa poi ad analizzare le azioni dei governi democristiani nel corso dei primissimi anni Cinquanta, caratterizzate da un immobilismo burocratico e legislativo. Nello specifico, si studiano le prime pratiche operative della Direzione Generale dello Spettacolo che, pur mantenendo lo stesso assetto e gli stessi strumenti amministrativi posseduti durante il Fascismo, fu in grado di imprimere una nuova svolta istituzionale alla scena favorendo la nascita dei teatri stabili. Infine, per via della sua stretta dipendenza dalla relativa documentazione d’archivio, la tesi si dota di un’appendice che, oltre a riportare le trascrizioni di alcuni documenti di rilevante interesse, presenta due inventari: uno relativo al fondo Nicola De Pirro, conservato presso l’Archivio Centrale dello Stato, e l’altro relativo alla documentazione di proprietà degli eredi del Direttore Generale.
13-mag-2024
Italiano
LOCATELLI, STEFANO
DI BERNARDI, VITO
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
473
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/100114
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-100114