Le pianure alluvionali si caratterizzano per la debole inclinazione e le morfologie fluviali che le costituiscono risultano difficilmente percepibili sul terreno. In questa ricerca, due metodologie sono applicate allo studio gemorfologico della pianura veneto-friulana e di quella del Murghab (Tukmenistan): l’analisi di DEM e di immagini telerilevate, da piattaforma satellitare e aerea. I DEM costituiscono l’input fondamentale del terrain modeling ma il loro quadro di riferimento teorico è relativamente poco definito. Nell’applicazione di un metodo (DEM) dove l’incertezza è sempre latente, si sente il bisogno di fornire una sintesi dei modelli concettuali adottati in questa ricerca. L’analisi morfometrica condotta sul DEM della pianura veneta, adeguatamente preparato, consente la classificazione automatica delle morfologie con un buon grado di coerenza. L’analisi statistica delle curvature dimostra il loro forte significato geomorfologico e si rivela d’ausilio per caratterizzare i processi che nel tempo hanno generato le diverse superfici che costituiscono la pianura. L’acquisizione e l’elaborazione di dati telerilevati di dettaglio nella bassa pianura venetofriulana attraversata dalla via Annia (di epoca romana), che congiungeva le principali città dell’Alto Adriatico, ha portato buoni risultati. I cropmark rivelano con straordinaria chiarezza “frammenti” della millenaria interazione tra dinamiche naturali e antropiche in questa porzione di territorio. Entrambi i metodi si sono rivelati efficaci nello studio dell’evoluzione geomorfologica del terminal fan del Murghab. La monotonia morfologica che caratterizza le pianure contrasta con la complessità delle interazioni tra i processi che ne controllano l’evoluzione. Un adeguato utilizzo incrociato di entrambe le metodologie, seguito dalla validazione sul terreno, può fornire un sostanziale contributo allo studio geomorfologico delle pianure alluvionali.
DEM e telerilevamento per lo studio geomorfologico delle pianure alluvionali
NINFO, ANDREA
2009
Abstract
Le pianure alluvionali si caratterizzano per la debole inclinazione e le morfologie fluviali che le costituiscono risultano difficilmente percepibili sul terreno. In questa ricerca, due metodologie sono applicate allo studio gemorfologico della pianura veneto-friulana e di quella del Murghab (Tukmenistan): l’analisi di DEM e di immagini telerilevate, da piattaforma satellitare e aerea. I DEM costituiscono l’input fondamentale del terrain modeling ma il loro quadro di riferimento teorico è relativamente poco definito. Nell’applicazione di un metodo (DEM) dove l’incertezza è sempre latente, si sente il bisogno di fornire una sintesi dei modelli concettuali adottati in questa ricerca. L’analisi morfometrica condotta sul DEM della pianura veneta, adeguatamente preparato, consente la classificazione automatica delle morfologie con un buon grado di coerenza. L’analisi statistica delle curvature dimostra il loro forte significato geomorfologico e si rivela d’ausilio per caratterizzare i processi che nel tempo hanno generato le diverse superfici che costituiscono la pianura. L’acquisizione e l’elaborazione di dati telerilevati di dettaglio nella bassa pianura venetofriulana attraversata dalla via Annia (di epoca romana), che congiungeva le principali città dell’Alto Adriatico, ha portato buoni risultati. I cropmark rivelano con straordinaria chiarezza “frammenti” della millenaria interazione tra dinamiche naturali e antropiche in questa porzione di territorio. Entrambi i metodi si sono rivelati efficaci nello studio dell’evoluzione geomorfologica del terminal fan del Murghab. La monotonia morfologica che caratterizza le pianure contrasta con la complessità delle interazioni tra i processi che ne controllano l’evoluzione. Un adeguato utilizzo incrociato di entrambe le metodologie, seguito dalla validazione sul terreno, può fornire un sostanziale contributo allo studio geomorfologico delle pianure alluvionali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/108434
URN:NBN:IT:UNIPD-108434