L’ambiente ci pone spesso di fronte a diverse opportunità di azione. In molte situazioni diversi piani motori possono essere simultaneamente attivati e la competizione tra questi deve essere risolta per l’esecuzione della risposta appropriata. Nel compito Simon, la posizione dello stimolo influenza i tempi di risposta, nonostante l’informazione spaziale sia irrilevante per l’esecuzione del compito. Alcuni modelli cognitivi postulano due vie parallele di elaborazione dallo stimolo alla risposta. Attraverso una via diretta o automatica, il codice spaziale irrilevante dello stimolo attiva la risposta corrispondente mentre una via indiretta, volontaria attiva la risposta corretta. Quando i due codici di risposta non coincidono, si verifica un conflitto che deve essere risolto perché la risposta corretta possa essere eseguita. L’obiettivo del presente lavoro era di valutare, attraverso la stimolazione magnetica transcranica (TMS), il contributo di diverse aree corticali che formano un network frontoparietale, nell’attivazione e nella selezione della risposta in situazione di conflitto. I risultati del primo studio hanno mostrato che distinte sub-regioni della corteccia parietale posteriore (PPC) svolgono un ruolo critico in diversi aspetti della trasmissione visuomotoria attraverso la quale è attivata la risposta sulla base delle informazioni spaziali irrilevanti nel compito Simon. Il secondo studio riporta evidenza del coinvolgimento dei campi dell’occhio frontali (FEF), un’area implicata nel controllo dei movimenti oculari, nella generazione dell’effetto Simon. Infine, i risultati dell’ultimo esperimento suggeriscono che la selezione della risposta e la risoluzione del conflitto sono mediate dalla corteccia premotoria. Questo lavoro fornisce un contributo nello studio delle basi neurali del conflitto attraverso un approccio che si propone, non soltanto di individuare le aree cerebrali coinvolte in un certo processo, ma anche di specificarne il contribuito relativo attraverso lo studio del timing di attivazione.
Activation and selection of competing responses: a TMS study of the frontoparietal network
BARDI, LARA
2011
Abstract
L’ambiente ci pone spesso di fronte a diverse opportunità di azione. In molte situazioni diversi piani motori possono essere simultaneamente attivati e la competizione tra questi deve essere risolta per l’esecuzione della risposta appropriata. Nel compito Simon, la posizione dello stimolo influenza i tempi di risposta, nonostante l’informazione spaziale sia irrilevante per l’esecuzione del compito. Alcuni modelli cognitivi postulano due vie parallele di elaborazione dallo stimolo alla risposta. Attraverso una via diretta o automatica, il codice spaziale irrilevante dello stimolo attiva la risposta corrispondente mentre una via indiretta, volontaria attiva la risposta corretta. Quando i due codici di risposta non coincidono, si verifica un conflitto che deve essere risolto perché la risposta corretta possa essere eseguita. L’obiettivo del presente lavoro era di valutare, attraverso la stimolazione magnetica transcranica (TMS), il contributo di diverse aree corticali che formano un network frontoparietale, nell’attivazione e nella selezione della risposta in situazione di conflitto. I risultati del primo studio hanno mostrato che distinte sub-regioni della corteccia parietale posteriore (PPC) svolgono un ruolo critico in diversi aspetti della trasmissione visuomotoria attraverso la quale è attivata la risposta sulla base delle informazioni spaziali irrilevanti nel compito Simon. Il secondo studio riporta evidenza del coinvolgimento dei campi dell’occhio frontali (FEF), un’area implicata nel controllo dei movimenti oculari, nella generazione dell’effetto Simon. Infine, i risultati dell’ultimo esperimento suggeriscono che la selezione della risposta e la risoluzione del conflitto sono mediate dalla corteccia premotoria. Questo lavoro fornisce un contributo nello studio delle basi neurali del conflitto attraverso un approccio che si propone, non soltanto di individuare le aree cerebrali coinvolte in un certo processo, ma anche di specificarne il contribuito relativo attraverso lo studio del timing di attivazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/108201
URN:NBN:IT:UNIPD-108201