Negli ultimi anni si assiste alla proliferazione del contenzioso, in ambito penale e soprattutto civile, con oggetto la c.d. "malpractice", ma la malasanità non è la regola, poiché gli errori gravi, quelli che conducono il paziente alla morte, sono complessivamente diminuiti. I mass-media enfatizzano i casi di errori medici, senza preoccuparsi di dar conto che ai tantissimi processi avviati, in ambito penale, le condanne dei sanitari si verificano solo nel 25% dei casi e nei giudizi civili le condanne di risarcimento sono una percentuale ridotta. Poi vi sono delle "scandalose" pubblicità sui risarcimenti facili ed a costo zero, ai danni dei medici che conseguentemente sono costretti alla difensiva. L'aumento della c.d. medicina difensiva ha "costretto", anche il legislatore ad intervenire in materia, con il c.d. decreto "Balduzzi". Dall'altro canto, c'è la crisi del sistema giustizia dalla quale nasce l'esigenza di avviare forme di composizione "alternative" delle liti per offrire strumenti di pacificazione sociale, poiché la conflittualità nel rapporto tra medico e paziente ha pesanti riflessi negativi. Tuttavia, l'avviato percorso normativo della composizione "alternativa" delle liti deve essere accompagnato dal cambiamento culturale, diretto alla riduzione della litigiosità e alla sostenibilità della giurisdizione. Ma è vero che i medici commettono tanti errori, nonostante l'evoluzione della medicina? Che ruolo e responsabilità hanno le strutture sanitarie? É possibile la conciliazione in sanità? La mediazione in materia di responsabilità medica è uno strumento utile? Vi sono altre soluzioni deflative del processo che consentono una più rapida ed efficace risoluzione delle liti? A questi interrogativi e ad altri quesiti si cercherà di dare una risposta nel tentativo di offrire un contributo sul ruolo della struttura sanitaria in un’analisi della casistica in tema di errore medico, offrendo delle proposte strategiche per ridurre il contenzioso.
La responsabilità in sanità e il ruolo della struttura sanitaria in un’analisi della casistica in tema di errore medico: proposte di strategia per ridurre il contenzioso
DOKO, Anjeza
In corso di stampa
Abstract
Negli ultimi anni si assiste alla proliferazione del contenzioso, in ambito penale e soprattutto civile, con oggetto la c.d. "malpractice", ma la malasanità non è la regola, poiché gli errori gravi, quelli che conducono il paziente alla morte, sono complessivamente diminuiti. I mass-media enfatizzano i casi di errori medici, senza preoccuparsi di dar conto che ai tantissimi processi avviati, in ambito penale, le condanne dei sanitari si verificano solo nel 25% dei casi e nei giudizi civili le condanne di risarcimento sono una percentuale ridotta. Poi vi sono delle "scandalose" pubblicità sui risarcimenti facili ed a costo zero, ai danni dei medici che conseguentemente sono costretti alla difensiva. L'aumento della c.d. medicina difensiva ha "costretto", anche il legislatore ad intervenire in materia, con il c.d. decreto "Balduzzi". Dall'altro canto, c'è la crisi del sistema giustizia dalla quale nasce l'esigenza di avviare forme di composizione "alternative" delle liti per offrire strumenti di pacificazione sociale, poiché la conflittualità nel rapporto tra medico e paziente ha pesanti riflessi negativi. Tuttavia, l'avviato percorso normativo della composizione "alternativa" delle liti deve essere accompagnato dal cambiamento culturale, diretto alla riduzione della litigiosità e alla sostenibilità della giurisdizione. Ma è vero che i medici commettono tanti errori, nonostante l'evoluzione della medicina? Che ruolo e responsabilità hanno le strutture sanitarie? É possibile la conciliazione in sanità? La mediazione in materia di responsabilità medica è uno strumento utile? Vi sono altre soluzioni deflative del processo che consentono una più rapida ed efficace risoluzione delle liti? A questi interrogativi e ad altri quesiti si cercherà di dare una risposta nel tentativo di offrire un contributo sul ruolo della struttura sanitaria in un’analisi della casistica in tema di errore medico, offrendo delle proposte strategiche per ridurre il contenzioso.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14242/109061
URN:NBN:IT:UNIROMA1-109061