L'analisi territorialista è un approccio geografico attento allo sviluppo e alle trasformazioni delle relazioni tra attori e territorio. Questa prospettiva di studio permette di ricostruire i processi che hanno determinato le forme di organizzazione del territorio (la territorializzazione) e la struttura delle relazioni tra gli attori che si costruiscono attraverso il territorio (la territorialità), anche per comprendere il perché delle situazioni problematiche che si presentano in un dato momento (deterritorializzazioni, territorialità instabili). L'approccio territorialista è stato applicato ai distretti produttivi del modello nordest, investiti da grandi trasformazioni in seguito ai processi di delocalizzazione e internazionalizzazione. I distretti, formati da un fitto tessuto di piccole e medie imprese, hanno infatti aperto i loro confini ai territori dove le aziende hanno delocalizzato. Si è così destrutturata l'organizzazione consolidata delle relazioni tra attori e territorio. Il distretto dello Sportsystem di Montebelluna, in provincia di Treviso (regione Veneto), costituisce un caso interessante per osservare questi processi, perché caratterizzato da una lunga storia imprenditoriale nel settore della calzatura (tradizionale nel made in Italy) e, oggi, da forti processi delocalizzativi diretti principalmente verso la Romania, parallelamente all'ingresso nel distretto di aziende multinazionali, alla ricerca di prossimità rispetto a quei fattori che hanno creato il successo del distretto. Lo studio della storia del territorio distrettuale, delle reti che ne identificano e modificano nel tempo la struttura e delle rappresentazioni che veicolano il suo ruolo attuale, è stato condotto attraverso l'analisi degli attori, del territorio e delle relazioni, anche attraverso indagini sul campo. La ricerca ha portato ad una riflessione sulla realtà attuale del distretto: nonostante i richiami continui nella stampa nazionale e internazionale al suo successo e ai suoi investimenti in innovazione e ricerca, si evidenzia la presenza di molteplici territorialità, ognuna improntata a logiche differenti, che derivano da relazioni asimmetriche tra gli attori (locali e globali), ripercuotendosi problematicamente sull'organizzazione del territorio. Queste territorialità possono essere riassunte in due categorie principali. Da un lato ci sono le territorialità delle grandi imprese fortemente internazionalizzate -che hanno delocalizzato la produzione mantenendo nel distretto le fasi a monte e a valle del processo produttivo-, delle medie e piccole imprese che hanno delocalizzato l'intera attività seguendo i movimenti dei loro committenti maggiori, e di quelle che producono attraverso l'attivazione di una rete di subfornitura internazionale: questa territorialità insiste su una maglia che travalica i confini storici del distretto, interessando tutti i territori in cui le aziende estendono la loro azione. La rete organizza gerarchicamente i territori che connette distinguendo tra luoghi della produzione, della subfornitura internazionale e della commercializzazione dei prodotti finiti: un'organizzazione mobile, però, che segue i mutamenti dovuti a fattori contestuali e congiunturali nei Paesi di insediamento. Questa particolare organizzazione territoriale è chiaramente identificabile nel caso delle connessioni che si creano tra Veneto, Romania e Tunisia, attraverso le attività multisituate dell'imprenditoria distrettuale. Dall'altro lato osserviamo le territorialità di tutti quegli attori che continuano a insistere all'interno dei confini storici del distretto: le aziende che non hanno delocalizzato e che devono far fronte alla carenza di lavoratori specializzati nelle fasi produttive di cui si sono perse competenze in seguito al decentramento all'estero; gli addetti della catena di produzione della scarpa che, in seguito alla chiusura e allo spostamento delle linee produttive, devono ricollocarsi nel mercato; gli attori istituzionali, che cercano di seguire i movimenti dell'imprenditoria per regolare i processi, ma sono in realtà bloccati in ambiti d'azione delimitati dai confini territoriali di pertinenza. Le territorialità che si intersecano nel territorio distrettuale sono quindi legate alla maggiore o minore possibilità degli attori di controllare e gestire i rapidi mutamenti che intervengono a seguito della forte apertura del distretto dello Sportsystem alle reti economiche internazionali.

Tra radicamento locale e tensioni globali: territorio e territorialità del distretto dello Sportsystem di Montebelluna

PASQUATO, CHIARA
2010

Abstract

L'analisi territorialista è un approccio geografico attento allo sviluppo e alle trasformazioni delle relazioni tra attori e territorio. Questa prospettiva di studio permette di ricostruire i processi che hanno determinato le forme di organizzazione del territorio (la territorializzazione) e la struttura delle relazioni tra gli attori che si costruiscono attraverso il territorio (la territorialità), anche per comprendere il perché delle situazioni problematiche che si presentano in un dato momento (deterritorializzazioni, territorialità instabili). L'approccio territorialista è stato applicato ai distretti produttivi del modello nordest, investiti da grandi trasformazioni in seguito ai processi di delocalizzazione e internazionalizzazione. I distretti, formati da un fitto tessuto di piccole e medie imprese, hanno infatti aperto i loro confini ai territori dove le aziende hanno delocalizzato. Si è così destrutturata l'organizzazione consolidata delle relazioni tra attori e territorio. Il distretto dello Sportsystem di Montebelluna, in provincia di Treviso (regione Veneto), costituisce un caso interessante per osservare questi processi, perché caratterizzato da una lunga storia imprenditoriale nel settore della calzatura (tradizionale nel made in Italy) e, oggi, da forti processi delocalizzativi diretti principalmente verso la Romania, parallelamente all'ingresso nel distretto di aziende multinazionali, alla ricerca di prossimità rispetto a quei fattori che hanno creato il successo del distretto. Lo studio della storia del territorio distrettuale, delle reti che ne identificano e modificano nel tempo la struttura e delle rappresentazioni che veicolano il suo ruolo attuale, è stato condotto attraverso l'analisi degli attori, del territorio e delle relazioni, anche attraverso indagini sul campo. La ricerca ha portato ad una riflessione sulla realtà attuale del distretto: nonostante i richiami continui nella stampa nazionale e internazionale al suo successo e ai suoi investimenti in innovazione e ricerca, si evidenzia la presenza di molteplici territorialità, ognuna improntata a logiche differenti, che derivano da relazioni asimmetriche tra gli attori (locali e globali), ripercuotendosi problematicamente sull'organizzazione del territorio. Queste territorialità possono essere riassunte in due categorie principali. Da un lato ci sono le territorialità delle grandi imprese fortemente internazionalizzate -che hanno delocalizzato la produzione mantenendo nel distretto le fasi a monte e a valle del processo produttivo-, delle medie e piccole imprese che hanno delocalizzato l'intera attività seguendo i movimenti dei loro committenti maggiori, e di quelle che producono attraverso l'attivazione di una rete di subfornitura internazionale: questa territorialità insiste su una maglia che travalica i confini storici del distretto, interessando tutti i territori in cui le aziende estendono la loro azione. La rete organizza gerarchicamente i territori che connette distinguendo tra luoghi della produzione, della subfornitura internazionale e della commercializzazione dei prodotti finiti: un'organizzazione mobile, però, che segue i mutamenti dovuti a fattori contestuali e congiunturali nei Paesi di insediamento. Questa particolare organizzazione territoriale è chiaramente identificabile nel caso delle connessioni che si creano tra Veneto, Romania e Tunisia, attraverso le attività multisituate dell'imprenditoria distrettuale. Dall'altro lato osserviamo le territorialità di tutti quegli attori che continuano a insistere all'interno dei confini storici del distretto: le aziende che non hanno delocalizzato e che devono far fronte alla carenza di lavoratori specializzati nelle fasi produttive di cui si sono perse competenze in seguito al decentramento all'estero; gli addetti della catena di produzione della scarpa che, in seguito alla chiusura e allo spostamento delle linee produttive, devono ricollocarsi nel mercato; gli attori istituzionali, che cercano di seguire i movimenti dell'imprenditoria per regolare i processi, ma sono in realtà bloccati in ambiti d'azione delimitati dai confini territoriali di pertinenza. Le territorialità che si intersecano nel territorio distrettuale sono quindi legate alla maggiore o minore possibilità degli attori di controllare e gestire i rapidi mutamenti che intervengono a seguito della forte apertura del distretto dello Sportsystem alle reti economiche internazionali.
2-ago-2010
Italiano
Montebelluna Sportsystem district, delocalization and internationalization, territory, territoriality Parole chiave: distretto dello Sportsystem di Montebelluna, delocalizzazione e internazionalizzazione, territorio, territorialità
Università degli studi di Padova
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14242/108957
Il codice NBN di questa tesi è URN:NBN:IT:UNIPD-108957