Oggetto della presente tesi è un complesso fenomeno, il giuramento, che da sempre suscita l’interesse di giuristi, storici, antropologi, etnologi, teologi, linguisti, filosofi, con riguardo ai suoi primi sviluppi nella più remota antichità romana. La complessità fenomenologica e concettuale del giuramento, collocato all’incrocio di territori e discipline diversi, è tale per cui nessuno di questi può interamente rivendicarlo, né può definirlo integralmente nella sua complessità e rilevanza globale. Di particolare pregio appare il tentativo di Paolo Prodi di individuare un nucleo «a-astorico e immobile» del giuramento-avvenimento, che consiste in un’invocazione della divinità come testimone e garanzia della verità/veracità di un’affermazione-dichiarazione o dell’impegno-promessa di compiere o aver compiuto una certa azione o di mantenere un certo comportamento in futuro, da parte di un individuo, che pone così in gioco la propria vita corporale e spirituale in base a comuni credenze che attingono alla sfera metapolitica. Appare, altresì, significativo ricondurre il giuramento ad una assunzione di responsabilità compiuta dall’individuo non di fronte al suo interlocutore, diretto interessato a quanto egli asserisce o promette, bensì di fronte ad un terzo estraneo a tale rapporto ovvero davanti alla divinità. Se si guarda all’epoca più antica, il giuramento si ritrova a fondamento dei più svariati rapporti, dai trattati internazionali al sacramentum militiae, dal iusiurandum tra privati alla legis actio sacramento. Taluni di questi, attratti ab antiquo nell’ambito della fides, originariamente trovano la propria fonte in un giuramento ovvero in un fondamento ad esso strettamente rapportabile. Si tratta di relazioni allora percepite in una conglobante dimensione religiosa, in cui l’aspetto giuridico risulta vincolato al valore di tipo sacrale connesso al giuramento. In epoca arcaica tale istituto sembra quasi creare una sorta di unità tra la vita quotidiana del soggetto, nonché della collettività, e la sfera religiosa che li sovrasta, ricollegando le vicende della vita sociale alle credenze religiose della comunità. Al fine di comprendere a fondo le origini di codesto istituto, si inizierà dall’analisi etimologica e dallo studio degli archetipi “Per Dius Fidius”, “Iovem lapidem” e “Ita me Hercules iuvet”, per poi passare a considerarne gli elementi costitutivi: i certa verba e il gesto, l’invocazione degli dèi e la maledizione dello spergiuro. Fissati i tratti generali del giuramento e la funzione ad esso propria, sensibile alle esigenze peculiari della realtà arcaica romana, si concluderà delineando i risvolti nell’ambito della sponsio, del foedus e dell’antica legis actio sacramento, con particolare attenzione all’evoluzione di tale istituto.
Archeologia e genealogia del giuramento nel mondo romano arcaico
ROSSARO, SILVIA
2014
Abstract
Oggetto della presente tesi è un complesso fenomeno, il giuramento, che da sempre suscita l’interesse di giuristi, storici, antropologi, etnologi, teologi, linguisti, filosofi, con riguardo ai suoi primi sviluppi nella più remota antichità romana. La complessità fenomenologica e concettuale del giuramento, collocato all’incrocio di territori e discipline diversi, è tale per cui nessuno di questi può interamente rivendicarlo, né può definirlo integralmente nella sua complessità e rilevanza globale. Di particolare pregio appare il tentativo di Paolo Prodi di individuare un nucleo «a-astorico e immobile» del giuramento-avvenimento, che consiste in un’invocazione della divinità come testimone e garanzia della verità/veracità di un’affermazione-dichiarazione o dell’impegno-promessa di compiere o aver compiuto una certa azione o di mantenere un certo comportamento in futuro, da parte di un individuo, che pone così in gioco la propria vita corporale e spirituale in base a comuni credenze che attingono alla sfera metapolitica. Appare, altresì, significativo ricondurre il giuramento ad una assunzione di responsabilità compiuta dall’individuo non di fronte al suo interlocutore, diretto interessato a quanto egli asserisce o promette, bensì di fronte ad un terzo estraneo a tale rapporto ovvero davanti alla divinità. Se si guarda all’epoca più antica, il giuramento si ritrova a fondamento dei più svariati rapporti, dai trattati internazionali al sacramentum militiae, dal iusiurandum tra privati alla legis actio sacramento. Taluni di questi, attratti ab antiquo nell’ambito della fides, originariamente trovano la propria fonte in un giuramento ovvero in un fondamento ad esso strettamente rapportabile. Si tratta di relazioni allora percepite in una conglobante dimensione religiosa, in cui l’aspetto giuridico risulta vincolato al valore di tipo sacrale connesso al giuramento. In epoca arcaica tale istituto sembra quasi creare una sorta di unità tra la vita quotidiana del soggetto, nonché della collettività, e la sfera religiosa che li sovrasta, ricollegando le vicende della vita sociale alle credenze religiose della comunità. Al fine di comprendere a fondo le origini di codesto istituto, si inizierà dall’analisi etimologica e dallo studio degli archetipi “Per Dius Fidius”, “Iovem lapidem” e “Ita me Hercules iuvet”, per poi passare a considerarne gli elementi costitutivi: i certa verba e il gesto, l’invocazione degli dèi e la maledizione dello spergiuro. Fissati i tratti generali del giuramento e la funzione ad esso propria, sensibile alle esigenze peculiari della realtà arcaica romana, si concluderà delineando i risvolti nell’ambito della sponsio, del foedus e dell’antica legis actio sacramento, con particolare attenzione all’evoluzione di tale istituto.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14242/109115
URN:NBN:IT:UNIPD-109115