Comunicare l’Astronomia Nel primo Capitolo della presente Tesi di Dottorato viene analizzata la realtà della comunicazione scientifica nella sua duplice funzione, quella di informazione e di divulgazione; la percezione della fisica e dell’astrofisica e l’interesse che riveste sul grande pubblico. La comunicazione scientifica, nella sua accezione più vasta, ha sempre avuto nel tempo proprie caratteristiche, come atto di scambio e di diffusione nell’ambito della comunità scientifica dei risultati acquisiti e delle scoperte raggiunte, per facilitare e consentire il coordinamento per ogni ulteriore progresso nei rispettivi rami di ricerca. Si parla a tal proposito di «informazione scientifica». A questa funzione primaria, se ne aggiunge una seconda non meno importante, che è quella della divulgazione scientifica, diretta a raggiungere con un linguaggio più semplice un pubblico molto ampio, con caratteristiche culturali disomogenee, come quelle che possono riscontrarsi nel mondo politico, nel mondo industriale, in quello della scuola e così via. Come sottolinea la Commissione Europea, la scienza e la tecnologia influenzano in maniera crescente la società: «ogni giorno il progresso scientifico e tecnologico fornisce innovazioni essenziali alla nostra qualità di vita. Le nuove scoperte nelle scienze, nella tecnologia dell’informazione, così come nel mondo della fisica, stanno influenzando fortemente le strutture sociali, economiche, politiche e etiche a cui siamo abituati» (Commissione Europea, 2005). I cittadini europei risultano in parte interessati alle attività e ai risultati della scienza, ma nello stesso tempo percepiscono di avere una preparazione non sempre adeguata a comprenderli. Questo divario è stato solo in parte colmato attraverso le azioni sviluppate nel corso degli ultimi due decenni. Oggi la cultura astrofisica, nonostante la curiosità che spinge i più ad interessarsene, non è abbastanza valutata dall’opinione pubblica, perché è diffusa la concezione che essa non sia utile ai fini della vita di ogni giorno. Poca considerazione, da parte dell’opinione pubblica, si ha quindi dell’utilità della ricerca astronomica; si ha l’idea che essa sia fine a se stessa. In realtà, la ricerca astronomica ha riscontrato delle importanti applicazioni soprattutto nel campo industriale e medico, che ora vengono considerate molto utili. I mezzi di comunicazione di massa presentano spesso dei servizi dedicati all’Astronomia, ma non tutti risultano attendibili. Spesso viene privilegiata la notizia clamorosa, a volte addirittura non del tutto conforme al vero, rispetto a una più pacata e seria spiegazione del fenomeno, che apporti un reale beneficio in termini di conoscenza. Coloro che vogliono comunicare l’Astronomia devono porsi di fronte a questo problema per rettificare eventuali inesattezze e guidare il pubblico interessato alla corretta interpretazione della notizia. Alla fine del capitolo viene dato spazio alla radio come mezzo di comunicazione. All’interno dell’abitazione, la televisione ha un ruolo centrale, specie nelle interazioni fra i vari membri del nucleo familiare, ma la radio si distingue come mezzo della fruizione individuale, nei vari ambienti della casa o sovrapposta alle pratiche quotidiane, con le quali, impegnando soltanto l’udito e non la vista, sviluppa un’ineguagliata compatibilità. Nella fruizione in mobilità, nei luoghi di lavoro e negli ambienti collettivi (centri commerciali, grandi magazzini), la radio molto spesso non ha alternative e sviluppa così con larghezza una funzione di accompagnamento. Il costo relativamente basso degli impianti di trasmissione e messa in onda, e dell’accesso alle frequenze, hanno favorito la persistenza di livelli di concentrazione bassi, rispetto all’assetto duopolistico del sistema televisivo e, dunque, la compresenza di un numero elevato di emittenti effettivamente ascoltabili in quasi ogni località del Paese; questo dato di sistema, congiunto alle particolari caratteristiche che ha l’ascolto rispetto alla più complessa fruizione audiovisiva, ha permesso alla radio di intercettare pubblici molto segmentati. In radio, infatti, prevale la fidelizzazione, cioè la pratica di ascolto di emittenti riconosciute e abitualmente frequentate; la stessa tecnologia, ad esempio quella dell’autoradio, si è indirizzata più a garantire la continuità dell’ascolto nella mobilità (con il sistema RDS, radio data system), che la possibilità di continui cambiamenti di sintonia. E’ significativo che anche nelle argomentazioni con cui è stato promosso il DAB (digital audio broadcasting) un posto centrale spetti alla possibilità di meglio assecondare la fidelizzazione degli ascoltatori alla loro emittente. La radio è, quindi, un mezzo capace di costituire nicchie di pubblico e, da tempo, si è messa in grado di sviluppare con loro rapporti intensi che superino la monodirezionalità propria del broadcasting. Ciò si è realizzato con l’uso del telefono nelle trasmissioni, assai più felice in radio che in televisione grazie alla parità dei mezzi a disposizione tra l’ascoltatore che telefona e il conduttore in studio; una caratteristica accentuata dall’uso dei cellulari e degli SMS. Il telefono ha consentito alle radio forti economie nel reperimento di personaggi da far intervenire nei programmi (senza il vincolo della loro presenza fisica) e, in varie emittenti, ha favorito l’apporto degli ascoltatori nella produzione e nell’aggiornamento delle informazioni: ad esempio, di quelle del traffico. La rete Internet ha accentuato queste caratteristiche, che tutte insieme consentono alle radio di svolgere originali funzioni identitarie, partecipative e connettive. Con la prima, le emittenti danno voce a particolari identità di gruppi legati da interessi comuni musicali, religiosi, sportivi, culturali o politici; la funzione partecipativa è invece garantita dall’azione di integrazione sociale e di interscambio informativo promossa da ciascuna radio. Si parla di funzione connettiva in quanto la radio permette a tutti di mantenere una connessione con la società. L’affermazione dell’information and communication technology porta con sé la convergenza multimediale; non più un consumo che si distribuisce su vari media, ma la possibilità che contenuti e pratiche sociali diverse, media domestici e media collettivi, dal vivo o riprodotti, si intreccino generando contenuti «multipiattaforma», compatibili con un ventaglio ampio di mezzi grazie alla comune adozione di tecnologie digitali. La radio partecipa alla convergenza sviluppando una forte sinergia con Internet, dovuta alla facilità con cui i file audio transitano sulla rete, rispetto ai più pesanti file video, ma soprattutto alla comune natura di media personali e interattivi. Le tecnologie di streaming (che permettono di diffondere una radio via web) hanno permesso anche alle emittenti radio di effettuare un narrowcasting via Internet, e di costruirne nuove espressamente dedicate alla rete. Con tale forma di accesso, un’emittente locale, ricevibile soltanto in una piccola valle, può essere ascoltata in tutto il mondo riconfigurando il rapporto fra locale e globale; ma può anche costruire la propria programmazione prelevando da altre emittenti o agenzie in rete parte dei contenuti. Nei capitoli II e III viene analizzata la possibilità di fare comunicazione dell’astrofisica attraverso la radio in Italia, citando un caso concreto. Si tratta del progetto «Tutti Dentro» programma radiofonico dedicato all’astronomia e all’astronautica, incentrato sui due volti del Cielo: quello romantico e suggestivo, raccontato dalle «stelle» della musica, dello spettacolo, del cinema e dello sport e quello più sconosciuto, svelato dall’entusiasmo dei giovani ricercatori che lo vivono per professione. Per più di due anni, «Tutti Dentro» è andato in onda in quasi 100 radio locali italiane con l’obiettivo di coinvolgere gli esperti della cultura e dello spettacolo e i ricercatori e affrontando con loro alcuni grandi temi della ricerca scientifica e della comunicazione, quali per esempio: le missioni sulla Luna, il sogno della conquista di Marte, il pericolo asteroidi, l’acceleratore di particelle LHC, l’astronomia nei «Simpson», gli animali sacrificati durante i primi voli spaziali, il fumetto dell’Anno dell’Astronomia «Le Vite di Galileo», i cambiamenti climatici, ecc. Col mio collega Luca Nobili, che dal 2004 realizza «Urania», il Notiziario di Astronomia e Astronautica per l’Istituito Nazionale di Astrofisica (INAF), il progetto «Tutti Dentro» ha avuto inizio nel luglio 2007 ed è continuato solo con qualche pausa fino a gennaio 2009 con un totale di 52 puntate settimanali di circa venti-trenta minuti ciascuna. Dai grafici ricavati risulta che quasi il 40% delle emittenti ha scelto un orario mattutino di messa in onda del programma «Tutti Dentro», il 23% un orario pomeridiano, un 13% in orario serale e solo un 3% in orario notturno. Sia le emittenti in FM che quelle Web (e di conseguenza la totalità di radio) hanno scelto un giorno feriale di messa in onda. (da un 69% di radio in FM e da un 78% di Web Radio). Se teniamo conto dell’andamento dell’ascolto nel corso della giornata, il prime time della radio è il mattino, con un picco massimo tra le 7 e le 9, la fascia in cui la radio svolge una funzione informativa essenziale anche per chi poi non l’ascolta più nel resto della giornata. In questa fascia (che, comunque, non rientra nel caso di «Tutti Dentro») gli uomini sono più numerosi delle donne, mentre nel corso della mattinata il rapporto si inverte, fino all’ora di pranzo, quando l’ascolto totale cala verticalmente a favore della TV. Nel pomeriggio molte casalinghe tengono accesa la TV o comunque non riaccendono la radio, mentre nel pubblico maschile, più consistente anche a ora di pranzo, si registra una ripresa maggiore fino a ora di cena, quando il prime time televisivo riduce ai minimi termini l’audience totale. Le differenze per sesso sono anche il risultato del fatto che nel complesso gli uomini trascorrono più tempo fuori casa e in automobile e di conseguenza ricorrono alla radio anche per funzioni che in ambito domestico sono svolte dalla TV, di tipo sia informativo sia di compagnia e intrattenimento (Fenati & Scaglioni, 2001). Si può dedurre da questo fatto che al mattino sono soprattutto le donne a seguire o ad aver seguito «Tutti Dentro», nel pomeriggio e di sera gli uomini. Si tratta in genere di un pubblico adulto, dato che per i teenager è soprattutto la scuola a definire i ritmi di vita e quindi i tempi di fruizione della radio e ovviamente manca il fenomeno importantissimo dell’ascolto in auto. Oltre allo straordinario picco mattutino in coincidenza con il primo drive time, l’ascolto ha una piccola impennata all’ora di pranzo (e qui si colloca «Tutti Dentro» per un 23% delle radio), quando chi non può guardare la TV sente le ultime notizie alla radio e alle 19, in coincidenza con il secondo drive time, quando chi rientra dal lavoro in automobile sceglie spesso programmi di informazione anziché musica e intrattenimento (un 13% delle emittenti ha mandato «Tutti Dentro» tra le 18 e le 24). Nel IV capitolo viene presentato il progetto relativo al Blog di «Tutti Dentro», che nasce ufficialmente nel gennaio 2008, dall’esigenza di far continuare le parole dette in radio anche sulla rete, al fine di creare delle community che continuino a discutere, confrontarsi, raccontarsi attorno ai temi introdotti dalla trasmissione radiofonica. Dopo la fine della messa in onda della VI serie, il Blog ha continuato a vivere e a prendere una direzione leggermente diversa da quella iniziale, di sola raccolta degli intervistati. Ascoltatori affezionati, da una parte, e colleghi dall’altra hanno sottolineato l’importanza di estendere questo scopo primario di completamento delle interviste ad una comunicazione dell’astronomia, che non fosse solamente un semplice resoconto di fatti, ma una spiegazione semplice e chiara di alcuni concetti astronomici e la diffusione di un’immagine dell’astronomia e dell’astronomo più giovane e realistica, allontanando lo stereotipo dello scienziato tipicamente vecchio che punta l’occhio al cannocchiale. In questo modo, il Blog è diventato un luogo di dibattito delle principali questioni astronomiche ancora aperte. Non solo: è diventato sempre più un Blog di Astronomi professionisti, con dottorandi e ricercatori che intervenivano lasciando non solo risposte ma anche pubblicando articoli. In particolare, con il collega Giovanni La Mura è nata una collaborazione quasi costante nella pubblicazione dei post; altri colleghi, come Gabriele Umbriaco, Andrea Macco, Martina Dorigo, Roberto Caimmi, Altavilla Giuseppe, Marco Castellani e alcuni astrofili o amici, come Amedeo De Marchi, Flavio Chinellato, Prasanna Deshapriya dell’International Year of Astronomy 2009 - Sri Lanka (IYA2009 Sri Lanka) hanno dato un contributo notevole al Blog con suggerimenti, commenti e post. Due astrofili conosciuti su Facebook, Joseph Marteleur, Presidente della Fédération Francophone d’Astronomie Amateurs de Belgique (FFAAB), e Antonio Bruno Umberto Colosimo, Promotore d’arte in Pramantha Arte hanno quotidianamente linkato le pagine del Blog «Tutti Dentro» sulla loro Home Page di Facebook. Un astrofilo belga, Eric Soucy di Ohain ha apprezzato molto la possibilità di pubblicare le sue foto astronomiche sul Blog «Tutti Dentro». I risultati e le considerazioni future che riguardano il progetto vengono riassunte nel V capitolo. La comunicazione dell’astronomia, con l’uso delle nuove tecnologie multimediali in radio, è stato il principale obiettivo di questo progetto, evitando di seguire la vecchia formula dei programmi scientifici, basati su lunghe interviste allo scienziato, tentando di superare allo stesso tempo lo stereotipo dell’esperto che insegna la scienza al popolo poco istruito. Si è adottata una nuova formula utilizzando il linguaggio radiofonico più semplice e immediato al fine di inserire il programma nel flusso della radio. Questa esperienza conferma che la radio è un grande mezzo per diffondere l’astronomia a un vasto pubblico in un modo nuovo e non tradizionale. Ci si augura che il format usato, le strategie adottate e i risultati descritti possano essere utili a coloro che sono interessati alla scienza in radio. Il risultato ottenuto con «Tutti Dentro» può essere un buon riferimento e, in alcuni casi, un punto di partenza per creare nuovi programmi radiofonici per la comunicazione dell’astronomia e dell’astrofisica, non solo nell’Anno Internazionale dell’Astronomia 2009. Nel capitolo VI vengono presentati i riconoscimenti ed i premi ottenuti dal programma radiofonico. Il 10 agosto 2007 in occasione dell’annuale evento delle «Lacrime di San Lorenzo», il TG3 Veneto delle ore 14 e il TG1 delle ore 23 hanno mandato in onda un servizio dedicato a «Tutti Dentro». Mercoledì 3 dicembre 2008 presso il Centro Congressi Nuova Fiera di Roma, «Tutti Dentro» è stato premiato da eContent Award Italy classificandosi al secondo posto nella categoria eScience per il miglior contenuto in formato digitale. Tra le varie esperienze sviluppate all’interno del programma e dell’Anno Internazionale dell’Astronomia 2009 un progetto, in particolare, ha avuto uno sbocco ulteriore nell’ambito della comunicazione, raccontato e analizzato nel capitolo VII. Si tratta dell’adattamento e traduzione in italiano del fumetto ufficiale dell’Anno Internazionale dell’Astronomia «Le vite di Galileo» dello svizzero Fiami, che si è circondato di astronomi e storici per realizzarlo. Non si è trattata di una semplice traduzione ma si è dovuti andare oltre, compiendo un vero e proprio recupero delle fonti storiche, l’analisi delle citazioni, uno studio delle varie epoche storiche e delle conoscenze scientifiche dell’epoca, oltre ad una cura dettagliata dei personaggi del fumetto. Un lavoro che si è concluso dopo un anno di lavoro con la pubblicazione nel settembre 2009 da parte della Casa Editrice CLEUP di Padova. Il fumetto è stato presentato ufficialmente al XLII Congresso Nazionale dell’Unione Astrofili Italiani (UAI) con una presentazione che Fiami ed io abbiamo tenuto presso il Palazzo Moroni (sede del Municipio di Padova), il 26 settembre 2009. Una seconda conferenza si è svolta il 7 gennaio 2010 presso il Gruppo Astrofili Salese «Galileo Galilei» di Santa Maria di Sala (Venezia); altre due (con l’autore) sono in programma per il 7 – 8 maggio 2010 a Orvieto e Acquapendente, grazie al contributo dell’Associazione Scientifica Astronomica «Nuova Pegasus». Al momento, una conferenza resta ancora da fissare con l’Associazione Marchigiana Astrofili di Ancona e con il Planetario di Padova. Dopo aver lasciato una copia del fumetto a Massimo Lombardi, Direttore Responsabile di RadioOndaUno, sono stata invitata negli studi della radio il 30 dicembre 2009 per registrare una puntata speciale dedicata al lavoro di Fiami e al mio, di traduzione e adattamento in lingua italiana. La puntata è stata mandata in onda il 12 gennaio 2010 alle ore 14:00 e in replica alle 22:20. Grazie ai numerosi post sul Blog «Tutti Dentro» e ai link nella mia Home Page di Facebook, l’interesse per il fumetto di Fiami è stato ben accolto anche da Prasanna Deshapriya, dell’Università di Peradeniya di Kandy, Sri Lanka, Coordinatore nazionale per l’IYA2009 che ha espresso il suo desiderio di realizzare una versione in cingalese. Le trattative sono ancora in corso. Una pagina speciale alla copia in versione inglese del fumetto è stata dedicata da Prasanna Deshapriya nel suo Blog «IYA2009 – Astronomy Sri Lanka» e su YouTube con un video, con un ringraziamento particolare per il mio contributo alla diffusione della notizia. Joseph Marteleur, Presidente della Fédération Francophone d’Astronomie Amateurs de Belgique (FFAAB) mi ha richiesto una copia in francese tramite Facebook, dopo aver visto i numerosi link al fumetto. Da quanto si può concludere, la Web Radio, Facebook e il Blog «Tutti Dentro» si sono rivelati ottimi mezzi di diffusione delle iniziative proposte all’interno dell’Anno Internazionale dell’Astronomia 2009. Il fumetto di Fiami, «Le vite di Galileo» è un esempio significativo in cui la comunicazione della scienza viene fatta coinvolgendo esperti di vari campi per ottenere un’opera educativa con un notevole riscontro a livello internazionale, con edizioni in sette lingue e oltre 26.500 copie diffuse in Europa e Asia. La comunicazione dell’astronomia viene fatta anche da ricercatori stessi, che hanno deciso di cimentarsi con questo nuovo mestiere in misura e con ruoli differenti per avvicinare i giovani alla scienza, in particolare all’astrofisica. Nell’ultima parte del capitolo VII è riportata la testimonianza e il lavoro svolto dal Professor Bruce Bassett, cosmologo del South African Astronomical Observatory, per realizzare «La relatività a fumetti» (pubblicato in Italia nel 2008 da Raffaello Cortina Editore).
Comunicare l'Astronomia. L'incontro con le stelle tra informazione e divulgazione
MASIERO, SABRINA
2010
Abstract
Comunicare l’Astronomia Nel primo Capitolo della presente Tesi di Dottorato viene analizzata la realtà della comunicazione scientifica nella sua duplice funzione, quella di informazione e di divulgazione; la percezione della fisica e dell’astrofisica e l’interesse che riveste sul grande pubblico. La comunicazione scientifica, nella sua accezione più vasta, ha sempre avuto nel tempo proprie caratteristiche, come atto di scambio e di diffusione nell’ambito della comunità scientifica dei risultati acquisiti e delle scoperte raggiunte, per facilitare e consentire il coordinamento per ogni ulteriore progresso nei rispettivi rami di ricerca. Si parla a tal proposito di «informazione scientifica». A questa funzione primaria, se ne aggiunge una seconda non meno importante, che è quella della divulgazione scientifica, diretta a raggiungere con un linguaggio più semplice un pubblico molto ampio, con caratteristiche culturali disomogenee, come quelle che possono riscontrarsi nel mondo politico, nel mondo industriale, in quello della scuola e così via. Come sottolinea la Commissione Europea, la scienza e la tecnologia influenzano in maniera crescente la società: «ogni giorno il progresso scientifico e tecnologico fornisce innovazioni essenziali alla nostra qualità di vita. Le nuove scoperte nelle scienze, nella tecnologia dell’informazione, così come nel mondo della fisica, stanno influenzando fortemente le strutture sociali, economiche, politiche e etiche a cui siamo abituati» (Commissione Europea, 2005). I cittadini europei risultano in parte interessati alle attività e ai risultati della scienza, ma nello stesso tempo percepiscono di avere una preparazione non sempre adeguata a comprenderli. Questo divario è stato solo in parte colmato attraverso le azioni sviluppate nel corso degli ultimi due decenni. Oggi la cultura astrofisica, nonostante la curiosità che spinge i più ad interessarsene, non è abbastanza valutata dall’opinione pubblica, perché è diffusa la concezione che essa non sia utile ai fini della vita di ogni giorno. Poca considerazione, da parte dell’opinione pubblica, si ha quindi dell’utilità della ricerca astronomica; si ha l’idea che essa sia fine a se stessa. In realtà, la ricerca astronomica ha riscontrato delle importanti applicazioni soprattutto nel campo industriale e medico, che ora vengono considerate molto utili. I mezzi di comunicazione di massa presentano spesso dei servizi dedicati all’Astronomia, ma non tutti risultano attendibili. Spesso viene privilegiata la notizia clamorosa, a volte addirittura non del tutto conforme al vero, rispetto a una più pacata e seria spiegazione del fenomeno, che apporti un reale beneficio in termini di conoscenza. Coloro che vogliono comunicare l’Astronomia devono porsi di fronte a questo problema per rettificare eventuali inesattezze e guidare il pubblico interessato alla corretta interpretazione della notizia. Alla fine del capitolo viene dato spazio alla radio come mezzo di comunicazione. All’interno dell’abitazione, la televisione ha un ruolo centrale, specie nelle interazioni fra i vari membri del nucleo familiare, ma la radio si distingue come mezzo della fruizione individuale, nei vari ambienti della casa o sovrapposta alle pratiche quotidiane, con le quali, impegnando soltanto l’udito e non la vista, sviluppa un’ineguagliata compatibilità. Nella fruizione in mobilità, nei luoghi di lavoro e negli ambienti collettivi (centri commerciali, grandi magazzini), la radio molto spesso non ha alternative e sviluppa così con larghezza una funzione di accompagnamento. Il costo relativamente basso degli impianti di trasmissione e messa in onda, e dell’accesso alle frequenze, hanno favorito la persistenza di livelli di concentrazione bassi, rispetto all’assetto duopolistico del sistema televisivo e, dunque, la compresenza di un numero elevato di emittenti effettivamente ascoltabili in quasi ogni località del Paese; questo dato di sistema, congiunto alle particolari caratteristiche che ha l’ascolto rispetto alla più complessa fruizione audiovisiva, ha permesso alla radio di intercettare pubblici molto segmentati. In radio, infatti, prevale la fidelizzazione, cioè la pratica di ascolto di emittenti riconosciute e abitualmente frequentate; la stessa tecnologia, ad esempio quella dell’autoradio, si è indirizzata più a garantire la continuità dell’ascolto nella mobilità (con il sistema RDS, radio data system), che la possibilità di continui cambiamenti di sintonia. E’ significativo che anche nelle argomentazioni con cui è stato promosso il DAB (digital audio broadcasting) un posto centrale spetti alla possibilità di meglio assecondare la fidelizzazione degli ascoltatori alla loro emittente. La radio è, quindi, un mezzo capace di costituire nicchie di pubblico e, da tempo, si è messa in grado di sviluppare con loro rapporti intensi che superino la monodirezionalità propria del broadcasting. Ciò si è realizzato con l’uso del telefono nelle trasmissioni, assai più felice in radio che in televisione grazie alla parità dei mezzi a disposizione tra l’ascoltatore che telefona e il conduttore in studio; una caratteristica accentuata dall’uso dei cellulari e degli SMS. Il telefono ha consentito alle radio forti economie nel reperimento di personaggi da far intervenire nei programmi (senza il vincolo della loro presenza fisica) e, in varie emittenti, ha favorito l’apporto degli ascoltatori nella produzione e nell’aggiornamento delle informazioni: ad esempio, di quelle del traffico. La rete Internet ha accentuato queste caratteristiche, che tutte insieme consentono alle radio di svolgere originali funzioni identitarie, partecipative e connettive. Con la prima, le emittenti danno voce a particolari identità di gruppi legati da interessi comuni musicali, religiosi, sportivi, culturali o politici; la funzione partecipativa è invece garantita dall’azione di integrazione sociale e di interscambio informativo promossa da ciascuna radio. Si parla di funzione connettiva in quanto la radio permette a tutti di mantenere una connessione con la società. L’affermazione dell’information and communication technology porta con sé la convergenza multimediale; non più un consumo che si distribuisce su vari media, ma la possibilità che contenuti e pratiche sociali diverse, media domestici e media collettivi, dal vivo o riprodotti, si intreccino generando contenuti «multipiattaforma», compatibili con un ventaglio ampio di mezzi grazie alla comune adozione di tecnologie digitali. La radio partecipa alla convergenza sviluppando una forte sinergia con Internet, dovuta alla facilità con cui i file audio transitano sulla rete, rispetto ai più pesanti file video, ma soprattutto alla comune natura di media personali e interattivi. Le tecnologie di streaming (che permettono di diffondere una radio via web) hanno permesso anche alle emittenti radio di effettuare un narrowcasting via Internet, e di costruirne nuove espressamente dedicate alla rete. Con tale forma di accesso, un’emittente locale, ricevibile soltanto in una piccola valle, può essere ascoltata in tutto il mondo riconfigurando il rapporto fra locale e globale; ma può anche costruire la propria programmazione prelevando da altre emittenti o agenzie in rete parte dei contenuti. Nei capitoli II e III viene analizzata la possibilità di fare comunicazione dell’astrofisica attraverso la radio in Italia, citando un caso concreto. Si tratta del progetto «Tutti Dentro» programma radiofonico dedicato all’astronomia e all’astronautica, incentrato sui due volti del Cielo: quello romantico e suggestivo, raccontato dalle «stelle» della musica, dello spettacolo, del cinema e dello sport e quello più sconosciuto, svelato dall’entusiasmo dei giovani ricercatori che lo vivono per professione. Per più di due anni, «Tutti Dentro» è andato in onda in quasi 100 radio locali italiane con l’obiettivo di coinvolgere gli esperti della cultura e dello spettacolo e i ricercatori e affrontando con loro alcuni grandi temi della ricerca scientifica e della comunicazione, quali per esempio: le missioni sulla Luna, il sogno della conquista di Marte, il pericolo asteroidi, l’acceleratore di particelle LHC, l’astronomia nei «Simpson», gli animali sacrificati durante i primi voli spaziali, il fumetto dell’Anno dell’Astronomia «Le Vite di Galileo», i cambiamenti climatici, ecc. Col mio collega Luca Nobili, che dal 2004 realizza «Urania», il Notiziario di Astronomia e Astronautica per l’Istituito Nazionale di Astrofisica (INAF), il progetto «Tutti Dentro» ha avuto inizio nel luglio 2007 ed è continuato solo con qualche pausa fino a gennaio 2009 con un totale di 52 puntate settimanali di circa venti-trenta minuti ciascuna. Dai grafici ricavati risulta che quasi il 40% delle emittenti ha scelto un orario mattutino di messa in onda del programma «Tutti Dentro», il 23% un orario pomeridiano, un 13% in orario serale e solo un 3% in orario notturno. Sia le emittenti in FM che quelle Web (e di conseguenza la totalità di radio) hanno scelto un giorno feriale di messa in onda. (da un 69% di radio in FM e da un 78% di Web Radio). Se teniamo conto dell’andamento dell’ascolto nel corso della giornata, il prime time della radio è il mattino, con un picco massimo tra le 7 e le 9, la fascia in cui la radio svolge una funzione informativa essenziale anche per chi poi non l’ascolta più nel resto della giornata. In questa fascia (che, comunque, non rientra nel caso di «Tutti Dentro») gli uomini sono più numerosi delle donne, mentre nel corso della mattinata il rapporto si inverte, fino all’ora di pranzo, quando l’ascolto totale cala verticalmente a favore della TV. Nel pomeriggio molte casalinghe tengono accesa la TV o comunque non riaccendono la radio, mentre nel pubblico maschile, più consistente anche a ora di pranzo, si registra una ripresa maggiore fino a ora di cena, quando il prime time televisivo riduce ai minimi termini l’audience totale. Le differenze per sesso sono anche il risultato del fatto che nel complesso gli uomini trascorrono più tempo fuori casa e in automobile e di conseguenza ricorrono alla radio anche per funzioni che in ambito domestico sono svolte dalla TV, di tipo sia informativo sia di compagnia e intrattenimento (Fenati & Scaglioni, 2001). Si può dedurre da questo fatto che al mattino sono soprattutto le donne a seguire o ad aver seguito «Tutti Dentro», nel pomeriggio e di sera gli uomini. Si tratta in genere di un pubblico adulto, dato che per i teenager è soprattutto la scuola a definire i ritmi di vita e quindi i tempi di fruizione della radio e ovviamente manca il fenomeno importantissimo dell’ascolto in auto. Oltre allo straordinario picco mattutino in coincidenza con il primo drive time, l’ascolto ha una piccola impennata all’ora di pranzo (e qui si colloca «Tutti Dentro» per un 23% delle radio), quando chi non può guardare la TV sente le ultime notizie alla radio e alle 19, in coincidenza con il secondo drive time, quando chi rientra dal lavoro in automobile sceglie spesso programmi di informazione anziché musica e intrattenimento (un 13% delle emittenti ha mandato «Tutti Dentro» tra le 18 e le 24). Nel IV capitolo viene presentato il progetto relativo al Blog di «Tutti Dentro», che nasce ufficialmente nel gennaio 2008, dall’esigenza di far continuare le parole dette in radio anche sulla rete, al fine di creare delle community che continuino a discutere, confrontarsi, raccontarsi attorno ai temi introdotti dalla trasmissione radiofonica. Dopo la fine della messa in onda della VI serie, il Blog ha continuato a vivere e a prendere una direzione leggermente diversa da quella iniziale, di sola raccolta degli intervistati. Ascoltatori affezionati, da una parte, e colleghi dall’altra hanno sottolineato l’importanza di estendere questo scopo primario di completamento delle interviste ad una comunicazione dell’astronomia, che non fosse solamente un semplice resoconto di fatti, ma una spiegazione semplice e chiara di alcuni concetti astronomici e la diffusione di un’immagine dell’astronomia e dell’astronomo più giovane e realistica, allontanando lo stereotipo dello scienziato tipicamente vecchio che punta l’occhio al cannocchiale. In questo modo, il Blog è diventato un luogo di dibattito delle principali questioni astronomiche ancora aperte. Non solo: è diventato sempre più un Blog di Astronomi professionisti, con dottorandi e ricercatori che intervenivano lasciando non solo risposte ma anche pubblicando articoli. In particolare, con il collega Giovanni La Mura è nata una collaborazione quasi costante nella pubblicazione dei post; altri colleghi, come Gabriele Umbriaco, Andrea Macco, Martina Dorigo, Roberto Caimmi, Altavilla Giuseppe, Marco Castellani e alcuni astrofili o amici, come Amedeo De Marchi, Flavio Chinellato, Prasanna Deshapriya dell’International Year of Astronomy 2009 - Sri Lanka (IYA2009 Sri Lanka) hanno dato un contributo notevole al Blog con suggerimenti, commenti e post. Due astrofili conosciuti su Facebook, Joseph Marteleur, Presidente della Fédération Francophone d’Astronomie Amateurs de Belgique (FFAAB), e Antonio Bruno Umberto Colosimo, Promotore d’arte in Pramantha Arte hanno quotidianamente linkato le pagine del Blog «Tutti Dentro» sulla loro Home Page di Facebook. Un astrofilo belga, Eric Soucy di Ohain ha apprezzato molto la possibilità di pubblicare le sue foto astronomiche sul Blog «Tutti Dentro». I risultati e le considerazioni future che riguardano il progetto vengono riassunte nel V capitolo. La comunicazione dell’astronomia, con l’uso delle nuove tecnologie multimediali in radio, è stato il principale obiettivo di questo progetto, evitando di seguire la vecchia formula dei programmi scientifici, basati su lunghe interviste allo scienziato, tentando di superare allo stesso tempo lo stereotipo dell’esperto che insegna la scienza al popolo poco istruito. Si è adottata una nuova formula utilizzando il linguaggio radiofonico più semplice e immediato al fine di inserire il programma nel flusso della radio. Questa esperienza conferma che la radio è un grande mezzo per diffondere l’astronomia a un vasto pubblico in un modo nuovo e non tradizionale. Ci si augura che il format usato, le strategie adottate e i risultati descritti possano essere utili a coloro che sono interessati alla scienza in radio. Il risultato ottenuto con «Tutti Dentro» può essere un buon riferimento e, in alcuni casi, un punto di partenza per creare nuovi programmi radiofonici per la comunicazione dell’astronomia e dell’astrofisica, non solo nell’Anno Internazionale dell’Astronomia 2009. Nel capitolo VI vengono presentati i riconoscimenti ed i premi ottenuti dal programma radiofonico. Il 10 agosto 2007 in occasione dell’annuale evento delle «Lacrime di San Lorenzo», il TG3 Veneto delle ore 14 e il TG1 delle ore 23 hanno mandato in onda un servizio dedicato a «Tutti Dentro». Mercoledì 3 dicembre 2008 presso il Centro Congressi Nuova Fiera di Roma, «Tutti Dentro» è stato premiato da eContent Award Italy classificandosi al secondo posto nella categoria eScience per il miglior contenuto in formato digitale. Tra le varie esperienze sviluppate all’interno del programma e dell’Anno Internazionale dell’Astronomia 2009 un progetto, in particolare, ha avuto uno sbocco ulteriore nell’ambito della comunicazione, raccontato e analizzato nel capitolo VII. Si tratta dell’adattamento e traduzione in italiano del fumetto ufficiale dell’Anno Internazionale dell’Astronomia «Le vite di Galileo» dello svizzero Fiami, che si è circondato di astronomi e storici per realizzarlo. Non si è trattata di una semplice traduzione ma si è dovuti andare oltre, compiendo un vero e proprio recupero delle fonti storiche, l’analisi delle citazioni, uno studio delle varie epoche storiche e delle conoscenze scientifiche dell’epoca, oltre ad una cura dettagliata dei personaggi del fumetto. Un lavoro che si è concluso dopo un anno di lavoro con la pubblicazione nel settembre 2009 da parte della Casa Editrice CLEUP di Padova. Il fumetto è stato presentato ufficialmente al XLII Congresso Nazionale dell’Unione Astrofili Italiani (UAI) con una presentazione che Fiami ed io abbiamo tenuto presso il Palazzo Moroni (sede del Municipio di Padova), il 26 settembre 2009. Una seconda conferenza si è svolta il 7 gennaio 2010 presso il Gruppo Astrofili Salese «Galileo Galilei» di Santa Maria di Sala (Venezia); altre due (con l’autore) sono in programma per il 7 – 8 maggio 2010 a Orvieto e Acquapendente, grazie al contributo dell’Associazione Scientifica Astronomica «Nuova Pegasus». Al momento, una conferenza resta ancora da fissare con l’Associazione Marchigiana Astrofili di Ancona e con il Planetario di Padova. Dopo aver lasciato una copia del fumetto a Massimo Lombardi, Direttore Responsabile di RadioOndaUno, sono stata invitata negli studi della radio il 30 dicembre 2009 per registrare una puntata speciale dedicata al lavoro di Fiami e al mio, di traduzione e adattamento in lingua italiana. La puntata è stata mandata in onda il 12 gennaio 2010 alle ore 14:00 e in replica alle 22:20. Grazie ai numerosi post sul Blog «Tutti Dentro» e ai link nella mia Home Page di Facebook, l’interesse per il fumetto di Fiami è stato ben accolto anche da Prasanna Deshapriya, dell’Università di Peradeniya di Kandy, Sri Lanka, Coordinatore nazionale per l’IYA2009 che ha espresso il suo desiderio di realizzare una versione in cingalese. Le trattative sono ancora in corso. Una pagina speciale alla copia in versione inglese del fumetto è stata dedicata da Prasanna Deshapriya nel suo Blog «IYA2009 – Astronomy Sri Lanka» e su YouTube con un video, con un ringraziamento particolare per il mio contributo alla diffusione della notizia. Joseph Marteleur, Presidente della Fédération Francophone d’Astronomie Amateurs de Belgique (FFAAB) mi ha richiesto una copia in francese tramite Facebook, dopo aver visto i numerosi link al fumetto. Da quanto si può concludere, la Web Radio, Facebook e il Blog «Tutti Dentro» si sono rivelati ottimi mezzi di diffusione delle iniziative proposte all’interno dell’Anno Internazionale dell’Astronomia 2009. Il fumetto di Fiami, «Le vite di Galileo» è un esempio significativo in cui la comunicazione della scienza viene fatta coinvolgendo esperti di vari campi per ottenere un’opera educativa con un notevole riscontro a livello internazionale, con edizioni in sette lingue e oltre 26.500 copie diffuse in Europa e Asia. La comunicazione dell’astronomia viene fatta anche da ricercatori stessi, che hanno deciso di cimentarsi con questo nuovo mestiere in misura e con ruoli differenti per avvicinare i giovani alla scienza, in particolare all’astrofisica. Nell’ultima parte del capitolo VII è riportata la testimonianza e il lavoro svolto dal Professor Bruce Bassett, cosmologo del South African Astronomical Observatory, per realizzare «La relatività a fumetti» (pubblicato in Italia nel 2008 da Raffaello Cortina Editore).File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/108025
URN:NBN:IT:UNIPD-108025