Anche se Città del Messico e Napoli sono diverse e geograficamente lontane, sono state segnate da linee di stratificazione globale, con lo sviluppo di spazi di marginalità avanzata e forme di devianza e criminalità urbana che molte volte hanno come protagonisti a giovani e adolescenti. Nelle due città la globalizzazione ha avuto come effetto l'apparizione o, piuttosto, l'affermazione di luoghi di confino e/o emarginazione nei quali, come risultato della crisi economica e della disoccupazione, si trovano concentrate le popolazioni più bisognose. Questa ricerca include 65 interviste in profondità, 56 ad adolescenti sotto misure detentive o cautelari (20 a Napoli e 36 a Città del Messico) e 9 a informatori chiavi, attraverso le quali si è cercato di conoscere le ragioni che hanno portato a questi giovani sulla strada della criminalità e, in particolare e quando è stato possibile, i modi e i mezzi che usano i gruppi mafiosi e/o criminali per reclutarli. L'approccio teorico utilizzato per analizzare il fenomeno è stato quello offerto dalla teoria di Pierre Bourdieu, che include strumenti concettuali come l'habitus, il campo e le forme di capitale e che considera il modo nel quale ampie strutture culturali e sociali, tali come la povertà, la disoccupazione, l'origine sociale o l'appartenenza di classe interagiscono a livello individuale e di gruppo per dare forma a disposizioni e schemi incoscienti che poi determinano le pratiche sociali e, quindi, anche il crimine.

Carne da macello. Adolescenti e criminalità: studio di caso a Napoli e Città del Messico

OSORIO BERISTAIN, MARIO JAVIER
2024

Abstract

Anche se Città del Messico e Napoli sono diverse e geograficamente lontane, sono state segnate da linee di stratificazione globale, con lo sviluppo di spazi di marginalità avanzata e forme di devianza e criminalità urbana che molte volte hanno come protagonisti a giovani e adolescenti. Nelle due città la globalizzazione ha avuto come effetto l'apparizione o, piuttosto, l'affermazione di luoghi di confino e/o emarginazione nei quali, come risultato della crisi economica e della disoccupazione, si trovano concentrate le popolazioni più bisognose. Questa ricerca include 65 interviste in profondità, 56 ad adolescenti sotto misure detentive o cautelari (20 a Napoli e 36 a Città del Messico) e 9 a informatori chiavi, attraverso le quali si è cercato di conoscere le ragioni che hanno portato a questi giovani sulla strada della criminalità e, in particolare e quando è stato possibile, i modi e i mezzi che usano i gruppi mafiosi e/o criminali per reclutarli. L'approccio teorico utilizzato per analizzare il fenomeno è stato quello offerto dalla teoria di Pierre Bourdieu, che include strumenti concettuali come l'habitus, il campo e le forme di capitale e che considera il modo nel quale ampie strutture culturali e sociali, tali come la povertà, la disoccupazione, l'origine sociale o l'appartenenza di classe interagiscono a livello individuale e di gruppo per dare forma a disposizioni e schemi incoscienti che poi determinano le pratiche sociali e, quindi, anche il crimine.
19-apr-2024
Italiano
RICOTTA, Giuseppe
DE VITA, LUISA
Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
233
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/100116
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIROMA1-100116