La selezione delle bovine donatrici e riceventi in programmi di embryo transfer rappresenta un limite all’applicazione di tale tecnica. L’ecografia doppler, negli ultimi anni, si è configurata come una delle principali innovazioni in buiatria e ha trovato principalmente applicazione nello studio della funzionalità luteale. L’obiettivo del lavoro è stato di valutare le variazioni delle dimensioni del corpo luteo (CL) e della sua perfusione (LBF), mediante due modalità doppler, color mode (CFM) e power mode (PFM) nel corso di un ciclo estrale a due ondate follicolari, in bovine ritenute idonee per programmi di embryo transfer. Lo scopo ultimo è stato di estrapolare valori predittivi per la selezione di riceventi e donatrici. Sono state selezionate e sincronizzate n°10 bovine da latte, di razza Frisona. A partire dal 3°- 4° giorno post-estro (PE), la valutazione dell’LBF è stata effettuata in CFM e PFM, ad intervalli di 4 giorni fino alla comparsa dell’estro successivo. L’LBF è stato quantificato off- line, mediante stima visiva e oggettiva a mezzo di un sistema di analisi d’immagine. I test di Student e ANOVA sono stati 3 utilizzati per l’analisi statistica. I risultati hanno indicato che il rilievo dell’LBF e dell’area luteale al netto della cavità (RACL) è ripetibile e che esistono variazioni individuali sia per la RACL che per l’LBF calcolati in CFM, nelle fasi di crescita e di regressione luteale. L’impiego del visual score consente solo la distinzione di un CL funzionale da uno non funzionale (assenza di flusso) e non è indicato per le valutazioni più sensibili in quanto sovrastima il flusso. Il PFM sembra essere la metodica più accurata per la valutazione dell’LBF, sebbene a 15-16 gg PE è anch’essa viziata da fattori individuali (p<0,01). Lo studio della RACL e dell’LBF durante un ciclo estrale a due ondate potrebbe consentire di distinguere 3 fasi: una fase di formazione del CL (3-4 gg PE) con LBF di 0,3±0,3 cm2 su una RACL di 3,1±0,9 cm2, una fase funzionale del CL (7-16 gg PE) con LBF di 0,7±0,4 cm2 su una RACL di 4,8±0,8 cm2 e una fase di regressione (19-20 gg PE) con livelli minimi di perfusione luteale 0,1±0,1 cm2 in un CL di 3,3±0,6 cm2. Secondo questo studio, il CL tra 7 e 16 gg non presenta variazioni significative dell’area perfusa e le variazioni dimensionali sono troppo sottili per essere apprezzate clinicamente. Dall’analisi è possibile estrapolare che una buona ricevente a 7-8 gg PE, dovrebbe avere un CL con diametro superiore a 2 cm con un flusso calcolato in PFM di 0,8±0,3 cm2. Una buona donatrice prima del protocollo di superovulazione (11-12 gg PE) dovrebbe avere un diametro del CL di circa 2,5 cm, con un flusso calcolato in PFM di 0,7±0,4 cm2.
IMPIEGO DELL’ECOGRAFIA DOPPLER NELLA VALUTAZIONE DEL CORPO LUTEO AI FINI DELLA VALUTAZIONE DELLA BOVINA RICEVENTE E DONATRICE IN PROGRAMMI DI EMBRYO TRANSFER
PRUITI CIARELLO, FLAVIA
2018
Abstract
La selezione delle bovine donatrici e riceventi in programmi di embryo transfer rappresenta un limite all’applicazione di tale tecnica. L’ecografia doppler, negli ultimi anni, si è configurata come una delle principali innovazioni in buiatria e ha trovato principalmente applicazione nello studio della funzionalità luteale. L’obiettivo del lavoro è stato di valutare le variazioni delle dimensioni del corpo luteo (CL) e della sua perfusione (LBF), mediante due modalità doppler, color mode (CFM) e power mode (PFM) nel corso di un ciclo estrale a due ondate follicolari, in bovine ritenute idonee per programmi di embryo transfer. Lo scopo ultimo è stato di estrapolare valori predittivi per la selezione di riceventi e donatrici. Sono state selezionate e sincronizzate n°10 bovine da latte, di razza Frisona. A partire dal 3°- 4° giorno post-estro (PE), la valutazione dell’LBF è stata effettuata in CFM e PFM, ad intervalli di 4 giorni fino alla comparsa dell’estro successivo. L’LBF è stato quantificato off- line, mediante stima visiva e oggettiva a mezzo di un sistema di analisi d’immagine. I test di Student e ANOVA sono stati 3 utilizzati per l’analisi statistica. I risultati hanno indicato che il rilievo dell’LBF e dell’area luteale al netto della cavità (RACL) è ripetibile e che esistono variazioni individuali sia per la RACL che per l’LBF calcolati in CFM, nelle fasi di crescita e di regressione luteale. L’impiego del visual score consente solo la distinzione di un CL funzionale da uno non funzionale (assenza di flusso) e non è indicato per le valutazioni più sensibili in quanto sovrastima il flusso. Il PFM sembra essere la metodica più accurata per la valutazione dell’LBF, sebbene a 15-16 gg PE è anch’essa viziata da fattori individuali (p<0,01). Lo studio della RACL e dell’LBF durante un ciclo estrale a due ondate potrebbe consentire di distinguere 3 fasi: una fase di formazione del CL (3-4 gg PE) con LBF di 0,3±0,3 cm2 su una RACL di 3,1±0,9 cm2, una fase funzionale del CL (7-16 gg PE) con LBF di 0,7±0,4 cm2 su una RACL di 4,8±0,8 cm2 e una fase di regressione (19-20 gg PE) con livelli minimi di perfusione luteale 0,1±0,1 cm2 in un CL di 3,3±0,6 cm2. Secondo questo studio, il CL tra 7 e 16 gg non presenta variazioni significative dell’area perfusa e le variazioni dimensionali sono troppo sottili per essere apprezzate clinicamente. Dall’analisi è possibile estrapolare che una buona ricevente a 7-8 gg PE, dovrebbe avere un CL con diametro superiore a 2 cm con un flusso calcolato in PFM di 0,8±0,3 cm2. Una buona donatrice prima del protocollo di superovulazione (11-12 gg PE) dovrebbe avere un diametro del CL di circa 2,5 cm, con un flusso calcolato in PFM di 0,7±0,4 cm2.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/100550
URN:NBN:IT:UNIME-100550