Lo scopo di questo lavoro è quello di indagare il ruolo della flessibilità cognitiva nella costruzione delle abilità di teoria della mente. Entrando all’interno del dibattito sulle precoci abilità di mindreading (early mindreading), il presente lavoro si pone come una possibile alternativa alle posizioni, tuttora presenti in letteratura, sulle modalità attraverso le quali avviene (precocemente) il processo di attribuzione di credenze. Se da una parte, infatti, c’è chi spiega la precocità con cui tali abilità si manifesterebbero con il possesso di meccanismi innati, dall’ altra c’è chi crede che sia possibile superare i test di falsa credenza (impliciti) grazie all’utilizzo di semplici regole comportamentali. Cercando di superare la dicotomica situazione tuttora presente in letteratura, in questo lavoro si ipotizza che alla base della percezione degli stati mentali altrui ci sia un meccanismo cognitivo di tipo gerarchico-associativo in cui la flessibilità cognitiva ha un ruolo determinante ed in cui gli stati mentali non sono altro che generalizzazioni sulla base dell’esperienza.
Il ruolo della flessibilità cognitiva nella costruzione delle abilità di teoria della mente
GIULIANO, FRANCESCA
2017
Abstract
Lo scopo di questo lavoro è quello di indagare il ruolo della flessibilità cognitiva nella costruzione delle abilità di teoria della mente. Entrando all’interno del dibattito sulle precoci abilità di mindreading (early mindreading), il presente lavoro si pone come una possibile alternativa alle posizioni, tuttora presenti in letteratura, sulle modalità attraverso le quali avviene (precocemente) il processo di attribuzione di credenze. Se da una parte, infatti, c’è chi spiega la precocità con cui tali abilità si manifesterebbero con il possesso di meccanismi innati, dall’ altra c’è chi crede che sia possibile superare i test di falsa credenza (impliciti) grazie all’utilizzo di semplici regole comportamentali. Cercando di superare la dicotomica situazione tuttora presente in letteratura, in questo lavoro si ipotizza che alla base della percezione degli stati mentali altrui ci sia un meccanismo cognitivo di tipo gerarchico-associativo in cui la flessibilità cognitiva ha un ruolo determinante ed in cui gli stati mentali non sono altro che generalizzazioni sulla base dell’esperienza.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/100435
URN:NBN:IT:UNIME-100435