Presupposti dello studio. Presso la Clinica Pediatrica di Padova si seguono pazienti per trapianti d’organo dal 1987 per tutta la durata dell’iter terapeutico. L’attività di consulenza Neuropsichiatrica Infantile con i bambini ed i loro genitori ha posto in evidenza complesse problematiche di adattamento e di rischio psicopatologico, ponendo le basi di questo studio, cominciato nel 1996 con la raccolta dei casi e tuttora in corso. Scopo dello studio. La ricerca è volta a valutare l’incidenza e la specificità della psicopatologia nella colazione di soggetti trapiantati in età evolutiva oggetto di studio, al fine di inquadrare la situazione e di verificare, attraverso l’analisi di variabili ritenute ipoteticamente significative, se l’esistenza di particolari condizioni cliniche, sociali e assistenziali possa influenzare l’evoluzione psichica del paziente pediatrico sottoposto a trapianto. Materiali e Metodi. La popolazione oggetto di studio comprende 72 soggetti: 46 sottoposti a trapianto di fegato e 25 sottoposti a trapianto di cuore. I pazienti sono stati valutai secondo un protocollo che si differenzia a seconda delle fasce di età al momento della valutazione. Esso prevede la valutazione mediante colloqui clinico libero (in media 4 sedute e altrettante per i suoi genitori) con due operatori diversi: uno per il paziente ed uno per i genitori. Il protocollo prevede inoltre la somministrazione di vari Test, scelti in base all’età del paziente: di sviluppo (Scala di Sviluppo Bayley), cognitivi(Matrici Progressive di Raven, WISC-R, WPPSI) e di personalità (Test di Rorschach) . Alla valutazione ha fatto seguito una discussione in gruppo del caso di ciascun paziente, sotto la guida del responsabile della ricerca. I pazienti sono stati classificati mediante l’utilizzo di due manuali: il CFTMEA, specifico per l’età evolutiva, ed il DSM-IV, utile allo scambio di informazioni tra ambienti clinici e di ricerca internazionali. Alla valutazione con la classificazione CFTMEA è stato associato un punteggio (Score) atto a riassumere in un valore semiquantitativo la diagnosi clinica del paziente, al fina di verificare, attraverso l’applicazione di modelli statistici, la significatività della relazione esistente tra le variabili considerate per ogni singolo paziente e il suo funzionamento psichico. Risultati. Dall’elaborazione statistica dei dati raccolti emerge che il 70% presenta una diagnosi di psicopatologia. Tra le diagnosi psicopatologiche, notiamo soprattutto la presenza di Disturbi Ansiosi e Depressivi. Risultano statisticamente significative correlate allo Score di gravità le seguenti Variabili: 1) funzioni genitoriali (materna e paterna); 2) Stato psichico pre e post-trapianto; 3) Eventi traumatici nel post-trapianto; 4) Intervento NPI; 5)Tempo trascorso tra trapianto e follow up; 6) Tipo d’organo trapiantato. Conclusioni. Lo studio conferma l’ipotesi che il trapianto sia una procedura potenzialmente a rischio per l’equilibrio psicologico del paziente, specialmente in età evolutiva. Lo studio ci suggerisce di considerare, parallelamente all’aspetto “tecnico” di questo atto chirurgico e medico, anche le implicazioni psicologiche e le necessità assistenziali di tali pazienti e delle loro famiglie, al fine di offrire loro un servizio adeguato ed un aiuto rispetto alle specifiche problematiche emerse

Fattori di rischio psicopatologico ed elementi protettivi nel trapianto d'organo in età evolutiva

BATTISTA, PAOLA
2009

Abstract

Presupposti dello studio. Presso la Clinica Pediatrica di Padova si seguono pazienti per trapianti d’organo dal 1987 per tutta la durata dell’iter terapeutico. L’attività di consulenza Neuropsichiatrica Infantile con i bambini ed i loro genitori ha posto in evidenza complesse problematiche di adattamento e di rischio psicopatologico, ponendo le basi di questo studio, cominciato nel 1996 con la raccolta dei casi e tuttora in corso. Scopo dello studio. La ricerca è volta a valutare l’incidenza e la specificità della psicopatologia nella colazione di soggetti trapiantati in età evolutiva oggetto di studio, al fine di inquadrare la situazione e di verificare, attraverso l’analisi di variabili ritenute ipoteticamente significative, se l’esistenza di particolari condizioni cliniche, sociali e assistenziali possa influenzare l’evoluzione psichica del paziente pediatrico sottoposto a trapianto. Materiali e Metodi. La popolazione oggetto di studio comprende 72 soggetti: 46 sottoposti a trapianto di fegato e 25 sottoposti a trapianto di cuore. I pazienti sono stati valutai secondo un protocollo che si differenzia a seconda delle fasce di età al momento della valutazione. Esso prevede la valutazione mediante colloqui clinico libero (in media 4 sedute e altrettante per i suoi genitori) con due operatori diversi: uno per il paziente ed uno per i genitori. Il protocollo prevede inoltre la somministrazione di vari Test, scelti in base all’età del paziente: di sviluppo (Scala di Sviluppo Bayley), cognitivi(Matrici Progressive di Raven, WISC-R, WPPSI) e di personalità (Test di Rorschach) . Alla valutazione ha fatto seguito una discussione in gruppo del caso di ciascun paziente, sotto la guida del responsabile della ricerca. I pazienti sono stati classificati mediante l’utilizzo di due manuali: il CFTMEA, specifico per l’età evolutiva, ed il DSM-IV, utile allo scambio di informazioni tra ambienti clinici e di ricerca internazionali. Alla valutazione con la classificazione CFTMEA è stato associato un punteggio (Score) atto a riassumere in un valore semiquantitativo la diagnosi clinica del paziente, al fina di verificare, attraverso l’applicazione di modelli statistici, la significatività della relazione esistente tra le variabili considerate per ogni singolo paziente e il suo funzionamento psichico. Risultati. Dall’elaborazione statistica dei dati raccolti emerge che il 70% presenta una diagnosi di psicopatologia. Tra le diagnosi psicopatologiche, notiamo soprattutto la presenza di Disturbi Ansiosi e Depressivi. Risultano statisticamente significative correlate allo Score di gravità le seguenti Variabili: 1) funzioni genitoriali (materna e paterna); 2) Stato psichico pre e post-trapianto; 3) Eventi traumatici nel post-trapianto; 4) Intervento NPI; 5)Tempo trascorso tra trapianto e follow up; 6) Tipo d’organo trapiantato. Conclusioni. Lo studio conferma l’ipotesi che il trapianto sia una procedura potenzialmente a rischio per l’equilibrio psicologico del paziente, specialmente in età evolutiva. Lo studio ci suggerisce di considerare, parallelamente all’aspetto “tecnico” di questo atto chirurgico e medico, anche le implicazioni psicologiche e le necessità assistenziali di tali pazienti e delle loro famiglie, al fine di offrire loro un servizio adeguato ed un aiuto rispetto alle specifiche problematiche emerse
2009
Italiano
rischio psicopatologico, trapianto, età evolutiva
Università degli studi di Padova
136
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Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-105130